2023-09-30
E pure la Sea Eye piglia 365.000 euro
Antonio Tajani: «Sono vicini agli ecologisti, la vicenda è strana». Manfred Weber (Ppe) gli dà ragione: «Le azioni unilaterali non aiutano». Botta e risposta tra Elon Musk e il governo Scholz.«Giovedì sono arrivate sette navi di Ong attorno a Lampedusa, una vicenda molto strana. Battono tutte bandiera tedesca e non possono pensare di prendere i migranti e portarli in Italia. Devono portarli in Germania». Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, interviene con durezza su questa incredibile situazione, che vede una vera e propria flotta di navi di Ong tedesche pattugliare il Mediterraneo, caricare a bordo centinaia di immigrati e portarli in Italia. Salvare vite umane in pericolo in mare è un dovere, ma qui siamo di fronte a una strategia ben organizzata, la cui regia è a Berlino: non a caso il governo tedesco alcune di queste Ong le finanzia pure. Lo fa notare anche il patron di X (ex Twitter), Elon Musk. «Le imbarcazioni sovvenzionate dalla Germania», scrive su X @RadioGenoa, mostrando anche il video, «raccolgono clandestini da sbarcare in Italia». E Musk rilancia il messaggio, chiedendo: «L’opinione pubblica tedesca ne è consapevole?». La replica di Berlino non si fa attendere: «Si chiama salvare vite». Battibecchi social a parte, quali sono queste navi? La situazione fotografata ieri vede in navigazione tra il Nord Africa e l’Italia la Resq People, la Trotamar III, l’Aurora Sar, la Louise Michel (tutte tedesche), la norvegese Geo Barents, la spagnola Oper Arms. La Mare Go e la Imara (tedesche) sono ormeggiate a Licata, la Nadir a Lampedusa, la Humanity1 a Siracusa e la Rise Above (tutte tedesche) ad Augusta. Due le navi Ong maltesi: The Backlash è ormeggiata a La Valletta, la Life Support naviga nell’Adriatico. Le imbarcazioni sono di diverse dimensioni, dalle più grandi, come la Humanity1, che possono portare fino a 300 persone, alle più piccole, che possono ospitare meno di 200 persone. Queste ultime però sono più veloci e utilizzano una tattica di pressione che consiste nel chiedere un porto sicuro all’Italia, facendo notare di avere poche persone a bordo. Oltretutto, capita spesso che le navi raccolgano più persone rispetto alla capienza prevista. Tajani va oltre: «Noi vogliamo fare un accordo», argomenta il ministro degli Esteri a Cinque minuti, su Rai 1, «per un nuovo patto. Le Ong che battono bandiera tedesca o di un altro Paese raccolgono i migranti e li portano nel loro Paese. Le Ong sono molto vicine al partito dei Verdi, che aiutano da tutti i punti di vista. C’è un interesse elettorale da parte di questo partito di governo». Tutti i punti di vista, quindi anche economico: Tajani dice con chiarezza che dietro la difesa a oltranza delle Ong c’è anche un aspetto finanziario. Il puzzle inizia a comporsi: Annalena Baerbock, ministro degli Esteri della Germania, è anche esponente di punta dei Verdi, che insieme ai Socialdemocratici della Spd di Olaf Scholz e ai Liberaldemocratici del ministro delle Finanze, Christian Lindner, compongono la «coalizione semaforo» (rosso-giallo-verde) al governo a Berlino. Governo tedesco che ha annunciato un altro finanziamento a un’Ong: l’altro ieri proprio la Baerbock, guarda caso, ha detto che per «tre casi» i finanziamenti alle Ong sono «imminenti». Oltre a quelli per la Comunità di Sant’Egidio (tra i 400.000 e gli 800.000 euro) e per Sos Humanity (790.000 euro), sono in arrivo 365.000 euro per il 2023 a Sea Eye. Un portavoce del governo tedesco ha dichiarato alla Berliner Zeitung che il fondo per le Ong di 2 milioni all’anno dal 2023 al 2026 consente anche altre erogazioni. A dar manforte all’Italia arriva il leader del Partito popolare europeo, Manfred Weber, tedesco pure lui: «Azioni unilaterali e non coordinate, come quelle delle navi delle Ong tedesche che trasportano i migranti nei porti italiani», scrive Weber su X, «non avvicinano l’accordo sulla riforma dell’immigrazione. Possiamo ridurre l’immigrazione illegale solo se lavoriamo insieme. Tutti i Paesi devono compiere uno sforzo per lavorare sull’adozione del patto sulla migrazione». Insomma, l’emergenza sta portando alla luce un «dietro le quinte» fatto di manovre politiche e questioni di soldi.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)