2022-07-19
«Sono spie»: iniziano le purghe di Zelensky
Volodymyr Zelensky (Ansa)
Il presidente ucraino ha licenziato il capo del servizio di sicurezza, il procuratore generale e il ministro delle Politiche sociali. In arrivo «centinaia di indagini» su presunti traditori. Odessa sotto il fuoco nemico. Mosca annuncia: eliminati 250 mercenari.È il tempo dei veleni e dei sospetti, a Kiev. Il presidente Volodymyr Zelensky ha annunciato di aver avviato centinaia di indagini per «sospetto tradimento» e «attività di collaborazione». Quello che emergerebbe è che Mosca si sarebbe infiltrata nel governo ucraino, trovando «sponde amiche» in funzionari e figure di vertice pronte a tradire Zelensky. Questi «informatori» avrebbero favorito il successo delle operazioni russe. I primi frutti dell’epurazione sono già maturati: il presidente ucraino ha «rimosso dall’incarico» il capo del servizio di sicurezza dell’Ucraina Ivan Bakanov. L’alto dirigente, amico di lunga data del presidente e quindi fino ad oggi considerato un fedelissimo, è stato rimosso in conformità con «l’articolo 47 dello statuto disciplinare delle forze armate ucraine», che parla di «mancato svolgimento dei compiti di servizio, che hanno portato a vittime umane o altre gravi conseguenze, o creato una minaccia».Vasyl Maliuk, primo vice capo del Servizio di sicurezza dell’Ucraina, è stato incaricato di svolgere temporaneamente le funzioni di capo del Servizio di sicurezza dell’Ucraina. Zelensky ha anche motivato il suo decreto di sostituzione, spiegando che su Bakanov «sono state raccolte prove sufficienti per la notifica di sospetto tradimento. Tutte le sue azioni criminali sono documentate. Tutto ciò che ha fatto in questi mesi e anche prima riceverà un’adeguata valutazione legale».Il presidente ha aggiunto che «saranno ritenuti responsabili anche tutti coloro che assieme a lui facevano parte di un gruppo criminale che ha lavorato nell’interesse della Federazione russa». Il riferimento è ai capi regionali del settore della sicurezza di Kherson e Kharkiv, accusati di inerzia quando non di collaborazionismo. Con un successivo decreto Zelensky ha rimosso Iryna Venediktova dalla carica di procuratore generale e ha affidato le funzioni al vice procuratore generale Oleksiy Symonenko. Sollevata dall’incarico anche la ministra delle Politiche sociali Maryna Lazebna. Insomma, sono già due le teste importanti cadute ma, come annunciato dal presidente, altre cadranno ancora. Mentre nei palazzi del potere si consuma il dramma di chi «perde i pezzi» tra gli storici collaboratori, sul campo il fuoco russo non ha perso di intensità, con violenti raid nella regione di Odessa.«È stato lanciato un attacco missilistico sulla regione di Odessa. Tre aerei Su-35 hanno sparato quattro missili lanciati dal Mar Nero», informa il servizio stampa del Comando operativo Sud. Due missili hanno colpito un’infrastruttura militare. Non sono state segnalate vittime a seguito dell’attacco. Le forze russe e i loro alleati, intanto, dimostrano di non avere fretta di conquistare il Donbass ma di essere certi che questo accadrà. «Non diremo le date, ma la liberazione dei territori del Donbass verrà completata entro il 2022 per intero assieme all’esercito russo e alle forze della regione di Lugansk»: a sostenerlo è stato il portavoce della milizia dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, Eduard Basurin. Dal punto di vista strategico, Basurin ha sostenuto che l’esercito di Kiev, non conoscendo i prossimi obiettivi delle forze nemiche, ha dispiegato truppe lungo tutto il fronte di battaglia, facilitando così l’avanzata nemica. «Non abbiamo dubbi sul fatto che l’operazione militare speciale della Russia in Ucraina sarà completata dopo che tutti i suoi obiettivi verranno raggiunti. Non ci sono tempi chiari, la cosa principale è l’efficacia di questa operazione», ha a sua volta sostenuto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.Le autorità filo-russe dell’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk hanno affermato, dal canto loro, che la città di Seversk è sotto il controllo delle loro milizie. La città, che conta una popolazione di circa 11.000 persone, si trova a un bivio, uno dei quali porta a sud a Bakhmut, importante snodo dei trasporti. La seconda strada conduce più a ovest, all’agglomerato di Sloviansk-Kramatorsk.Le forze armate russe, infine, hanno sostenuto di aver ucciso in Ucraina fino a 250 combattenti stranieri in un attacco con missili di precisione in un punto di schieramento temporaneo di «mercenari» della cosiddetta legione straniera. Nel villaggio di Konstantinovka, nell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, i missili «hanno colpito un punto di dispiegamento temporaneo di mercenari della cosiddetta legione straniera ucraina», ha confermato il rappresentante ufficiale del ministero della Difesa russo, generale Konashenkov.Insomma, i russi sono certi di stare attuando i piani del Cremlino, mentre gli ucraini pensano, di contro, di poter vincere la guerra. A rafforzare questa loro convinzione è stata anche l’Unione europea che continua ad inviare le armi richieste da Zelensky. «L’Ucraina ha bisogno di più armi e noi gliele forniremo e continueremo a sostenerla. Per questo ho proposto la nuova tranche da 500 milioni di euro che ha avuto il via libera politico dai ministri», ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al termine del Consiglio Affari esteri.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)