2019-12-10
Marchette di fine Giuseppi. Danno soldi persino al Pci
Emendamento per accollare agli italiani le cerimonie per l'anniversario del partito comunista, che secondo l'Ue è fuorilegge come il fascismo. Ma la maggioranza vacilla e si aggrappa a una verifica da prima repubblica.Noi eravamo convinti che il Pci fosse morto e sepolto da oltre 25 anni. Da quando Achille Occhetto aveva deciso di metterlo in liquidazione, prendendo atto della caduta del muro e del dissolvimento dell'Unione sovietica, credevamo che il Partito comunista italiano fosse stato messo in soffitta, per farlo più rapidamente dimenticare agli italiani. Certo, sapevamo che alcuni nostalgici sognavano ancora di far risorgere il Sol dell'avvenire, sperando nella rifondazione e nella rivoluzione. E allo stesso tempo eravamo consci che gli strascichi del partitone rosso ci avrebbero accompagnato per lungo tempo. Infatti le conseguenze si sarebbero fatte sentire per parecchio sia in Parlamento che nelle redazioni, perché con lo scioglimento della ditta, le guardie rosse, ossia i comunisti duri e puri, non avrebbero presto sciolto le fila, ma avrebbero continuato a fare danni, imponendo la loro egemonia culturale. Tuttavia, pur sapendo che l'eredità lasciata dal partito che fu di Palmiro Togliatti l'avremmo pagata cara, costretti a saldare i conti milionari dell'Unità, non ci aspettavamo di dover pure finanziare le celebrazioni del Pci. E invece, a spese del contribuente, è ciò che accadrà. Mentre il governo litiga sulle tasse e ogni giorno escogita nuovi marchingegni per stangare gli italiani (una volta si parla di sugar tax, un'altra di plastic tax, un'altra ancora di Imu sulle case dei separati oppure di un'imposta sulle auto aziendali), zitti zitti i compagni sono riusciti a infilare nella manovra una clausola che regala soldi al comitato per le celebrazioni del centenario del Pci. Invece di seppellire nella memoria degli italiani la nascita di un partito che perfino nel nome si richiama al comunismo, cioè a una tendenza politica che anche il Parlamento europeo ha scelto di dichiarare fuorilegge, accostandola al fascismo e alle tragedie della storia, alcuni parlamentari hanno deciso di festeggiare il genetliaco. Ovviamente non a spese loro, facendo una colletta fra compagni, ma a spese degli italiani i quali, a prescindere dal proprio credo politico, con le loro imposte saranno costretti a finanziare le iniziative del compleanno comunista. Mostre, dibattiti e opuscoli celebrativi saranno infatti pagati per un biennio dalle casse pubbliche. Sì, perché l'emendamento che favorisce le manifestazioni in ricordo del Pci è stato presentato alla Camera da un gruppetto di nostalgici e con il beneplacito dell'esecutivo verrà approvato. Duecentomila euro saranno levati ad altri capitoli di spesa sia nel 2020 che nel 2021, anno della fondazione a Livorno del partito. In totale fanno 400.000 euro, che probabilmente non basterebbero a risollevare le sorti dell'economia nazionale, ma certo aiuterebbero.La cosa incredibile è che quando si parla di conti pubblici, nelle pieghe del bilancio non si riescono a trovare i soldi per i terremotati, per gli esodati e pure per gli sfollati per qualche calamità naturale. A chi ha avuto la casa e i negozi sommersi dall'acqua alta a Venezia sono stati offerti gli spiccioli e in soccorso delle famiglie travolte dall'ennesimo nubifragio in Liguria sono andate le briciole. Ma per il Pci i soldi si trovano, sia mai che l'anniversario passi senza i dovuti fasti.Non da meno, con la stessa destrezza, sono stati rinvenuti i fondi per l'accoglienza degli immigrati. Perché in questo Paese si può risparmiare su tutto, sulla sicurezza delle strade, sui sussidi agli handicappati, e perfino sulla qualità delle opere pubbliche, ma non sia mai che si taglino i denari per ospitare gli extracomunitari. Uno solo ci ha provato, quando era ministro dell'Interno, e sappiamo com'è finita: dopo un anno e pochi mesi i compagni si sono ripresi il governo, mandandolo a casa. Così si è potuto ritornare al passato e alle vecchie abitudini, con finanziamenti a pioggia sia per il business dei migranti che per quelli cari alla sinistra. Tutto ciò con la benedizione dell'Europa che adesso, nonostante la manovra faccia acqua da tutte le parti e aumenti il deficit e il debito pubblico, non ha più nulla da eccepire. Le clausole di salvaguardia ora si possono rinviare. L'importante è far passare le regole che piacciono alla Ue, cioè a Germania e Francia, le vere padrone del vapore.Del resto, tutto si tiene. In Europa i commissari cantano Bella ciao, manco fossero dei partigiani rifugiati in Val d'Ossola. In Italia si festeggia il Pci, sognando di tornare a cantare Bandiera rossa. Perché il comunismo è morto e condannato. Ma sotto sotto è sempre pronto a risorgere. Dunque, meglio tenere viva la memoria. Compagni, avanti. Il gran partito con i soldi dei lavoratori. Un rosso nel portafogli ci é fiorito, ma a pagarlo ci penseranno lor signori.
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