Scuola: «L’educazione affettiva diventerà Kamasutra e lezioni gender»

Scuola: «L’educazione affettiva diventerà Kamasutra e lezioni gender»
Patrizio Bianchi (Ansa)

«Troppo spesso l'educazione affettiva e l'educazione sessuale si sono trasformate in lezioni di Kamasutra svilenti, inni all'utero in affitto e lezioni all'aborto facile o su come esplorare l'identità di genere. Secondo le famose linee guida dell'OMS addirittura queste tematiche intime dovrebbero essere affrontate dalla prima elementare. Le famiglie sono stanche di questa invasione di campo dannosa per i figli: lasciate in pace i bambini e rispettate il primato educativo dei genitori!» ha dichiarato Maria Rachele Ruiu, responsabile scuola di Pro Vita e Famiglia Onlus in polemica col ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi che alla 'Repubblica delle Idee' in corso a Bologna ha parlato dell'esigenza di una educazione sessuale a scuola.

«ll Miur si preoccupi, piuttosto, che a settembre tutti gli studenti possano seguire le lezioni in classe, senza discriminazioni di sorta, e tutti gli studenti fragili trovino ad attenderli insegnanti di sostegno e dal primo giorno di scuola» ha proseguito Ruiu.

«È un'idea che si tradurrebbe solo in un incentivo per i giovani a praticare la sessualità in età molto precoce - ha concluso il vice presidente della Onlus Jacopo Coghe - e, considerati i contenuti del Ddl Zan, non escluderei che ai bambini e ai ragazzi si voglia anche parlare di non-binary, gender fluid o transgender. Ricordiamo che ogni figlio matura la sua sessualità liberamente e in tempi diversi e che l'educazione all'affettività e alla sessualità non rientra tra le conoscenze sui diritti e i doveri dei cittadini da trasmettere agli studenti e sono da considerare pratiche estranee al mondo educativo, così come altri temi sensibili e che attengono alle coscienze».

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Giancarlo Giorgetti (Ansa)
Il ministro fa cadere l’illusione dei «soldi a pioggia» da Bruxelles: «Questi prestiti non sono gratis». Il Mef avrebbe potuto fare meglio, ma abbiamo voluto legarci a un mostro burocratico che ci ha limitato.

«Questi prestiti non sono gratis, costano in questo momento […] poco sopra il 3%». Finalmente il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti fa luce, seppure parzialmente, sul grande mistero del costo dei prestiti che la Commissione ha erogato alla Repubblica italiana per finanziare il Pnrr. Su un totale inizialmente accordato di 122,6 miliardi, ad oggi abbiamo incassato complessivamente 104,6 miliardi erogati in sette rate a partire dall’aprile 2022. L’ottava rata potrebbe essere incassata entro fine anno, portando così a 118 miliardi il totale del prestito. La parte residua è legata agli obiettivi ed ai traguardi della nona e decima rata e dovrà essere richiesta entro il 31 agosto 2026.

I tagli del governo degli ultimi anni hanno favorito soprattutto le fasce di reddito più basse. Ora viene attuato un riequilibrio.

Man mano che si chiariscono i dettagli della legge di bilancio, emerge che i provvedimenti vanno in direzione di una maggiore attenzione al ceto medio. Ma è una impostazione che si spiega guardandola in prospettiva, in quanto viene dopo due manovre che si erano concentrate sui percettori di redditi più bassi e, quindi, più sfavoriti. Anche le analisi di istituti autorevoli come la Banca d’Italia e l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) tengono conto dei provvedimenti varati negli anni passati.

landini salari
Maurizio Landini (Ansa)
La Cgil proclama l’ennesima protesta di venerdì (per la manovra). Reazione ironica di Meloni e Salvini: quando cade il 12 dicembre? In realtà il sindacato ha stoppato gli incrementi alle paghe degli statali, mentre dal 2022 i rinnovi dei privati si sono velocizzati.

Sembra che al governo avessero aperto una sorta di riffa. Scavallato novembre, alcuni esponenti dell’esecutivo hanno messo in fila tutti i venerdì dell’ultimo mese dell’anno e aperto le scommesse: quando cadrà il «telefonatissimo» sciopero generale di Landini contro la manovra? Cinque, dodici e diciannove di dicembre le date segnate con un circoletto rosso. C’è chi aveva puntato sul primo fine settimana disponibile mettendo in conto che il segretario questa volta volesse fare le cose in grande: un super-ponte attaccato all’Immacolata. Pochi invece avevano messo le loro fiches sul 19, troppo vicino al Natale e all’approvazione della legge di Bilancio. La maggioranza dei partecipanti alla serratissima competizione si diceva sicura: vedrete che si organizzerà sul 12, gli manca pure la fantasia per sparigliare. Tant’è che all’annuncio di ieri, in molti anche nella maggioranza hanno stappato: evviva.

Africano «protetto» dal giudice tenta di uccidere una modella
Nel riquadro in alto l'immagine dei postumi dell’aggressione subìta da Stephanie A. Nel riquadro in basso un frame del video postato su X del gambiano di 26 anni che l'ha aggredita (iStock)
L’aggressore è un gambiano con una lunga fila di precedenti, però si era visto accordare la protezione speciale per restare in Italia. I clandestini sono 50 volte più pericolosi, ma sinistra e magistrati legano le mani agli agenti.
Vittime sacrificali di criminali senza pietà o effetti collaterali della «inevitabile» migrazione di massa? In questo caso il grande abbraccio che tanto intenerisce la Cei si concretizza con un pugno, una bottigliata, un tentativo di strangolamento, qualche calcione mentre era a terra, sputi, insulti. «Mi diceva che mi avrebbe ammazzata», scrive sui social Stephanie A., modella di origini brasiliane, aggredita lunedì sera nello scompartimento di un treno regionale Trenord della linea Ponte San Pietro-Milano Garibaldi, nella zona di Arcore. La giovane ha postato gli scatti dei colpi subìti ma anche alcune foto che ritraggono l’aggressore, fondamentali per identificarlo. Il suo appello non è caduto nel vuoto.
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