
Il sottosegretario Alfredo Mantovano fa il punto sul Piano di prevenzione contro la droga sintetica: «Attenzione specifica al dark Web». La diffusione dell’oppioide preoccupa, anche perché scarseggia l’antidoto, prodotto solo all’estero: «Ci stiamo attivando con Aifa».Il Fentanyl dopo aver invaso gli Stati Uniti, come previsto, alla fine è arrivato anche in Italia. «Si compra nel dark Web, i siti che lo spacciano sono per lo più cinesi e inviano la sostanza tramite posta dopo aver ricevuto il pagamento che avviene in criptovalute quindi, con transazioni non tracciabili». Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ieri ha fatto il punto sul dossier a due mesi dall’avvio del Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl e di altri oppioidi sintetici, messo a terra dal governo. Dopo il caso di Piacenza di novembre scorso che fece scattare l’allarme, adesso i casi di cronaca cominciano a moltiplicarsi tanto che nei giorni scorsi il ministero della Salute ha inviato alla Regioni una nota firmata dal direttore generale della prevenzione Francesco Vaia, per segnale l’innalzamento dell’allerta per il Fentanyl in Italia al livello 3. L’allarme è scattato dopo che a Perugia (seconda provincia in Italia per numero di morti per droga dopo Fermo), è stata sequestrata dell’eroina tagliata con la sostanza. L’eroina era il 50%, poi c’erano anche codeina (30%) e diazepam (15%) oltre al 5% di Fentanyl. Il Sistema nazionale di allerta rapida coordinato dal Dipartimento per le politiche antidroga si è dunque attivato. Il governo si è fatto trovare pronto. «Abbiamo fatto una prima verifica del lavoro svolto fino a oggi, come facciamo per i principali dossier, perché non si tratti di uno spot iniziale», ha spiegato Mantovano, che ha annunciato per il 2025 l’intenzione di organizzare una «Conferenza nazionale sulle dipendenze. La precedente è stata nel 2021, ma in modalità Covid. Sarà l’occasione di un aggiornamento dello stato delle dipendenze in Italia, non soltanto da stupefacenti, ma anche da alcol, fumo, gioco d’azzardo, prodotti web». Per quanto riguarda il Fentanyl «la diffusione attraverso il dark e anche deep Web», ha avvisato il sottosegretario che ha invitato le famiglie a monitorare i propri figli, «può avvenire o con prescrizioni mediche vere e proprie o con la vendita come farmaco senza prescrizione ma anche con denominazioni mascherate come “China White” che indica il Fentanyl». Sulla cosa, oltre alle forze dell’ordine, stanno lavorando anche i servizi di intelligence impiegati a condividere le informazioni anche con gli altri Paesi impegnati nella lotta al traffico di droga. Inoltre, la Procura nazionale antimafia ha messo su un gruppo di lavoro formato da diversi procuratori distrettuali incluso quello di Perugia «per elaborare protocolli di intervento». Sul dossier «sono sensibilizzate tutte le Procure, anche quelle ordinarie», ha spiegato Mantovano che ha promesso di dotare le forze dell’ordine di Naloxone spray, un farmaco salvavita, un antidoto all’insufficienza respiratoria causata da intossicazione da Fentanyl. Il farmaco tuttavia non potrà essere immediatamente disponibile perché la sua produzione è scarsa. «Il farmaco è sicuramente un salvavita, prodotto in quantità ridottissime da un’azienda che si trova fuori dal territorio nazionale. Vi è una esigenza molto forte che sia in dotazione alle forze dell’ordine, quindi immaginiamo un avvio di ordinativi graduale per arrivare in tempi ragionevoli a dotare tutte le forze dell’ordine che fanno i controlli». Ha chiarito Mantovano che sollecitato dalla Verità, ha aggiunto che oltre ai ministeri dell’Interno e della Salute se ne sta occupando anche Aifa. L’impegno del Piano si snoda non solo a livello interno ma anche internazionale. Alla conferenza stampa di ieri era presente infatti anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. «In perfetta sintonia con i nostri alleati internazionali stiamo lavorando per contrastare l’uso delle droghe sintetiche: questa minaccia è stata al centro dei lavori del G7. Abbiamo stabilito una collaborazione operativa contro la loro produzione e diffusione», ha spiegato il vicepremier aggiungendo. «Stiamo lavorando anche con gli Usa, ci sono state più di una riunione con Antony Blinken (segretario di Stato americano, ndr)che ringrazia l’Italia per il suo impegno. La nostra ambasciata a Washington sta lavorando su altre azioni coordinate. Abbiamo disposto una campagna informativa come ministero. E il tema sarà al centro dei miei prossimi incontri con i paesi asiatici». L’attenzione è altissima dunque anche perché quelli di Piacenza e Perugia non sono casi isolati. A Gioia Tauro è stata scoperta pochi giorni fa una farmacia clandestina che smerciava stupefacenti tra cui anche il pericoloso oppioide sintetico. Una beffa perché doveva essere un banco solidale per la distribuzione di medicinali per persone indigenti. Al momento del controllo, erano presenti due persone che sono state denunciate in stato di libertà alla procura di Palmi per esercizio abusivo della professione medica, violazioni del testo unico in materia sanitaria e violazione del testo unico sugli stupefacenti. A Firenze invece, un’infermiera ospedaliera è stata trovata morta nel suo appartamento zeppo di numerose confezioni di Fentanyl, vari strumenti chirurgici e altri ferri del mestiere. I carabinieri indagano sul caso.
La Philarmonie (Getty). Nel riquadro, l'assalto dei pro Pal
A Parigi i pro Pal interrompono con i fumogeni il concerto alla Philarmonie e creano il caos. Boicottato un cantante pop per lo stesso motivo. E l’estrema sinistra applaude.
In Francia l’avanzata dell’antisemitismo non si ferma. Giovedì sera un concerto di musica classica è stato interrotto da militanti pro Pal e, quasi nello stesso momento, un altro concerto, quello di un celebre cantante di origine ebraica, è stato minacciato di boicottaggio. In entrambi i casi, il partito di estrema sinistra La France Insoumise (Lfi) ha svolto un ruolo non indifferente.
Guido Crosetto (Cristian Castelnuovo)
Il ministro della Difesa interviene all’evento organizzato dalla «Verità» dedicato al tema della sicurezza con i vertici del comparto. Roberto Cingolani (Leonardo) e Nunzia Ciardi (Acn): bisogna prevenire le minacce con l’Ia.
Mai, come nel periodo storico nel quale stiamo vivendo, il mondo è stato più insicuro. Attualmente ci sono 61 conflitti armati attivi, il numero più alto dalla Seconda guerra mondiale, che coinvolgono oltre 92 Paesi. Ieri, a Roma, La Verità ha organizzato un evento dal titolo «Sicurezza, Difesa, Infrastrutture intelligenti», che ha analizzato punto per punto i temi caldi della questione con esponenti di spicco quali il ministro della Difesa Guido Crosetto intervistato dal direttore della Verità, Maurizio Belpietro.
Donald trump e Viktor Orbán (Ansa)
Il premier ungherese è stato ricevuto a pranzo dall’inquilino della Casa Bianca. In agenda anche petrolio russo e guerra in Ucraina. Mosca contro l’Ue sui visti.
Ieri Viktor Orbán è stato ricevuto alla Casa Bianca da Donald Trump, che ha definito il premier ungherese «un grande leader». Di più: tessendo le sue lodi, il tycoon ci ha tenuto a sottolineare che «sull’immigrazione l’Europa ha fatto errori enormi, mentre Orbán non li ha fatti». Durante la visita, in particolare, è stato firmato un nuovo accordo di cooperazione nucleare tra Stati Uniti e Ungheria, destinato a rafforzare i legami energetici e tecnologici fra i due Paesi. In proposito, il ministro degli Esteri magiaro, Péter Szijjártó, ha sottolineato che la partnership con Washington non preclude il diritto di Budapest a mantenere rapporti con Mosca sul piano energetico. «Considerata la nostra realtà geografica, mantenere la possibilità di acquistare energia dalla Russia senza sanzioni o restrizioni legali è essenziale per la sicurezza energetica dell’Ungheria», ha dichiarato il ministro.
Bivacco di immigrati in Francia. Nel riquadro, Jean Eudes Gannat (Getty Images)
Inquietante caso di censura: prelevato dalla polizia per un video TikTok il figlio di un collaboratore storico di Jean-Marie Le Pen, Gannat. Intanto i media invitano la Sweeney a chiedere perdono per lo spot dei jeans.
Sarà pure che, come sostengono in molti, il wokismo è morto e il politicamente corretto ha subito qualche battuta d’arresto. Ma sembra proprio che la nefasta influenza da essi esercitata per anni sulla cultura occidentale abbia prodotto conseguenze pesanti e durature. Lo testimoniano due recentissimi casi di diversa portata ma di analoga origine. Il primo e più inquietante è quello che coinvolge Jean Eudes Gannat, trentunenne attivista e giornalista destrorso francese, figlio di Pascal Gannat, storico collaboratore di Jean-Marie Le Pen. Giovedì sera, Gannat è stato preso in custodia dalla polizia e trattenuto fino a ieri mattina, il tutto a causa di un video pubblicato su TikTok.






