2021-09-01
Speranza va alla festa di Articolo 1. La sede è un’occupazione abusiva
È occupata «sine titulo» l'Arena Astra di Livorno, che ospita la festa di Articolo 1 dove è intervenuto il ministro (fischiato).Vi domanderete cos'abbiano mai da festeggiare quelli di Articolo 1, il (micro)partito di Roberto Speranza: ma a quest'interrogativo non siamo davvero in grado di rispondere. Di motivi, tuttavia, devono averne diversi, visto che la festa, iniziata ieri a Livorno, durerà fino al 5 settembre: una durata degna dei congressi del partito comunista cinese. Peccato che però ci sia un clamoroso motivo di imbarazzo che la Verità è in grado di svelare. Non si contano più le volte in cui abbiamo sentito esponenti della sinistra lanciarsi in lunghe filippiche per la legalità e il rispetto delle regole: eppure ieri, con la sua sola presenza, il ministro della Salute ha per così dire dato la sua inconsapevole benedizione a uno stato di cose tutt'altro che esemplare e lusinghiero che riguarda l'impianto in cui la festa si svolge, l'Arena Astra, e dove ha parlato il ministro.La Verità ha parlato di tutto questo con il consigliere comunale della Lega Alessandro Perini, a cui si deve la documentata e dettagliata esposizione che segue. Di che si tratta? Dello status giuridico dell'Arena Astra, per esplicita ammissione delle carte ufficiali del Comune. Il 13 aprile scorso, quattro mesi e mezzo fa, il Dipartimento risorse, sviluppo e servizi generali del Comune e l'Ufficio sport e impianti sportivi indirizzavano al sindaco, all'assessore al patrimonio e ad altri uffici interni una dettagliata relazione sul quadro (disastroso) degli impianti sportivi di proprietà comunale. Lo stesso documento, già in premessa, definiva la «situazione complessiva» degli impianti come «estremamente critica». Occhio alla parte, a pagina 2, dedicata all'Arena Astra: «La situazione dell'area risulta alquanto complessa, così come la situazione della gestione, attualmente qualificata come occupazione sine-titulo (Deliberazione di G. C. n. 189 del 24/04/2014), con la quale si concede il bene “fino a quando il comune non decida di rientrarne in possesso per nuova destinazione" (cit), cui non ha mai fatto seguito la stipula della convenzione accessiva. Già con decisione n. 207/2013 era stata ipotizzata la costituzione di un gruppo di lavoro diretto all'avvio della procedura ad evidenza pubblica per la nuova assegnazione dell'area, probabilmente mai formalizzato. L'impianto presenta gravi carenze strutturali (nell'estate 2020 si sono avuti crolli in alcune parti insistenti nell'area), nonché situazioni pregresse di abusi edilizi e si ritiene necessario intervenire quanto prima».Avete letto bene, non è uno scherzo. Primo: l'occupazione in corso è «sine titulo». Secondo: da anni non si fa alcun bando di gara, e quindi si rinnova tacitamente la situazione di fatto. Terzo: ci sono «carenze strutturali» e «situazioni pregresse di abusi edilizi». La domanda a questo punto sorge spontanea: e chi sarà mai il soggetto giuridico che beneficia di questa situazione? Elementare, Watson: il circolo Arci denominato non a caso Arena Astra. E visto che nel documento si cita una delibera della giunta comunale del 2014, vi sarà venuta la curiosità di capirne di più. La Verità è venuta in possesso anche di quell'atto, utile pure come riepilogo storico degli accadimenti. Vi si legge che «il complesso sportivo Arena Astra, di proprietà comunale, è gestito fin dagli anni Settanta dal circolo ricreativo Cnlo (oggi denominato Circolo Arci Arena Astra) tramite contratti di concessione/locazione che sono stati oggetto di rinnovi pluriennali fino al 2003 e dal 2004 tramite concessione a titolo provvisorio soggetta a proroghe annuali». E già qui c'è da saltare sulla sedia: si evince che dal 2004 a oggi, da 17 lunghi anni, si procede così, per rinnovo sostanzialmente automatico, senza che sia intervenuta una gara e nemmeno - da quanto ci risulta - una convenzione tra Comune e Arci.Si legge ancora di un canone annuale (ultravantaggioso) fissato nel 2004: appena 36.570 euro più Iva, considerando le dimensioni dell'impianto e anche la connessa gestione di attività commerciali. Ma nel 2011 «il Circolo Arena Astra rappresentava la sopraggiunta impossibilità a corrispondere il canone annuale», con relativa richiesta di rateizzazione del debito pregresso. Il ponderoso documento evoca una «complessa istruttoria» da parte dell'Ufficio sport, cita un parere richiesto all'«Avvocatura civica sull'opportunità di addivenire a una transazione economica con il circolo» (poi favorevolmente arrivato), e infine mette nero su bianco i dettagli di un «accordo transattivo» (molto vantaggioso per il circolo, a quanto pare: il Comune, si legge testualmente in uno dei punti dell'intesa, «rinuncia a introitare l'importo del canone annuale di concessione riferito all'attività commerciale a partire dai 1° gennaio 2011, con relativa estinzione del credito vantato per il periodo l° gennaio 2011-31 dicembre 2013 pari a € 115.420», con relativa rateizzazione in 24 mesi del debito pregresso, a carico del circolo, di circa 41.000 euro).Ma, al di là del giudizio di ciascuno sulla vantaggiosità o meno (per l'Arci) di quella intesa, resta un fatto difficilmente contestabile: anche dopo questo accordo del 2014, non sono intervenute gare e nemmeno una convenzione vera e propria tra Comune e Arci. Su tutto questo, il consigliere leghista Perini è molto esplicito: «In questo modo, un bene pubblico è divenuto di fatto privato, viste le condizioni con cui viene gestito. E addirittura diventa sede per la propaganda di un partito. Non credo che ciò sia nell'interesse di Livorno». Per la cronaca, alla festa parteciperanno in questi giorni anche il sindaco ed esponenti dell'Arci, mentre ieri Speranza è stato accolto in città da vibranti proteste anti green pass. «Finché c'è Covid, c'è Speranza», uno degli slogan dei contestatori.
Jose Mourinho (Getty Images)