2023-08-13
Il sondaggio del ministero dimostra che il green pass è stata una violenza inutile
Obblighi a parte, la sola iniziativa è una rilevazione del 2021: italiani decisi a vaccinarsi. Il «mostro no vax» l’ha creato Mario Draghi.Un sondaggio. Uno solo. Tutto ciò che il ministero della Salute ha fatto durante l’intera pandemia per capire e interpretare l’umore degli italiani sui vaccini è qui, in queste 40 pagine, intitolate «Indagine nazionale sulla percezione della campagna vaccinale». È stato realizzato da Ixè nel marzo 2021 e ne veniamo a conoscenza oggi con un’apposita operazione di accesso agli atti. E la cosa non può non insospettirci. Ci sono infatti numerosi documenti dell’Organizzazione mondiale della sanità, almeno dal 2017, che danno indicazioni alle autorità sanitarie su come affrontare eventuali crisi di fiducia nei vaccini: in tutti questi documenti si fa riferimento alla necessità di ricorrere a periodiche ricerche demoscopiche per conoscere l’opinione dei cittadini, e a insistenti piani di «comunicazione del rischio» per superare le inevitabili perplessità attraverso adeguate campagne di persuasione. Niente di questo, però, è stato fatto dal nostro ministero della Salute. Solo un sondaggio. Uno. Per altro proprio all’inizio della campagna vaccinale. E poi nulla più. Colle permettendo, non è un tema che andrebbe affrontato dalla commissione d’inchiesta sul Covid? In Italia abbiamo vissuto una specie di guerra civile. Ma l’impressione è che questa guerra civile sia stata generata (volutamente? O no? Anche questo è da appurare) da chi ha scelto di puntare sulle maniere forti, anziché sulla conoscenza e sulla persuasione. E lo ha fatto allontanandosi dalle linee guida dell’Oms. Queste persone hanno un nome e un cognome: sono il ministro Speranza, ovviamente, e i premier Conte e Draghi. Non è difficile immaginare infatti il motivo per cui, dopo quel sondaggio del marzo 2021, non sono stati più ritenuti necessari approfondimenti sulle opinioni degli italiani o sforzi per convincerli. Ovvio: perché le opinioni e il convincimento non interessavano più. Si è scelto il green pass. Cioè: si è scelta la coercizione. La prova di forza. Il pugno duro. O mangi sta minestra o salti dalla finestra. O meglio: o ti fai sto vaccino o salti dal finestrino. Così è nato lo scontro, la divisione, la protesta. Così sono nati i no vax. A tavolino. Disobbedendo alle linee guida dell’Oms e a quanto previsto da ogni piano pandemico che si rispetti (ad avercelo avuto). Colle permettendo, per l’appunto: non è un tema che andrebbe affrontato dalla commissione d’inchiesta sul Covid? Si poteva evitare tutto. Si poteva evitare lo scempio dello Stato di diritto, la soppressione delle libertà, l’umiliazione delle persone. Si poteva evitare di calpestare sanitari, docenti e l’articolo 1 della Costituzione. Si potevano evitare la dittatura sanitaria, i torquemada dell’iniezione, la violenza sul corpo delle persone. Si poteva evitare tutto ciò. E la dimostrazione è proprio in quel documento di 40 pagine di cui siamo venuti in possesso, quel sondaggio realizzato da Ixè per conto del ministero della Salute. Dopo una serie di domande abbastanza inutili (tipo: che cosa pensate del fatto che le Regioni acquistino da soli i vaccini?) e altre abbastanza sorprendenti (tipo: che cosa faresti per aumentare la disponibilità dei vaccini? La maggioranza relativa, 35 per cento, risponde: usare il vaccino russo o quello cinese), si arriva infatti, finalmente, a pagina 32 alla domanda clou. Viene chiesto agli intervistati: qual è la sua propensione a vaccinarsi? Ebbene, quasi l’80 per cento degli italiani, secondo quel sondaggio, è convinto di vaccinarsi, o addirittura è già vaccinato; il 14 per cento è in fase di attesa; solo il 5 per cento è contrario. E allora: se la maggioranza degli italiani è già convinta di vaccinarsi, perché si usano le maniere forti contro la minoranza? Colle permettendo, anche questo è un tema che andrebbe affrontato dalla commissione d’inchiesta sul Covid. Il green pass è un’arma devastante, come la bomba atomica: non andrebbe mai usata. Ma usarla per una battaglia già vinta, che senso ha? Oltretutto ci hanno sempre impartito lezioni sul fatto che bisogna dialogare con tutti. Gli estremisti islamici? Ci vuole il dialogo. Gli estremisti diventano terroristi? Ci vuole lo stesso il dialogo. I terroristi bombardano le nostre città? Niente da fare: ci vuole sempre il dialogo. Così dicevano, ricordate? Invece contro quel 19 per cento di italiani (pacifici) che non era convintissimo di vaccinarsi, per altro con ottime ragioni, il dialogo non è mai esistito. Solo la guerra totale. L’attacco frontale. Anziché cercare la strada del dialogo, della convinzione, del superamento delle paure, hanno usato il green pass. Cioè la bomba atomica. Cioè la violenza. E anziché andare in tv per fare un’operazione di trasparenza e persuasione, hanno cominciato ad andare in tv soltanto per aprire la caccia al «no vax». Sorci. Subumani. Gente da sopprimere. Da non curare più. Da escludere dalla vita sociale. Perché? Chi l’ha voluto? Colle permettendo, non è un tema che andrebbe affrontato dalla commissione d’inchiesta sul Covid? C’è un ultimo punto che merita di essere sottolineato. Nella risposta che il ministero della Salute dà al nostro accesso agli atti, firmata dal direttore generale Sergio Iavicoli, si dice infatti che un «piano di comunicazione del rischio» ci vuole, tanto è vero che esso è previsto nel nuovo «Piano pandemico», quello scritto quando i buoi del Covid erano ormai già abbondantemente scappati. Ora però: a) veniamo a sapere che «tale piano è in corso di redazione» (e quanto ci vuole, per la miseria?); e b) veniamo a sapere che nessuna comunicazione del rischio è stata fatta dal ministero della Salute durante la passata pandemia, pur essendo ritenuta così importante dal medesimo ministero. Ma se è così importante perché non l’hanno fatta? Perché i rischi non sono stati comunicati? Perché, al contrario, come hanno dimostrato le inchieste di Fuori dal Coro sull’Aifa, le informazioni relative ai rischi dei vaccini venivano esplicitamente censurate, nascoste o, peggio, taroccate nei documenti ufficiali? Ora, lo so che sembreremo insistenti, ma a noi pare che questo sia proprio un tema che andrebbe affrontato dalla commissione d’inchiesta sul Covid. Colle permettendo, s’intende.
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Dopo l'apertura dei lavori affidata a Maurizio Belpietro, il clou del programma vedrà il direttore del quotidiano intervistare il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, chiamato a chiarire quali regole l’Italia intende adottare per affrontare i prossimi anni, tra il ruolo degli idrocarburi, il contributo del nucleare e la sostenibilità economica degli obiettivi ambientali. A seguire, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, offrirà la prospettiva di un territorio chiave per la competitività del Paese.
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Dopo l’apertura istituzionale, spazio alle testimonianze di aziende e manager. Nicola Cecconato, presidente di Ascopiave, dialogherà con Belpietro sulle opportunità di sviluppo del settore energetico italiano. Seguiranno gli interventi di Maria Rosaria Guarniere (Terna), Maria Cristina Papetti (Enel) e Riccardo Toto (Renexia), che porteranno la loro esperienza su reti, rinnovabili e nuova «frontiera blu» dell’offshore.
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Chi ha inventato il sistema di posizionamento globale GPS? D’accordo la Difesa Usa, ma quanto a persone, chi è stato il genio inventore?