2024-02-02
Stellantis attacca il governo sull’auto e la Schlein si schiera con i francesi
L’ad Carlos Tavares accusa le politiche dell’esecutivo: pochi incentivi. Adolfo Urso replica: se ce lo chiedete entriamo nel capitale. Il Pd ne approfitta per criticare Giorgia Meloni e Giuseppe Conte, che ha venduto a Parigi la Borsa, fa lo stesso.La tensione tra Italia e Francia cresce. Non sono gli immigrati, né gli sbarchi. Ma l’auto e i pezzi di Pil che se ne vanno a favore degli stabilimenti d’Oltralpe. È, infatti, scontro aperto tra Giorgia Meloni e i vertici di Stellantis. Ieri l’ad del gruppo automobilistico nato dalla fusione tra Fca e Peugeot, Carlos Tavares ha detto che l’Italia dovrebbe fare di più per proteggere i suoi posti di lavoro nel settore anziché attaccare Stellantis per il fatto che produce meno nel nostro Paese. «Si tratta di un capro espiatorio nel tentativo di evitare di assumersi la responsabilità per il fatto che se non si danno sussidi per l’acquisto di veicoli elettrici, si mettono a rischio gli impianti in Italia. Se non vuoi che i veicoli elettrici progrediscano, devi solo fermare gli incentivi. È ovvio che il governo italiano sta facendo questo. Il mercato dei veicoli elettrici in Italia è molto piccolo, è la diretta conseguenza del fatto che il governo italiano non lo incentiva».Il manager portoghese ha scelto di affidare in esclusiva all’agenzia Bloomberg la sua risposta alle recenti critiche sollevate dalla premier sulla questione dell’italianità durante il question time dello scorso 24 gennaio. «Nel cda c’è un membro del governo francese, non a caso le scelte industriali tengono più in considerazione le istanze francesi rispetto a quelle italiane», aveva sottolineato Meloni attaccando implicitamente Tavares. E aggiungendo che «se si vuole vendere un’auto nel mondo pubblicizzandola come gioiello italiano, allora deve essere prodotta in Italia».Il capo di Stellantis ha provocato Roma proprio nel giorno in cui paventa un possibile consolidamento con Renault. A Bloomberg, infatti, l’ad ha spiegato che Stellantis si starebbe preparando per un’era di consolidamento dell’industria automobilistica. E ha preso di mira la francese Renault, storica rivale di Peugeot. Ha spiegato che la sua azienda non si muove nella direzione di aggredire direttamente la Renault, mossa anche off-limits considerando la partecipazione dello Stato francese e l’influenza esercitata sulle due case automobilistiche. Ciò che ha fatto, però, è stato mettere in ombra la sua rivale in ogni momento e preparare la propria azienda a trarre vantaggio da qualsiasi battuta d’arresto. L’assist dalla Renault è arrivato questa settimana, quando la casa francese ha annullato i piani per la quotazione di Ampere, la sua società di veicoli elettrici che avrebbe dovuto sbarcare in Borsa quest’anno. Di fronte a questo passo della rivale, l’ad di Stellantis ha messo in dubbio la strategia del gruppo concorrente e il fatto che possa avere le dimensioni necessarie per competere con il suo gruppo e con i leader dell’elettrico, Tesla e Byd.L’intervista a Bloomberg è finita sugli schermi degli operatori di Borsa proprio mentre si riuniva il tavolo automotive sul nuovo piano incentivi presieduto dal ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. Che ha replicato: «Se Tavares ritiene che l’Italia debba fare come la Francia, che ha aumentato la sua partecipazione attiva in Stellantis, ce lo chiedano. Se il problema è fate come la Francia, qual è la terza richiesta che ci farete? La differenza tra noi e la Francia è che loro sono nel capitale azionario e noi no. Fateci una richiesta». Tra l’altro, la Francia ha aumentato i diritti di voto in Stellantis e rafforzato il suo peso nelle scelte della casa automobilistica. Nei giorni scorsi Exor era salita al 25,9% dei diritti di voto pur mantenendo il 14,9% del capitale, lo Stato francese con Bpi ha applicato lo stesso schema e con il 6,1% delle azioni è salito al 9,6% dei voti. La stessa mossa l’ha fatta anche la famiglia Peugeot ed è salita all’11,1% dei voti. Urso ha poi ricordato che «nell’incontro avuto nei mesi scorsi con Tavares e nei vari con la proprietà, Elkann, ho ricevuto una richiesta specifica per una spinta a far cambiare la normativa sugli Euro 7, che a loro avviso avrebbe strozzato Stellantis. E questa cosa è stata fatta, perché abbiamo ottenuto una inversione di rotta in Europa». Il nuovo piano incentivi auto per il 2024 avrà una dotazione straordinaria di quasi un miliardo. Il primo obiettivo è stimolare la rottamazione delle auto altamente inquinanti, l’euro 0, 1 2 e 3, che sono ancora il 25% del parco circolante in Italia; il secondo aiutare le famiglie con redditi bassi, attraverso un sistema graduale che prevede agevolazioni più significative per i nuclei con Isee fino a 30.000 euro. Il terzo è incentivare la produzione nel nostro Paese che negli ultimi anni «si è drasticamente ridotta a vetture prodotte in stabilimenti esteri, anche della stessa Stellantis», ha aggiunto Urso.Sullo sfondo, intanto, sullo scontro Meloni-Tavares interviene anche l’opposizione. Ci si infila la segretaria del Pd, Elly Schlein: «Tavares ha lanciato una sfida, il governo la raccolga. Si prenda sul serio l’ipotesi di una partecipazione italiana a Stellantis che bilanci quella francese e si chiedano impegni chiari sui livelli di produzione, sul mantenimento dell’occupazione e sulle strategie per l’indotto». Mentre il leader di Azione, Carlo Calenda, chiosa: «Ogni volta si riparte da capo con quanto mi dai per non chiudere. Dopo anni di battaglia solitaria possiamo convenire tutti che è arrivato il momento di mettere la questione Stellantis in cima all’agenda?». E anche Giuseppe Conte, che si è distinto per la vendita della nostra Borsa ai francesi di Euronext, cavalca l’onda: «Il governo che ha iniziato la svendita della rete Tim, di Ita, Poste ed Fs tratti l’ingresso dello Stato in Stellantis, dimostri per una volta un briciolo di amor patrio». La realtà è che Parigi tira la corda e nel dubbio c’è un pezzo d’Aula, il Pd, che ha già deciso di schierarsi con la Francia.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.