2018-10-27
Standard and Poor’s tergiversa sull'Italia e ributta la palla nel campo della politica
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L'intricatissimo risiko partito ormai un mese fa, a seguito della decisione del governo di innalzare il deficit al 2,4% sul Pil, si è arricchito di un'altra, importante mossa. Nella tarda serata di ieri (le comunicazioni «price sensitive» vanno sempre date a mercati chiusi) l'agenzia Standar & Poor's ha emesso il suo verdetto sul rating del debito pubblico italiano. Nessuna particolare sopresa, a dire il vero. La decisione di lasciare invariato il giudizio complessivo (la «tripla B») e peggiorare l'outlook (cioè la previsione per il futuro) da «stabile» a «negativo» era ampiamente prevista. L'agenzia ha comunque avvisato che, nel medio termine, il donwgrade potrebbe arrivare se l'economia reale dovesse divergere significativamente dalle stime contenute nel report.È la stessa S&P a spiegare i perché di questa scelta nel comunicato che accompagna il giudizio. «A nostro avviso le scelte del governo italiano», esordisce l'agenzia di rating, «stanno pesando sulle prospettive di crescita economica del Paese, un punto critico capace di influenzare a sua volta la traiettoria del debito pubblico/Pil». Le stime dei principali indicatori economici, pertanto, vengono riviste tutte in peggioramento. Il rapporto deficit/Pil viene stimato al 2,7% per il 2019 (contro il 2,4% del governo) e ciò, secondo S&P, impedirà la discesa del debito pubblico, il cui valore dovrebbe attestarsi nel prossimo futuro intorno al 128,5%. Le previsioni di crescita del Pil sono riviste al ribasso, all'1,1% contro l'1,4% stimato in precedenza.Un grosso problema, secondo l'agenzia di rating, è rappresentato dalle banche e dal pericolo che un'eventuale crisi dello spread influisca sul settore degli investimenti privati. La politica economica e fiscale del governo sta erodendo la fiducia degli investitori, prova ne è l'aumento dei rendimenti del debito pubblico, e ciò si ripercuote sull'accesso degli istituti di credito al mercato dei capitali. «Ulteriori aumenti del rendimento dei crediti bancari nei confronti dello Stato», si legge, «potrebbero ridurre la capacità delle banche di finanziare l'economia italiana». Ma è la manovra nel suo complesso a non convincere. Nel mirino, in particolare, due dei capisaldi della manovra: la riforma del sistema pensionistico (accusata di mettere a rischio i conti) e il reddito di cittadinanza (potrebbe disincentivare chi cerca lavoro). Il peggioramento dell'outlook da parte di S&P segue di una settimana, come ben noto, il declassamento del nostro debito sovrano a un gradino dal livello junk («spazzatura») operato da Moody's. La decisione, di per sé, non ha altro effetto se non quello di mettere ulteriore pressione sull'esecutivo per convincerlo a tornare indietro sui suoi passi. La palla, ora, torna alla politica e al «buon senso» auspicato da Mario Draghi nella conferenza stampa svoltasi giovedì. Considerate le reazioni di Matteo Salvini (quello delle agenzie «è un film già visto», ha scritto ieri sera su Facebook) e Luigi Di Maio («Andiamo avanti! Il cambiamento sta arrivando») c'è da scommettere, però, che la partita sarà ancora lunga.
Pedro Sánchez (Getty Images)
Alpini e Legionari francesi si addestrano all'uso di un drone (Esercito Italiano)
Oltre 100 militari si sono addestrati per 72 ore continuative nell'area montana compresa tra Artesina, Prato Nevoso e Frabosa, nel Cuneese.
Obiettivo dell'esercitazione l'accrescimento della capacità di operare congiuntamente e di svolgere attività tattiche specifiche dell'arma Genio in ambiente montano e in contesto di combattimento.
In particolare, i guastatori alpini del 32° e i genieri della Legione hanno operato per tre giorni in quota, sul filo dei 2000 metri, a temperature sotto lo zero termico, mettendo alla prova le proprie capacità di vivere, muoversi e combattere in montagna.
La «Joint Sapper» ha dato la possibilità ai militari italiani e francesi di condividere tecniche, tattiche e procedure, incrementando il livello di interoperabilità nel quadro della cooperazione internazionale, nella quale si inserisce la brigata da montagna italo-francese designata con l'acronimo inglese NSBNBC (Not Standing Bi-National Brigade Command).
La NSBNBC è un'unità multinazionale, non permanente ma subito impiegabile, basata sulla Brigata alpina Taurinense e sulla 27^ Brigata di fanteria da montagna francese, le cui componenti dell'arma Genio sono rispettivamente costituite dal 32° Reggimento di Fossano e dal 2° Régiment étranger du Génie.
È uno strumento flessibile, mobile, modulare ed espandibile, che può svolgere missioni in ambito Nazioni Unite, NATO e Unione Europea, potendo costituire anche la forza di schieramento iniziale di un contingente più ampio.
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A Dimmi La Verità Stefania Bardelli, leader del Team Vannacci di Varese, fa chiarezza sul rapporto con la Lega e sulle candidature alle elezioni degli esponenti dei team.