2022-08-28
Speranza resterà senza poltrona se il Pd ottiene meno dell’8% a Napoli
Il ministro della Salute è capolista nel collegio campano che può mandare a casa anche Luigi Di Maio.Lasciare a casa il ministro Roberto Speranza in questa tornata elettorale del prossimo 25 settembre non è proprio un gioco da ragazzi, ma ci si può riuscire. Sicuramente si può evitare che l’ipotesi di un pool per affrontare il Covid si concretizzi e, comunque dopo le ultime «perle» (chi è positivo non può andare a votare; a scuola si starà con le finestre aperte anche se i termosifoni saranno abbassati o spenti per la crisi del gas; i medici di famiglia «dimezzati»), non c’è alcun dubbio: serve un nuovo ministro della Salute. Fortemente voluto da Enrico Letta, Roberto Speranza, leader di Articolo uno, è il capolista nel collegio proporzionale Napoli 1, collegio potenzialmente sicuro. Dietro di lui ci saranno la consigliera regionale Loredana Raia del gruppo «De Luca presidente» e il parlamentare uscente, re di preferenze nell’area metropolitana di Napoli, Lello Topo. Che percentuale deve ottenere il Pd perché non scatti il seggio per Speranza? Sotto l’8%. I numeri li spiega uno che se ne intende, il leghista Claudio Borghi, che sfata subito un luogo comune sul Rosatellum: «Tutti dicono che con questa legge si vota soltanto il partito ma non è così, perché i collegi sono assegnati ai candidati, quindi si votano le persone e non è inevitabile o ineluttabile non eleggere una persona. Certo serve una base possibile di voti». Le percentuali di voto derivano da conti precisi e cioè da quanti sono i seggi disponibili nel singolo collegio, che sono da 3 a 8, quindi tanto più grande è il collegio più bassa sarà la percentuale per essere eletto. «Non per niente» ironizza Borghi, «Letta si è auto candidato a Milano dove con 8 collegi basta un 4% per essere eletto». Viceversa, Speranza è candidato nel collegio Napoli 1 che comprende parte della città e alcuni Comuni come Ischia, Procida, Bacoli, Pozzuoli… insomma, un collegio da 6 seggi. «Sembra difficile da affondare il capolista, ma basterebbe che il Pd prendesse meno dell’8% e Speranza tornerebbe a casa». Ma, secondo Borghi, con il Pd affondato nei tre collegi uninominali che comprendono anche Fuorigrotta, la ciliegina sulla torta sarebbe la mancata rielezione del campano ex pentastellato, ormai Impegno civico, Luigi Di Maio. Insomma, i cittadini di Fuorigrotta possono fare strike come a bowling: Di Maio e Speranza in un colpo solo. Oltre ai calcoli ci sono le guerre intestine. Non bisogna sottovalutare che lo stesso segretario dem non ha fatto proprio un regalo al lucano Speranza candidandolo a Napoli, dove tra pandemia, emergenza sanità, barelle nei Pronto Soccorso e liste d’attesa per gli esami diagnostici, praticamente da due anni è il bersaglio del suo più dichiarato detrattore, Vincenzo De Luca, che non è soltanto il presidente della Campania, ma il più potente esponente politico della Regione. Basti ricordare il sarcasmo con cui giornalmente il governatore, con l’animo e soprattutto i «tempi» di attore, attaccava l’ex ministro: «inesistente»; «totalmente inesistente»; «raccomandatore»; «chierichetto»; «virtuale»; «nulla assoluto»; «Letta ha stima di Speranza? È vigilia di campagna elettorale?»; «Speranza? Dovrebbe andare a piedi a Pompei per ringraziarci». Certo, De Luca è uomo di mondo e tiene pure famiglia, il figliolo Piero, vice capogruppo uscente dei democratici alla Camera, è candidato capolista nel collegio Avellino-Salerno, candidatura blindata, sa che dovrà trattenersi e da consumato attore, dovrà fare buon viso a cattivo gioco. E forse Letta voleva proprio questo: zittire lo sceriffo De Luca.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.