2024-11-15
La sinistra ora abbraccia i complotti: «I plutocrati ci vogliono dominare»
Elon Musk e Donald Trump (Getty Images)
Dopo aver bollato come folle cospirazionista qualsiasi avversario politico, la stampa progressista si ritrova ad accusare Musk di oscuri piani per «sacrificare le masse». Ma non erano fantasie paranoiche da curare?A quanto sembra è giunta l’ora dello sdoganamento totale: pur di colpire il nemico trionfante, i progressisti italiani e non hanno deciso che vale tutto, e che ogni mezzo è consentito. Compresa l’evocazione di atroci trame ordite in segreto dalle Forze Oscure della Reazione. Per anni la sinistra globale ha accusato di complottismo i suoi avversari di ogni ordine e grado: complottisti i non vaccinati, complottisti i teorici della sostituzione etnica, complottisti i critici dell’Unione europea e del sistema economico dominante. Illustri psicoanalisti accusavano populisti e sovranisti di essere in preda a manie di persecuzione e paranoie di varia natura; i più titolati commentatori liberal tiravano in ballo Qanon e il suprematismo bianco ogni volta che dovevano descrivere gli elettori di destra. Insomma la divisione del mondo appariva chiara: da una parte il popolo di sinistra illuminato, lucido e di buon cuore; dall’altra i destrorsi ipnotizzati dai demagoghi razzisti, ignoranti e ossessionati.Da quando Donald Trump ha vinto le elezioni, però, qualcosa è cambiato. Certo, da sinistra continuano ancora a stabilire divisioni tra buoni e cattivi e fra sani e malati. Ma una nuova tendenza è apparsa e si consolida: il complottismo di sinistra. Fior di editorialisti sono impegnati da giorni a raccontare quali terribili gruppi abbiano preso il potere negli Stati Uniti, e a quali tremende credenze essi si abbeverino. Repubblica, ad esempio, spiega che Elon Musk e i suoi fedelissimi sono seguaci del «lungotermismo», una ideologia secondo cui «il benessere delle generazioni future, anche remote, vale quanto quelle di oggi» e l’obiettivo è «evitare l’estinzione sia pure a costi altissimi». Già: pur di evitare la scomparsa del genere umano il caro Musk sarebbe disposto a «sacrificare le masse». Egli infatti apparterrebbe a una «élite tecnologica e finanziaria la cui missione è scongiurare la fine dell’umanità». Non solo: Musk sarebbe pure un seguace delle teorie «tecno-monarchiche», un aspirante «Ceo dittatore» impregnato di misticismo. Anche La Stampa, per la penna di Flavia Perina, insiste sul «lungotermismo» di Musk e ne stigmatizza l’afflato messianico. Elon, «plutocrate americano dei tecnoservizi», starebbe imponendo una «nuova religione che aspira a sostituire ogni altro racconto delle destre occidentali».Tutto molto interessante, ma vagamente surreale. Ci scappa da ridere quando leggiamo gli allarmi sul «sacrificio delle masse» sulle pagine di giornali che da anni teorizzano la necessità dei sacrifici in nome della riduzione del debito. Sulla prima pagina della Stampa - a fianco del pezzo della Perina contro il guru Musk – compariva un bel commento di Elsa Fornero, giusto per restare sul tema della macelleria sociale.Fa sganasciare, poi, che adesso dal fronte progressista si preoccupino per l’emergere di una «nuova religione» che richiede pesanti atti di fede in cambio di un non ben precisato benessere futuro. Non stiamo forse parlando dello stesso schieramento politico transnazionale che sta imponendo il fondamentalismo green (con robusto indottrinamento annesso, soprattutto a danno dei più giovani) facendolo pagare alle classi medie? E adesso questi sarebbero preoccupati per la sorte delle masse e per l’affacciarsi di un presunto culto tecno-apocalittico?Cerchiamo di essere chiari: i complotti esistono da sempre. E da sempre sono le élite a decidere i destini dell’umanità, come hanno insegnato i più illustri filosofi della politica italiani. Alcune di queste élite sono in effetti impregnate di misticismo e sono convinte di essere in possesso di una conoscenza segreta che permetta a pochi eletti di dominare il mondo. Si chiama «gnosticismo politico», ed è ampiamente studiato. Non v’è dubbio, inoltre, che Elon Musk sia (anche) un frutto di questo terreno messianico e transumanista.Quel che lascia impressionati è che a tirare fuori la questione siano proprio quei circoli culturali e quei giornali che fino a ieri mattina hanno tifato per le élite complottarde, reggendo loro il moccolo. L’universo progressista non ha fatto altro che irridere chiunque citasse il fabianesimo (variante «di sinistra» del lungotermismo), ha sputato su coloro che deprecavano il transumanesimo, ha sbertucciato chiunque facesse riferimento alla Grande sostituzione o al Piano Kalergi. Ce le ricordiamo bene le risatine di scherno e le occhiate di compassione riservate a chi evocava il Grande Reset teorizzato da Klaus Schwab e dalla sua congrega.Ma ora, tutt’a un tratto, gli amici sinistrorsi usano toni che nemmeno nei Protocolli dei savi di Sion, intessono arazzi esoterici e sprecano inchiostro a descrivere lo spaventoso Project 2025, cioè un programma stilato dalla fondazione conservatrice Heritage (e largamente rinnegato da Donald Trump) che viene presentato come un piano di dominio globale.Chi scrive – che è stato fra i primi ad avanzare dubbi su certe idee pericolosette di Musk – non ha problemi a credere che vi siano plutocrati intenzionati a sacrificare fasce di popolazione mondiale pur di comandare, e che esistano progetti di rivoluzione antropologica appoggiati da una oligarchia delirante. E toccherà certo vigilare sull’operato del simpatico Elon e di alcuni suoi entusiasti sostenitori. Il fatto, tuttavia, è che fino ad oggi Musk ha agito alla luce del sole, ha esposto le sue convinzioni con onestà, e quando ha agito lo ha fatto anche per giuste cause. Altri settori della Silicon Valley e altre fette di establishment, invece, hanno operato nell’ombra, e hanno causato danni effetti e quantificabili all’Occidente e al mondo intero. E lo hanno fatto con il supporto incondizionato dei liberal, dei progressisti e delle sinistre planetarie. Anzi: continuano a farlo impunemente. Suscitano una certa pena, dunque, questi nuovi complottisti di sinistra: denunciano le trame (per ora immaginarie) degli altri al fine di coprire quelle a cui hanno partecipato. Trame che, queste sì, purtroppo hanno avuto enorme successo a scapito di tutti noi.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.