2023-10-20
In Sicilia nuovi sbarchi (e arresti). Già espulsi 700 stranieri pericolosi
L’ultimo è un gambiano, sospetto affiliato all’Isis. Però proseguono gli arrivi e pure la contesa con le Ong. Oggi vertice in Europa sui rimpatri. Il commissario svedese: «Sono una priorità. La Tunisia ci sta aiutando».Nonostante un arresto per terrorismo aveva fatto richiesta di protezione internazionale e al momento del rigetto aveva presentato perfino un ricorso. L’accusa, poi, si è trasformata in una condanna a 5 anni di carcere e al momento della sua scarcerazione è finito nel Cpr di Bari in attesa dell’espulsione. L’altra sera Ousman Sillah, 28 anni, gambiano sbarcato clandestinamente con un barcone a Messina nel 2016 con il suo compagno di viaggio e di combattimento Alagie Touray (arrestato con lui nel 2018 per terrorismo e accusato di aver frequentato un campo di addestramento dell’Isis in Libia), è stato espulso. Le forze di polizia lo hanno fatto salire su un volo charter a Fiumicino diretto a Banjul (Gambia) con scalo a Monaco di Baviera, in esecuzione del provvedimento di espulsione del Prefetto di Cosenza. Salgono così a 712 i provvedimenti di espulsione o allontanamento (misure particolarmente difficili da portare a termine con la legislazione attuale) eseguiti dal 2015 a oggi: 160 emessi dal ministro dell’Interno, 414 dai prefetti, 111 dall’autorità giudiziaria, cinque per riammissione alla procedura di Dublino e due in base agli accordi di riammissione europei. Ci sono poi 20 respingimenti, sei dei quali per segnalazione di divieto di ingresso in base al sistema di informazione Schengen bis e 14 nei confronti di stranieri che si sono presentati alla frontiera senza i requisiti di ingresso. Da gennaio a oggi sono 54 i provvedimenti eseguiti: uno dei quali emesso dal ministro dell’Interno, 40 dai prefetti, undici dalla magistratura e due sono invece i respingimenti alla frontiera. Ma gli sbarchi non si arrestano e, a colpi di quasi 500 al giorno (sono in totale 140.898 gli stranieri approdati da gennaio al 18 ottobre), nelle maglie dei controlli, qualche altro Abdesslem Laswad (il terrorista arrivato in Italia con un barcone che ha ucciso due svedesi a Bruxelles l’altro giorno ed è poi stato freddato dalla polizia) potrebbe infiltrarsi. Il sistema dei rimpatri, infatti, si sta rivelando uno dei buchi neri del meccanismo europeo delle migrazioni. Nel 2022, su 440.000 richieste di rimpatrio nei Paesi Ue, solo 77.000 sono andate a buon fine. L’Europa, però, sta cercando di accelerare. Oggi si terrà una prima riunione per trovare una soluzione al meccanismo dell’espulsione «in maniera volontaria assistita» di chi è considerato una minaccia per la sicurezza. «Ho chiesto al coordinatore Ue dei rimpatri di convocare una riunione straordinaria anche per discutere con gli Stati membri come possiamo fare in modo che le persone che pongono un rischio per la sicurezza dell’Ue possano essere rimpatriate più rapidamente», ha affermato il Commissario Ue agli Affari interni, Ylva Johansson, che ha definito quella dei rimpatri come «una priorità». Il dato interessante fornito da Johansson, però, è anche un altro: «Posso dire che da circa un mese abbiamo assistito a un’ottima cooperazione da parte della Tunisia e che le partenze di migranti irregolari dalla Tunisia verso l’Italia e Lampedusa sono diminuite dell’80%». Le autorità tunisine hanno intercettato più di 600 partenze e hanno arrestato diversi trafficanti. Inoltre, Johansson ha spiegato che l’Ue «sta finanziando i rimpatri volontari di migranti di Paesi terzi bloccati in Tunisia verso i Paesi di origine». Un dato che sarebbe raddoppiato quest’anno. Lo sbarramento tunisino, però, non ha arrestato completamente il flusso migratorio. A Lampedusa anche ieri sono approdati in 87. Erano a bordo di due barconi partiti da Zuara (Libia). Mentre le forze dell’ordine sono anche alle prese con chi, nonostante un’espulsione, cerca di tornare in Italia. Ieri gli investigatori della squadra mobile di Agrigento hanno arrestato cinque immigrati, tre dei quali a Lampedusa dove erano sbarcati nelle ultime ore nonostante fossero gravati da decreto di respingimento. Un tunisino di 35 anni è stato arrestato ad Agrigento in esecuzione di un ordine di carcerazione della Procura di Macerata (deve scontare 3 anni, 6 mesi e 15 giorni di reclusione per aver violato disposizioni inerenti il testo unico sull’immigrazione). Sottoposto a fermo, inoltre, sempre per violazioni alle norme sull’immigrazione, un egiziano di 41 anni. Sbarchi anche in Calabria. A Roccella Ionica sono approdati in 86. Viaggiavano su una barca a vela di circa dieci metri partita dalla Turchia. E anche le Ong continuano ad alimentare il flusso verso l’Italia. La Sea Eye 4 ha soccorso nel Mediterraneo centrale un gommone con a bordo 51 migranti. Le autorità italiane hanno assegnato al taxi del mare il porto di Brindisi. Mentre la Mare Jonio di Mediterranea Saving Humans è stata multata e sequestrata a Trapani dopo lo sbarco di 69 migranti soccorsi nel Mediterraneo centrale la sera del 16 ottobre. Subito dopo lo sbarco comandante e armatore sono stati convocati in Capitaneria di porto per la notifica del doppio provvedimento di applicazione del decreto Piantedosi: sanzione fino a 10.000 euro e fermo amministrativo della nave per 20 giorni.
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