2022-01-17
Roastbeef e torta di mele. Chissà se funziona davvero la dieta di Mary Poppins
Film, fiction e cartoni animati traboccano di ricette, spesso raccolte in libri: alcune sono deliziose, molte altre ipercaloriche. E le stelle di Hollywood fanno a gara per dimagrire.Abbiamo sempre collegato la vita delle star soprattutto di Hollywood, e in generale della pellicola, alla dieta. Attrici e attori mangiano sempre poco per poi darsi a regimi iperdimagranti prima di girare. Qualche tempo fa la rivista Elle ha spiegato che Sienna Miller, Kirsten Dunst, Kate Hudson seguono la dieta alcalina (no cibi acidi, sì a quelli che mantengono il ph del sangue tra 7,35 e 7,45), Eva Mendes la 5 factor diet, 5 minipasti al giorno per 5 giorni per 2 settimane, Kelly Osbourne la M Plan Diet, cioè solo funghi («m» sta per mushroom, fungo), Demi Moore e Jared Leto la dieta liquida creata nel 1940 dal naturopata Stanley Burroughs basata sull’assunzione di un beverone di acqua, succo di limone, sciroppo d’acero, pepe di Cayenna: la seguì anche Tom Hanks per Castaway. Insomma, il cinema sembrerebbe tenere a stecchetto. A guardare i ricettari che da qualche tempo riempiono le librerie, però, viene fuori una verità più simpatica del nutrirsi di aria fritta, anzi bollita, per risparmiare calorie: anche al cinema mangiano. Eccome se mangiano! In cucina con Disney di Ashley Craft, Vallardi, è «il ricettario non ufficiale» per preparare dalle delizie ghiacciate di Frozen alle zuppe di pomodoro e basilico di Geppetto passando per i cinnamon roll formato Gaston (giganteschi). Ai parchi Disney ci si diverte, ma si mangia anche. Disney è anche un colosso della ristorazione, cominciato con un parco californiano e poi estesosi fino a collezionarne ben 12 in 3 continenti: i Disneyland, i Magic kingdom, gli Epcot, Disney’s Hollywood studios, Disney’s animal kingdom e Disney California adventure.Fin dall’inizio, dall’apertura del primo Disneyland il 7 luglio 1955, il regno della fantasia materializzata doveva essere anche un «regno del buon mangiare», come recitava l’annuncio pubblicitario del parco divertimenti e come voleva Walt Disney: «Walt sapeva benissimo che quando si parla di cibo non si parla mai di puro sostentamento. Oggi quest’idea appare ovvia, ma nell’America post crisi economica non c’era l’abitudine di consumare alimenti frivoli o particolarmente golosi. Snack dolci e salati, in particolare, erano poco diffusi. A Disneyland vennero subito introdotti», svela la Craft. Altro tomo imperdibile è I banchetti di Asterix di Thibaud Villanova (chef francese che ha anche sviluppato ricettari ispirati a Assassin’s Creed e Dragon Ball), 40 ricette ispirate ai viaggi di Asterix e Obelix, Panini Comics: «Cinghiali cotti a fuoco lento, salmone caledone, marmellata e brioche britanne, torta da viaggio dei Goti e gluglu farcito, insieme al fantastico erbario del druido Panoramix, perché nessuna pianta aromatica vi sia più sconosciuta!». Leccornie su leccornie suddivise in banchetti gallici, dei popoli vicini, romani e delle terre lontane. Altra chicca è In cucina con Mary Poppins, Rizzoli, di P. L. Travers, inventrice di Mary Poppins e autrice della saga romanzesca della tata magica. Si tratta del sesto volume della serie, pubblicato nel 1975, 41 anni dopo il romanzo di esordio. Mary insegnava che con un poco di zucchero la pillola andava giù e cucinava ottimi piatti inglesi da mandar giù senza bisogno del dolce aiutino.Delizioso il pasticcio di carne, così introdotto: «Allora, Mary Poppins, tutta sola? Cosa farà per pranzo oggi?», chiede l’Ammiraglio Bloom. «Be’, ieri c’era il roastbeef. Così oggi ci sarà per forza il pasticcio di carne», risponde Mary. «Certo. Il pasticcio di carne viene sempre dopo il roastbeef. Così si usano gli avanzi», risponde l’Ammiraglio. In una padella larga cuocere 1 chilo circa di avanzi di roastbeef (punta di anca o girello) tritati o macinati per 5 minuti, mescolando. Versare in una terrina. Mettere 4 noci di burro e 2 cipolle affettate nel tegame dove avete ripassato il roastbeef, una volta cotte unirle alla carne insieme a sale, pepe, sugo di cottura del roastbeef o altri sughi avanzati o brodo di dado o di manzo per inumidire il pasticcio e formare un composto. Mettere in una pirofila, aggiungere 900 grammi di patate lesse -schiacciate con la forchetta, se non si ha lo schiacciapatate - e infornare a 220 gradi finché le patate saranno dorate e croccanti.Altrettanto graziosa è la ricetta della charlotte di mele, bell’esempio di recupero del pane avanzato. Sbucciate e detorsolate 900 grammi di mele renette croccanti e succose, affettatele fini e posatene uno strato in una tortiera imburrata (vi serviranno 120 grammi di burro per tutta la ricetta) e cosparsa di uno strato di briciole di pane (100 grammi per tutta la ricetta), zuccheratelo (310 grammi di zucchero di canna per tutta la ricetta) e continuate alternando strati in questo modo, terminando con le briciole, poi infornate 1 ora a 180 gradi: «Mary Poppins serve questo dolce tiepido, accompagnato da panna montata» scrive la Travers. Saltando dal passato al futuro arriviamo al divertentissimo ricettario Star Wars. Delizie da una galassia lontana lontana... Il ricettario ufficiale delle delizie dolci e salate di Tatooine, Hoth e oltre, Panini Comics. Siluri protonici, brownie imperiali (a forma di Morte Nera), panini alla Yoda (che è saggio e quindi sono salutarissimi), calzoni porci palla, biscotti stellari con glassa reale della principessa Leia, biscottini col trucco mentale (ispirati ai trucchi mentali degli Jedi, contengono un po’ di cioccolato chiaro, ma siccome tutto il resto è bianco si potrà convincere chi li mangerà che c’è solo cocco), i cupcake della cantina di Mos Eisley con le facce dei suoi frequentatori, tortini alla lava fusa del pianeta di Mustafar: come dice l’intro del libro «che sfrecciate per la galassia a bordo di un Ala-x, di uno Star Destroyer o di uno Speeder, il modo migliore per conoscere un posto nuovo resta sempre il cibo». E per conoscere un tempo? Anche. Con Downtown Abbey. Il ricettario ufficiale, Panini Comics, dell’omonima serie tv britannica in costume, siamo trasportati tra 1912 e 1926, durante il regno di re Giorgio V, nella tenuta (di fantasia) di Downton Abbey nello Yorkshire, dove gli aristocratici Crawley si relazionano da una parte con Matthew, erede della tenuta atipico in quanto avvocato di Manchester «che lavora», e dall’altra con la servitù: «Il cibo destinato alla servitù era molto più semplice di quello servito alla famiglia, ma questo non significa che fosse inferiore». Altra serie tv, non ce ne voglia l’amata Gran Bretagna, ancor più leggendaria è quella a stelle e strisce Friends, le cui ricette si trovano nell’omonimo libro di Amanda Yee, Panini Comics, utile per sentirsi un po’ a casa di Monica (che era chef) e Rachel, un po’ in quella di fronte di Chandler e Joey, un po’ al Central Park.Saltando oltre film e serie tv e planando sui cartoon, troviamo l’incantevole Hiro Cartoon Food. Le ricette del cuore di Chef Hiro, Mondadori, dello chef nipponico più famoso d’Italia, Hirohiko Shoda, che ci insegna la cucina giapponese dei cartoni animati. Come, per esempio, di Ai shite Naito, manga e poi anime che «incredibilmente, rispetto al grande successo ottenuto dall’edizione italiana Kiss Me Licia, in Giappone fu un vero e proprio flop». Per preparare la frittata (di pastella e uova) tanto amata da Gatto Giuliano, l’okonomiyaki, specialità del ristorante del padre di Licia Marrabbio (come di quello della zia di Chef Hiro): in una bacinella fare la pastella amalgamando 100 grammi di farina di grano tenero, 3 grammi di lievito in polvere non vanigliato (per torte salate), 1 uovo, 120 grammi di dashi. Incorporare 150 grammi di cavolo cappuccio bianco a fettine sottili, 20 grammi di cipollotto a rondelle, 15 grammi di tenkasu e 15 grammi di benishoga. Scaldare una piastra e ungerla con olio di semi. Versare il composto creando una forma tonda di 12 centimetro di diametro e 1 di spessore. Aggiungere sulla superficie 2 foglie di shiso e 120 grammi di fette sottili di pancetta fresca di maiale. Cuocere per 7-8 minuti fino a dorare la base dell’okonomiyaki. Voltare l’okonomiyaki e ultimare la cottura per altri 5-7 minuti. In un piatto da portata servire l’okonomiyaki e spennellarlo sulla superficie con salsa okonomiyaki, strisce di salsa maionese, katsuobushi, alga aonori e benishoga quanto basta.Pensando al nostro benessere e alla nostra salute, cerchiamo di trovare la via di mezzo tra le diete-digiuno delle star e le abbuffate ipercaloriche nelle quali incorreremmo se mangiassimo antipasti, primi, secondi, contorni e dolci dei ricettari cine-cartoon-televisivi a ogni pasto. Proprio come dice, tornando a Hollywood, la protagonista del film (tratto da romanzo) Mangia prega ama, Liz, alla sua amica che non vuole mangiare la pizza a Napoli per timore di ingrassare: «Io la mangio. Non ho intenzione di diventare obesa, ma basta sensi di colpa».
Susanna Tamaro (Getty Images)
Nel periodo gennaio-settembre, il fabbisogno elettrico italiano si è attestato a 233,3 terawattora (TWh), di cui circa il 42,7% è stato coperto da fonti rinnovabili. Tale quota conferma la crescente integrazione delle fonti green nel panorama energetico nazionale, un processo sostenuto dal potenziamento infrastrutturale e dagli avanzamenti tecnologici portati avanti da Terna.
Sul fronte economico, i ricavi del gruppo hanno raggiunto quota 2,88 miliardi di euro, con un incremento dell’8,9% rispetto agli stessi mesi del 2024. L’Ebitda, margine operativo lordo, ha superato i 2 miliardi (+7,1%), mentre l’utile netto si è attestato a 852,7 milioni di euro, in crescita del 4,9%. Risultati, questi, che illustrano non solo un miglioramento operativo, ma anche un’efficiente gestione finanziaria; il tutto, nonostante un lieve aumento degli oneri finanziari netti, transitati da 104,9 a 131,7 milioni di euro.
Elemento di rilievo sono gli investimenti, che hanno superato i 2 miliardi di euro (+22,9% rispetto ai primi nove mesi del 2024, quando il dato era di 1,7 miliardi), un impegno che riflette la volontà di Terna di rafforzare la rete di trasmissione e favorire l’efficienza e la sicurezza del sistema elettrico. Tra i principali progetti infrastrutturali si segnalano il Tyrrhenian Link, il collegamento sottomarino tra Campania, Sicilia e Sardegna, con una dotazione finanziaria complessiva di circa 3,7 miliardi di euro, il più esteso tra le opere in corso; l’Adriatic Link, elettrodotto sottomarino tra Marche e Abruzzo; e i lavori per la rete elettrica dedicata ai Giochi olimpici e paralimpici invernali di Milano-Cortina 2026.
L’attenzione ai nuovi sistemi di accumulo elettrico ha trovato un momento chiave nell’asta Macse, il Meccanismo di approvvigionamento di capacità di stoccaggio, conclusosi con l’assegnazione totale della capacità richiesta, pari a 10 GWh, a prezzi molto più bassi del premio di riserva, un segnale di un mercato in forte crescita e di un interesse marcato verso le soluzioni di accumulo energetico che miglioreranno la sicurezza e contribuiranno alla riduzione della dipendenza da fonti fossili.
Sul piano organizzativo, Terna ha visto una crescita nel personale, con 6.922 dipendenti al 30 settembre (502 in più rispetto a fine 2024), necessari per sostenere la complessità delle attività e l’implementazione del Piano industriale 2024-2028. Inoltre, è stata perfezionata l’acquisizione di Rete 2 S.r.l. da Areti, che rafforza la presenza nella rete ad alta tensione dell’area metropolitana di Roma, ottimizzando l’integrazione e la gestione infrastrutturale.
Sotto il profilo finanziario, l’indebitamento netto è cresciuto a 11,67 miliardi di euro, per sostenere la spinta agli investimenti, ma è ben bilanciato da un patrimonio netto robusto di circa 7,77 miliardi di euro. Il consiglio ha confermato l’acconto sul dividendo 2025 pari a 11,92 centesimi di euro per azione, in linea con la politica di distribuzione che punta a coniugare remunerazione degli azionisti e sostenibilità finanziaria.
Da segnalare anche le iniziative di finanza sostenibile, con l’emissione di un Green Bond europeo da 750 milioni di euro, molto richiesto e con una cedola del 3%, che denuncia la forte attenzione agli investimenti a basso impatto ambientale. Terna ha inoltre sottoscritto accordi finanziari per 1,5 miliardi con istituzioni come la Banca europea per gli investimenti e Intesa Sanpaolo a supporto dell’Adriatic Link e altri progetti chiave.
L’innovazione tecnologica rappresenta un altro pilastro della strategia di Terna, con l’apertura dell’hub Terna innovation zone Adriatico ad Ascoli Piceno, dedicato alla collaborazione con startup, università e partner industriali per sviluppare soluzioni avanzate a favore della transizione energetica e della digitalizzazione della rete.
La solidità del piano industriale e la continuità degli investimenti nelle infrastrutture critiche e nelle tecnologie innovative pongono Terna in una posizione di vantaggio nel garantire il sostentamento energetico italiano, supportando la sicurezza, la sostenibilità e l’efficienza del sistema elettrico anche in contesti incerti, con potenziali tensioni commerciali e geopolitiche.
Il 2025 si chiuderà con previsioni di ricavi per oltre 4 miliardi di euro, Ebitda a 2,7 miliardi e utile netto superiore a un miliardo, fra conferme di leadership e rinnovate sfide da affrontare con competenza e visione strategica.
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Il presidente venezuelano Nicolas Maduro (Getty Images)
Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha ordinato alle forze armate di essere pronte ad un’eventuale invasione ed ha dispiegato oltre 200mila militari in tutti i luoghi chiave del suo paese. il ministro della Difesa Vladimir Padrino Lopez sta guidando personalmente questa mobilitazione generale orchestrata dalla Milizia Nazionale Bolivariana, i fedelissimi che stanno rastrellando Caracas e le principali città per arruolare nuove forze.
L’opposizione denuncia arruolamenti forzati anche fra i giovanissimi, soprattutto nelle baraccopoli intorno alla capitale, nel disperato tentativo di far credere che la cosiddetta «rivoluzione bolivariana», inventata dal predecessore di Maduro, Hugo Chavez, sia ancora in piedi. Proprio Maduro si è rivolto alla nazione dichiarando che il popolo venezuelano è pronto a combattere fino alla morte, ma allo stesso tempo ha lanciato un messaggio di pace nel continente proprio a Donald Trump.
Il presidente del Parlamento ha parlato di effetti devastanti ed ha accusato Washington di perseguire la forma massima di aggressione nella «vana speranza di un cambio di governo, scelto e voluto di cittadini». Caracas tramite il suo ambasciatore alle Nazioni Unite ha inviato una lettera al Segretario Generale António Guterres per chiedere una condanna esplicita delle azioni provocatorie statunitensi e il ritiro immediato delle forze Usa dai Caraibi.
Diversi media statunitensi hanno rivelato che il Tycoon americano sta pensando ad un’escalation con una vera operazione militare in Venezuela e nei primi incontri con i vertici militari sarebbe stata stilata anche una lista dei principali target da colpire come porti e aeroporti, ma soprattutto le sedi delle forze militari più fedeli a Maduro. Dal Pentagono non è arrivata nessuna conferma ufficiale e sembra che questo attacco non sia imminente, ma intanto in Venezuela sono arrivati da Mosca alcuni cargo con materiale strategico per rafforzare i sistemi di difesa anti-aerea Pantsir-S1 e batterie missilistiche Buk-M2E.
Dalle immagini satellitari si vede che l’area della capitale e le regioni di Apure e Cojedes, sedi delle forze maduriste, sono state fortemente rinforzate dopo che il presidente ha promulgato la legge sul Comando per la difesa integrale della nazione per la salvaguardia della sovranità e dell’integrità territoriale. In uno dei tanti discorsi alla televisione nazionale il leader venezuelano ha spiegato che vuole che le forze armate proteggano tutte le infrastrutture essenziali.
Nel piano presentato dal suo fedelissimo ministro della Difesa l’esercito, la polizia ed anche i paramilitari dovranno essere pronti ad una resistenza prolungata, trasformando la guerra in guerriglia. Una forza di resistenza che dovrebbe rendere impossibile governare il paese colpendo tutti i suoi punti nevralgici e generando il caos.
Una prospettiva evidentemente propagandistica perché come racconta la leader dell’opposizione Delsa Solorzano «nessuno è disposto a combattere per Maduro, tranne i suoi complici nel crimine. Noi siamo pronti ad una transizione ordinata, pacifica e che riporti il Venezuela nel posto che merita, dopo anni di buio e terrore.»
Una resistenza in cui non sembra davvero credere nessuno perché Nicolas Maduro, la sua famiglia e diversi membri del suo governo, avrebbero un piano di fuga nella vicina Cuba per poi probabilmente raggiungere Mosca come ha già fatto l’ex presidente siriano Assad.
Intanto il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha espresso preoccupazione per i cittadini italiani detenuti nelle carceri del Paese, sottolineando l’impegno della Farnesina per scarcerarli al più presto, compreso Alberto Trentini, arrestato oltre un anno fa.
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