2023-07-28
«Souls», la nuova serie thriller in arrivo su Sky
True
«Souls - Tutte le vite che ricordi» (Sky)
Souls - Tutte le vite che ricordi, in onda su Sky Atlantic dalla prima serata di martedì 1 agosto, è stata presentata in anteprima al Canneseries. È la storia di Allie e di Linn, è la storia di Hanna e di suo figlio Jacob, di un tempo fuori dal tempo, dove i paradossi sono realtà e la vita segue alla morte.Tedesca, come Dark. E, come Dark, costruita attorno all’idea che il tempo non scorra lungo una linea retta, da un principio verso una fine, ma in circolo, nell’eterno ritorno dell’uguale. Souls - Tutte le vite che ricordi, presentata in anteprima al Canneseries, è la storia di Allie e di Linn, è la storia di Hanna e di suo figlio Jacob, di un tempo fuori dal tempo, dove i paradossi sono realtà e la vita segue alla morte. È Stoccolma, la prima di tre città. Allie, una patologa in stato avanzato di gravidanza, è agitata da un sentire strano: quello che, nel parlare comune, andrebbe sotto la macro-categoria di «sesto senso». Vorrebbe impedire al marito, un pilota di linea, di alzarsi in volo. Vorrebbe tenerlo a casa, accanto a sé e al loro bambino. Vorrebbe convincerlo di quel che le parole non sono in grado di spiegare. Ma Leo non è tipo da cedere di fronte all’emotività, di fronte a paure che si direbbero irrazionali. Parte, dunque, e Stoccolma sfuma nella Berlino del futuro, la città di Linn, pronta ad unirsi ad una setta pseudo-religiosa. Non si dice, nel dettaglio, cosa spinga i membri a farne parte. Vogliono credere che una vita dopo la morte sia possibile. Di più. Vogliono credere che esista e li attenda. Hanno bisogno di crederlo, ciascuno per ragioni altre da quelle metafisiche. Devono crederlo, e Berlino cede spazio alla Germania centrale.Il tempo, nel mezzo della regione, è il nostro, il 2022. Hanna è stesa su un letto di ospedale. Ricorda poco di quel che le è successo: un incidente d’auto e il figlio, appena quattordicenne, che il personale sanitario dice l’abbia salvata da morte certa. Sarebbe annegata se Jacob non l’avesse portata fuori dalla macchina. Come abbia fatto, quell’uomo in miniatura, a potere tanto, Hanna non riesce a chiarirlo. Jacob nemmeno. Racconta, però, di ricordare altro, stralci di una vita passata, di sé pilota di linea disperso dopo un incidente di volo. Allora, le storie si intrecciano e intersecano: quella di Allie e di Linn e di Hanna, di mariti e figli. Ma Souls, in onda su Sky Atlantic dalla prima serata di martedì 1 agosto, non si piega come Dark, sui viaggi nel tempo e quel che ne consegue. Non c’è spostamento fisico. Souls (come il titolo, d’altronde, esplicita, e bene pure) vagheggia di altri viaggi. I viaggi dell’anima, la reincarnazione, un misticismo che con la «fisica» di Dark ha poco a che vedere. Gli episodi, otto in totale, scorrono lenti, quasi a lasciare a chi guardi lo spazio per metabolizzare ciò che accade, i «se» e i «ma» dell’umana esistenza, pronti a prendere vita di fronte all’occhio dello spettatore. Non c’è suspense o grande tensione. Non c’è la richiesta di arrovellarsi dietro calcoli e incontri, di correre appresso ad un futuro che diventa passato e poi presente, mentre il presente sfugge e il passato a sua volta muta. Souls scorre placida, costruendo sui dubbi dell’uomo una storia gradevole. Una storia che, al termine degli otto episodi, si arricchisce di un finale non (troppo) scontato.
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