2023-02-10
Stellantis stanga operai e fornitori italiani
Mentre in Francia ha subito alzato gli stipendi per far fronte all’inflazione, nel nostro Paese tace sull’analoga istanza dei sindacati. Inoltre ha chiesto all’indotto, già provato dal caro energia, uno sconto del 7% sulle commesse. Martedì incontro con il ministro Adolfo Urso.Martedì 14 febbraio si terrà l’incontro convocato da Adolfo Urso al ministero delle Imprese tra governo, sindacati e Stellantis sul piano industriale. Si tratta del primo confronto con il gruppo dell’automotive da quando si è insediata la squadra guidata da Giorgia Meloni.Nel giorno di San Valentino potrebbe finalmente arrivare qualche aggiornamento sulla gigafactory di batterie a Termoli, di cui non si è saputo più nulla dallo scorso autunno, o sulla produzione delle Cinquecento elettriche nello stabilimento di Mirafiori o sulla eventuale cessione di Iveco (già in passato gli Elkann avevano tentato di venderla ai cinesi di Faw ma l’affare era poi saltato). Intanto, la Fiom-Cgil nazionale, ieri, ha già annunciato che martedì mattina convocherà, sotto la sede del ministero delle Imprese, un’assemblea pubblica con la partecipazione delle delegate e dei delegati di tutta Italia che, si legge in una nota, «chiedono garanzie sul loro futuro» perché «c’è molta preoccupazione e forte disagio per quello che negli ultimi due anni sta avvenendo negli stabilimenti. A Mirafiori, Termoli, Cassino, Pomigliano, Pratola Serra e Melfi si fa ampio utilizzo di ammortizzatori sociali con perdita di salario e in alcuni casi una distribuzione non equa delle giornate lavorative. La maggior parte degli stabilimenti non hanno ancora missioni produttive e nuovi modelli e in quelli dove sono stati annunciati investimenti (Termoli, Mirafiori, Melfi) è ancora tutto fermo», viene aggiunto. Lamentando anche una situazione critica per le aziende dell’indotto dove «non stanno arrivando nuove commesse e dove la politica di taglio dei costi imposta da Stellantis rischia di ricadere sul salario dei lavoratori e sulla tenuta occupazionale».Il 7 febbraio è andata avanti a Torino la trattativa per il rinnovo del contratto collettivo specifico di lavoro di Cnh Industrial, Ferrari, Iveco e la stessa Stellantis e la discussione proseguirà in un nuovo round previsto per il 20 e 21 febbraio. Tra le richieste dei sindacati c’è il pieno recupero dell’inflazione, con un aumento in busta paga base dell’8,4%, pari a 153 euro medi al mese, nel 2023. Mentre per i dipendenti italiani non è stato ancora deciso nulla, all’inizio di dicembre il management di Stellantis ha proposto ai sindacati transalpini un incremento dei salari del 5,3% per il 2023 per i dipendenti in Francia. Inoltre, la società ha accettato di concedere l’aumento già da gennaio, mentre l’idea iniziale era di distribuirlo nel corso dell’anno ed è stata anche prevista una clausola per una ulteriore revisione a giugno.L’adeguamento di stipendio al nuovo tasso di inflazione è stato, dunque, deciso per i dipendenti francesi ma non (ancora?) per quelli italiani. Non solo. Nel nostro Paese il gruppo controllato dalla cassaforte Exor degli Elkann ha pure chiesto lo sconto ai fornitori. Lo rivela un articolo apparso ieri sull’edizione torinese del Corriere della Sera: in questi giorni, viene spiegato, le imprese dell’indotto del colosso automobilistico stanno ricevendo email da parte dei responsabili degli acquisti del gruppo con cui si chiede di ridurre del 7% il valore delle commesse, in linea con il piano di riduzione dei costi. Un sacrificio difficile da sostenere, considerando che la filiera è già fortemente provata dall’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime. «Molte aziende, i cosiddetti Tier 1, in cima alla filiera della fornitura, avevano chiesto alla multinazionale di aggiornare i listini al rialzo, alla luce dei buoni risultati finanziari di Stellantis; 8 miliardi di utili nel primo semestre 2022. Invece a fine gennaio è arrivata la doccia fredda», scrive il quotidiano. Aggiungendo che non tutte le imprese accetteranno le richieste di Stellantis e quelle che producono componenti a maggior valore aggiunto e più avanzati tecnologicamente provano a negoziare accordi al rialzo.E il Corriere di Torino riporta anche un altro sforzo richiesto dal gruppo, questa volta agli operai in linea di Mirafiori. L’azienda ha, infatti, comunicato ai sindacati metalmeccanici altri straordinari: anche a febbraio, a Mirafiori, il sabato sarà lavorativo per riuscire a stare dietro all’aumento produttivo della 500 elettrica che viaggia verso i 100.000 pezzi l’anno.Quindi, riassumendo: a dicembre 2022 Stellantis ha adeguato lo stipendio dei dipendenti francesi mentre da noi non è stato ancora deciso nulla. Tantomeno si hanno notizie sugli sviluppi di gigafactory e riorganizzazioni strategiche. E mentre Oltralpe si aumentano i salari per adeguarli all’inflazione, si chiede di tagliare ai costi ai fornitori italiani che, comunque, fanno i conti con lo stesso carovita. Tutti temi che, si spera, verranno discussi martedì al ministero.
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