2024-07-17
Bonelli&C: la Von der Leyen sembra Prodi
Ursula von der Leyen (Ansa)
La maggioranza Ursula imbarca anche il capo di Avs e portavoce di Europa verde. Governare sarà impossibile. Ma l’importante per la sinistra è mantenere il potere.Angelo Bonelli, portavoce di Europa verde e deputato alla Camera di Alleanza verdi e sinistra (Avs), ha dichiarato che al Parlamento europeo il suo gruppo voterà a favore di Ursula von der Leyen. Difficile capire la logica che spinge Bonelli a votare per la Von der Leyen, ma questo è il meno, difficile è capire come la Von der Leyen potrà gestire, in una coalizione, le posizioni di un gruppo che, se la Von del Leyen è una eco radicale avrà, è formato da degli eco estremi.È sempre la solita logica che si verifica molto più spesso a sinistra che a destra: mettere tutti insieme, ottenere la maggioranza, far votare la Commissione e poi si vedrà. Un pezzetto di formaggio a uno, una fetta di salame a un altro, un tozzo di pane a un altro ancora e dimmi tu come si fa a metter su un programma, addirittura decennale o ventennale, con una baracca di questo tipo. Anche Romano Prodi fece un governo dove c’era dentro di tutto ma consiglio spassionatamente a Ursula von der Leyen di non provare a sostituire al modello Ursula (che già era un casino, e si è visto) il modello «Romano», nel senso di Prodi, perché, per quel che ne sappiamo, Prodi stesso è un premio Nobel nel creare coalizioni che per qualunque altro essere umano sarebbero impossibili e Ursula von der Leyen, a confronto, è una scolaretta all’ultimo anno delle scuole superiori. Bisognerebbe che Ursula von der Leyen conoscesse la storia politica italiana per capire perché non può ripetere il modello Prodi. Ma basti dire che un cattolico dossettiano di sinistra come lui fece il ministro dell’Industria, del commercio e dell’artigianato nel governo Andreotti IV che col filone dossettiano non spartiva neanche una virgola. Torniamo a noi. Angelo Bonelli si è reso protagonista di alcune proposte che superano a sinistra talmente tanto la Von del Leyen che c’è il rischio che se lo ritrovi a destra. Avs, in Italia, è arrivata alla proposta di introdurre prima il reato di «negazionismo climatico» e poi quello di «ecocidio». Tutto questo, secondo Avs, «renderebbe giuridicamente e moralmente inaccettabile un eventuale grave danno alla natura e, conseguentemente, riuscirebbe ad allontanare i finanziamenti dalle pratiche che distruggono in modo significativo gli ecosistemi». Scendendo un attimo dalle vette auliche di queste dichiarazioni e piantando i piedi per terra, quanto affermato significa che dovrebbe essere vietata per legge la discussione sull’entità, l’interpretazione, le modalità di soluzione, la discussione sulle politiche più adatte a risolvere il problema ecologico-ambientale. Sostenere il reato di «negazionismo climatico» è porre la discussione sulla questione climatica stessa a livello della Shoah riguardo alla quale è un reato la sua negazione. Questi signori sostengono che il 99% degli scienziati a livello mondiale, compresi i premi Nobel, la pensa come loro. Che la loro sia una posizione legittima non v’è dubbio ma, prima di tutto, non è vero che tutta la comunità scientifica è d’accordo con le loro tesi ecocatastrofiste e, secondariamente, appunto perché questa unanimità di giudizio non c’è (vedi decine di premi Nobel e professori di livello internazionale che negano queste tesi), come fai solo a pensare di poter introdurre non un’accusa di negazionismo - che può rientrare nel dibattito costituendo comunque una posizione estrema - ma un reato di negazionismo climatico quindi presupponendo che ci sia qualcuno che può giudicare chi è negazionista climatico e chi no. Mah. La Von der Leyen, proprio sulla questione della transizione ecologica, non è riuscita a trovare un accordo con i Conservatori, cosa che le renderà la vita nel Parlamento europeo molto complessa perché molti dei signori che compongono il gruppo dei Conservatori, o comunque di destra, costituiscono i partiti che hanno vinto le elezioni nei diversi Paesi europei. Con i Conservatori ha anche sorvolato sul termine transizione ecologica, figuratevela a trovare un accordo con il leader di Avs e i Verdi europei. La Verità ha sviscerato in lungo e in largo il problema di una Europa che va a destra quando i cittadini votano e che, indifferente a questo voto, continua ad andare per la sua strada confermando la Von der Leyen come se nulla fosse accaduto. In tutto questo naturalmente va benissimo anche il voto di Bonelli. Pur di andare contro il popolo ci si può alleare anche con coloro che sono distantissimi da noi politicamente. A confronto della poltrona il popolo è totalmente insignificante. Altro che progetti pluridecennali, altro che Europa del domani, altro che transizioni ecologiche e digitali, per la Von der Leyen è sufficiente il pallottoliere. Basta raggiungere la maggioranza delle palline che, come ricorderete, erano di diversi colori, esattamente come la maggioranza Von der Leyen ma, in questi casi, i politici diventano daltonici: chi se ne fotte del colore, l’importante è il numero e il seggiolone su cui sedersi. A costo di non abbandonare il seggiolone sarebbero disposti anche a sostituirlo con la famosa «comoda», utile armamentario per poter svolgere funzioni fisiologiche senza abbandonare il posto di comando. Roba da ricoveri per gli anziani. Quindi: avanti Bonelli, e che Dio ce la mandi buona.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.