2020-08-11
Siamo stati vittime della «soluzione virale»
Da un giorno all'altro, milioni di persone sono finite in quarantena perché lo imponeva lo Stato di contenimento. Intrappolata la popolazione, si è «modernizzato» il mondo del lavoro con lo smart working coatto. E il distanziamento è la nuova misura del censo.No, non è andato tutto bene. Non andava bene prima e andrà ancora peggio dopo. Dopo il Covid, dopo il regime sanitario. E dopo che la «soluzione virale» ha «modernizzato» il mondo del lavoro con lo smart working coatto. Trasformando il distanziamento nella nuova misura del censo.[…] Quest'ordine sociale in decomposizione da anni, che non era in grado di prendersi cura della salute dei propri cittadini, ma neppure di non nuocere alle loro ambizioni migliori e di non devastare senza soste le risorse del pianeta, non poteva farsi scappare l'occasione di un capro espiatorio planetario. Un virus impazzito, ma mica tanto. Un virus che si accanisce mirabilmente su poveri, anziani, malati e spinge tutti gli altri, atterriti, tra le braccia dello Stato.[…] Mentre andava in scena l'ipnosi di massa, a New York i furgoni refrigerati diventavano obitori privati. E poi le fosse comuni nel Bronx, in Brasile, al Cimitero Maggiore di Milano. I cadaveri buttati nei cassonetti o bruciati per strada in Ecuador. Ventun milioni di utenze cellulari sparite in tre mesi in Cina, dove però il Pcc comunica al mondo che i morti ufficiali sono poco più di 5.000 e «stiamo aiutando il mondo» mandando camici e mascherine. Ed ecco le sapienti immagini dei camion dell'esercito, a Bergamo, che portano via le bare di notte in un corteo lugubre.Per una corretta diffusione del terrore, accendere i lampeggianti.La diffidenza tra cittadini, la delazione tra vicini, il culto e la gratitudine infantile per ogni genere di divisa, il divieto di vedere le persone care e di spostarsi, la profilassi obbligatoria ma insufficiente, un controllo statale arrogante e pervasivo, ma alla fine inefficiente e straccione come una Ddr che ritorna. Un premier che parla a reti unificate all'ora di cena e firma decreti su decreti, uno più incomprensibile e bizantino dell'altro. «Io acconsento». «Noi acconsentiamo». «Noi andremo in Europa a farci sentire», ma con il cappello in mano.[…]Mentre il governo e i sedicenti governatori non ci capiscono un tubo ma, nel dubbio, adottano ogni tipo di misura da regime totalitario, centinaia di medici e infermieri muoiono in prima linea, senza mascherine né protezioni, e vengono prontamente trasformati in nuovi eroi per far dimenticare un ventennio di tagli assassini alla sanità pubblica.«La Spoon River delle infermiere», titolano le gazzette. I medici «caduti al fronte». L'ethos trasformato in pathos e svuotato di senso, come in una pubblicità di profumi. La cultura che diventa manipolazione grottesca. La parola ispirata che viene arruolata tra le parole d'ordine. Il grido di dolore che si trasforma in mantra di Stato.Andrà tutto bene. Andrà tutto bene. Andrà tutto bene. Andrà tutto bene un cazzo. Non andava bene prima e andrà ancora peggio dopo, se non usiamo il cervello. Mancava tutto, negli ospedali e in quel che resta dell'antica medicina di prossimità. Ma avevamo solo 350.000 medici e infermieri (in calo da anni), contro i 465.000 appartenenti alle forze dell'ordine e all'esercito (in aumento da anni). Se le risorse finanziarie che nel corso della pandemia sono state destinate a militari, poliziotti, banche e sostegno dei mercati azionari fossero state investite tutte nella sanità, il conto dei morti sarebbe stato di certo inferiore.Varano misure di contenimento perché sono solo uno Stato di contenimento.Dall'oggi al domani, milioni di cittadini sono stati rinchiusi a casa in quarantena, nonostante fosse ampiamente provato che il virus, all'aperto, è quasi innocuo. E i bambini sono stati segregati tra quattro mura anche se non rischiavano quasi nulla, ma tanto loro non protestano e non votano. Non se li è filati nessuno per tre mesi, sono stati privati di ogni affettività che non fossero i genitori. Gli allarmi dei pediatri sugli effetti psicologici di questa punizione insensata sono stati accolti con sufficienza da una società che aveva cose più importanti alle quali pensare.[…] Covid-19 è il Consulente globale per l'Efficienza e la Modernizzazione, venuto a offrire un nuovo modo di produrre a buon mercato, di tagliare i costi, di consumare senza fare casino, di gestire la Cosa pubblica come una fabbrichetta prima che arrivi la Guardia di Finanza. Come non averci pensato prima?Divisione dei cittadini tra lavoratori intellettuali, più o meno protetti e ben distanziati, e lavoratori manuali, liberi di contagiarsi tra loro. Ulteriore separazione tra «lavoratori essenziali» e lavoratori «non essenziali», già prima messi da parte ed espulsi dal mercato del lavoro.Scomparsa del conflitto sociale e sul luogo di lavoro, diventato un non luogo e opportunamente chiamato smart working. Digitalizzazione della scuola e di ogni residua attività politica, perché tanto ci sono Internet e la piattaforma per il televoto da casa. Compressione arbitraria dei diritti di riunione, di spostamento e perfino di culto. Nonostante il culto, poverello, non desse fastidio da secoli.E ancora, aumento dei pagamenti elettronici e della tracciabilità del contante, ma solo per i ceti medio-bassi, tanto per le grandi aziende ci sono sempre ottimizzazione fiscale e centri offshore. Controllo delle fantomatiche fake news e opinione pubblica indirizzata su polemiche di nessuna importanza, come quelle tra virologi ed epidemiologi, o il surreale dibattito su chi siano i congiunti con i quali ci si può incontrare. […]Fuori da questo album di famiglia ricolorato a uso Instagram, un popolo di followers viveva in quattro in 80 metri quadrati senza balconi, provava ad andare a correre, a fare una passeggiatina. Si beccava multe da 500 euro, segnalazioni all'autorità giudiziaria, lo stigma dei media, l'insulto dalle finestre della vecchia terrorizzata dalla tv, la delazione dei vicini fobici.Dopo gli arresti domiciliari di massa, è arrivata l'uscita su cauzione. La divaricazione sociale ed economica tra proprietari di casa e affittuari si è ampliata. In quarantena, i più ricchi hanno speso molto meno del solito e i più poveri si sono indebitati.Costretti a scegliere tra impoverimento e autoritarismo da un lato, e rischiare la salute per andare a produrre dall'altro, al fischio di fine ricreazione si è ovviamente percorsa la seconda strada. Ma rischiare la vita per chi e per che cosa? Era questa la domanda da farsi.[…] Certo, per farci uscire hanno provato a metterci il braccialetto elettronico ed è partito un confuso dibattito sulle app che ci renderebbero tracciabili ovunque e violerebbero la riservatezza dei nostri dati sanitari. Davvero surreale, quest'ultimo ricatto, e davvero bizzarre le preoccupazioni improvvise di chi aveva già consegnato da anni, e a cuor leggero, tutta la propria vita a Google, Microsoft, Facebook, Amazon, Nexi, Amex e via schedando.E però c'è stato un momento sublime anche in questa manfrina chiamata Immuni. «È gratis», ma funziona solo tra smartphone di ultima generazione e avrà un senso solo se la scaricheranno tutti o quasi, ha detto il governo. Dal che si capisce che o ci sarà anche la rottamazione e la sostituzione dei telefoni cellulari, con relativo business incorporato (del resto il capo della Task force è appunto un ex boss dei telefonini), oppure non se ne farà nulla.[…] Il distanziamento sociale, traduzione goffa e a suo modo rilevatrice di social distancing (limitare i contatti), diventa la nuova parola d'ordine. Ma il distanziamento sociale c'era già, perché troppe vite sono fatte per non incontrarsi mai, in questo mondo così globalizzato e in questa nazione così poco coesa e solidale. Tutti i poteri dello Stato a preoccuparsi della salute di tutti, ma sono solo preoccupati del contagio.[…]Anche con il Covid-19, per la famosa Ripartenza, lo Stato senza soldi si è limitato al gioco di prestigio di concedere garanzie pubbliche sui prestiti bancari alle grandi aziende, in modo da non gravare sui coefficienti patrimoniali degli istituti di credito (a loro volta imbottiti di titoli del debito pubblico e quindi benemeriti già solo per questo).Un colosso industriale, con sede legale in Olanda e sede fiscale in Gran Bretagna, ha ricevuto da una cosiddetta «banca di sistema» oltre sei miliardi di euro grazie a questo meccanismo delle garanzie dello Stato (almeno si è capito che cosa ci erano rimasti a fare, in Italia, a parte prendersi la cassa integrazione tipo jukebox). Con quei soldi, si sarebbero rimessi a nuovo decine di ospedali.Ma il dettaglio più significativo di questa operazione non era nascosto da qualche parte, in qualche tecnicismo finanziario per soli addetti ai lavori. No, lo hanno messo nero su bianco nel comunicato di Borsa: «Questi soldi serviranno a pagare i fornitori». Eccola qui, ancora una volta, la crisi del debito privato che diventa crisi del debito pubblico. La Grande Azienda rinomata e blasonata non pagava i fornitori come un banale truffatore di provincia e si finanziava sulle loro spalle, ben prima del Coronavirus. Ora invece promette di saldare le fatture non pagate, ma con la garanzia di tutti noi. Covid-19, o il Risanatore perfetto.Come non capirlo subito? Il virus non era il problema. Era la soluzione.
Oltre quaranta parlamentari, tra cui i deputati di Forza Italia Paolo Formentini e Antonio Giordano, sostengono l’iniziativa per rafforzare la diplomazia parlamentare sul corridoio India-Middle East-Europe. Trieste indicata come hub europeo, focus su commercio e cooperazione internazionale.
È stato ufficialmente lanciato al Parlamento italiano il gruppo di amicizia dedicato all’India-Middle East-Europe Economic Corridor (IMEC), sotto la guida di Paolo Formentini, vicepresidente della Commissione Affari esteri, e di Antonio Giordano. Oltre quaranta parlamentari hanno già aderito all’iniziativa, volta a rafforzare la diplomazia parlamentare in un progetto considerato strategico per consolidare i rapporti commerciali e politici tra India, Paesi del Golfo ed Europa. L’Italia figura tra i firmatari originari dell’IMEC, presentato ufficialmente al G20 ospitato dall’India nel settembre 2023 sotto la presidenza del Consiglio Giorgia Meloni.
Formentini e Giordano sono sostenitori di lunga data del corridoio IMEC. Sotto la presidenza di Formentini, la Commissione Esteri ha istituito una struttura permanente dedicata all’Indo-Pacifico, che ha prodotto raccomandazioni per l’orientamento della politica italiana nella regione, sottolineando la necessità di legami più stretti con l’India.
«La nascita di questo intergruppo IMEC dimostra l’efficacia della diplomazia parlamentare. È un terreno di incontro e coesione e, con una iniziativa internazionale come IMEC, assume un ruolo di primissimo piano. Da Presidente del gruppo interparlamentare di amicizia Italia-India non posso che confermare l’importanza di rafforzare i rapporti Roma-Nuova Delhi», ha dichiarato il senatore Giulio Terzi di Sant’Agata, presidente della Commissione Politiche dell’Unione europea.
Il senatore ha spiegato che il corridoio parte dall’India e attraversa il Golfo fino a entrare nel Mediterraneo attraverso Israele, potenziando le connessioni tra i Paesi coinvolti e favorendo economia, cooperazione scientifica e tecnologica e scambi culturali. Terzi ha richiamato la visione di Shinzo Abe sulla «confluenza dei due mari», oggi ampliata dalle interconnessioni della Global Gateway europea e dal Piano Mattei.
«Come parlamentari italiani sentiamo la responsabilità di sostenere questo percorso attraverso una diplomazia forte e credibile. L’attività del ministro degli Esteri Antonio Tajani, impegnato a Riad sul dossier IMEC e pronto a guidare una missione in India il 10 e 11 dicembre, conferma l’impegno dell’Italia, che intende accompagnare lo sviluppo del progetto con iniziative concrete, tra cui un grande evento a Trieste previsto per la primavera 2026», ha aggiunto Deborah Bergamini, responsabile relazioni internazionali di Forza Italia.
All’iniziativa hanno partecipato ambasciatori di India, Israele, Egitto e Cipro, insieme ai rappresentanti diplomatici di Germania, Francia, Stati Uniti e Giordania. L’ambasciatore cipriota ha confermato che durante la presidenza semestrale del suo Paese sarà dedicata particolare attenzione all’IMEC, considerato strategico per il rapporto con l’India e il Medio Oriente e fondamentale per l’Unione europea.
La presenza trasversale dei parlamentari testimonia un sostegno bipartisan al rapporto Italia-India. Tra i partecipanti anche la senatrice Tiziana Rojc del Partito democratico e il senatore Marco Dreosto della Lega. Trieste, grazie alla sua rete ferroviaria merci che collega dodici Paesi europei, è indicata come principale hub europeo del corridoio.
Il lancio del gruppo parlamentare segue l’incontro tra il presidente Meloni e il primo ministro Modi al G20 in Sudafrica, che ha consolidato il partenariato strategico, rilanciato gli investimenti bilaterali e discusso la cooperazione per la stabilità in Indo-Pacifico e Africa. A breve è prevista una nuova missione economica guidata dal vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Tajani.
«L’IMEC rappresenta un passaggio strategico per rafforzare il ruolo del Mediterraneo nelle grandi rotte globali, proponendosi come alternativa competitiva alla Belt and Road e alle rotte artiche. Attraverso la rete di connessioni, potrà garantire la centralità economica del nostro mare», hanno dichiarato Formentini e Giordano, auspicando che altri parlamenti possano costituire gruppi analoghi per sostenere il progetto.
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