2023-01-19
Si vota oggi per il 10° membro Csm. La Meloni sogna una donna «vice»
Verrà scelto l’ultimo componente laico del parlamentino dei magistrati. Fdi insiste su Felice Giuffrè.Si riunirà già oggi alle 14.30 il Parlamento in seduta comune per l’elezione del decimo membro laico del Consiglio superiore della magistratura. La votazione era stata programmata per il prossimo 24 gennaio, ma maggioranza e opposizione hanno raggiunto l’intesa sull’anticipazione della seduta per accelerare al massimo i tempi. L’ultimo componente del Csm sarà Felice Giuffrè, candidato indicato da Fratelli d’Italia al posto di Giuseppe Valentino, che risulta indagato in un processo di ’ndrangheta. Giuffrè l’altro ieri non aveva raggiunto il quorum necessario per essere eletto perché la notizia dell’inchiesta su Valentino era emersa a votazione già in corso, non dando modo allo stesso Giuffrè, entrato in gioco in extremis, di raggiungere la soglia necessaria per l’elezione. «Sarei iscritto nel registro degli indagati a Reggio Calabria», ha detto ieri Valentino all’Adnkronos, «sulla base delle parole di un pentito che inventa delle storie e che io ho denunciato per calunnia. Ma di questa vicenda, utilizzata in modo spregiudicato io non so nulla», ha aggiunto Valentino, «non so se è vero, ma non ho ricevuto mai nulla, non so se sono indagato né cosa mi è contestato. Si tratta di palate di fango vergognose, ma ho fatto immediatamente un passo indietro perché la funzione è troppo importante e dunque non potevo correre rischi. Difenderò la mia onorabilità».I 9 membri laici eletti l’altro ieri, lo ricordiamo, sono Isabella Bertolini (521 voti), Daniela Bianchini e Rosanna Natoli (con 519 voti) in quota Fdi; Enrico Aimi per Forza Italia (517 voti); Roberto Romboli per il Pd, che è risultato il più votato con 531 preferenze. Ernesto Carbone, indicato da Azione-Iv, è stato il meno votato, con 399 consensi. Eletti anche Claudia Eccher (519) e Fabio Pinelli (516) per la Lega e Michele Papa (506), indicato dai 5 stelle.Una volta completato il plenum, i componenti del Csm dovranno votare per eleggere il vicepresidente (il presidente è il capo dello Stato, Sergio Mattarella). Il Csm è composto da 10 membri laici, quelli eletti dal parlamento, e 20 togati, eletti dai magistrati: il vicepresidente è scelto tra i laici, ma per raggiungere la maggioranza ha bisogno anche del voto di una parte di togati. In pole position c’è proprio Giuffrè, ma - stando a quanto apprende La Verità - Giorgia Meloni sarebbe lieta dell’elezione di una donna: ad avere le maggiori chance, se l’auspicio della premier si concretizzerà, sarebbe la Natoli, avvocata siciliana di Paternò, dove è stata consigliere comunale e assessore, indicata dal governatore Renato Schifani come componente della Commissione paritetica per le norme di attuazione della Regione. Anche la Bianchini e la Eccher hanno comunque delle chance.È il caso di notare che solo il centrodestra ha eletto delle donne, mentre i componenti laici di Pd, Terzo polo e M5s sono tre uomini. Piange sul latte versato il candidato alla segreteria del Pd, Stefano Bonaccini: «Se fai una battaglia per le donne», ha detto ieri Bonaccini a La7, «forse proporre una donna sarebbe meglio, ma detto questo non riesco a entrare nel merito di una questione che non ho seguito, né sono nelle condizioni di seguire perché non ho alcun ruolo di direzione politica in questo momento, né di presenza nei gruppi parlamentari». La vicepresidenza del Csm è comunque in bilico tra centrodestra e centrosinistra, poiché quasi certamente i 12 voti delle correnti di sinistra e di centro dei magistrati (Area, Unicost e Md) e forse i membri di diritto Pietro Curzio (Area), primo presidente della Cassazione che andrà in pensione il 5 marzo, e Luigi Salvato (Unicost), procuratore generale della Cassazione, convergeranno su un candidato progressista. Il nome più gettonato è quello di Romboli, indicato dal Pd, ma il laico Papa, del M5s, considerato un moderato, potrebbe spostare gli equilibri, scegliendo di votare per Giuffrè, che dal punto di vista dei titoli, soprattutto per quel che riguarda le pubblicazioni, ha tutte le carte in regola per ricoprire l’importantissima funzione.