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Scuola: «L’educazione affettiva diventerà Kamasutra e lezioni gender»

Scuola: «L’educazione affettiva diventerà Kamasutra e lezioni gender»
Patrizio Bianchi (Ansa)

«Troppo spesso l'educazione affettiva e l'educazione sessuale si sono trasformate in lezioni di Kamasutra svilenti, inni all'utero in affitto e lezioni all'aborto facile o su come esplorare l'identità di genere. Secondo le famose linee guida dell'OMS addirittura queste tematiche intime dovrebbero essere affrontate dalla prima elementare. Le famiglie sono stanche di questa invasione di campo dannosa per i figli: lasciate in pace i bambini e rispettate il primato educativo dei genitori!» ha dichiarato Maria Rachele Ruiu, responsabile scuola di Pro Vita e Famiglia Onlus in polemica col ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi che alla 'Repubblica delle Idee' in corso a Bologna ha parlato dell'esigenza di una educazione sessuale a scuola.

«ll Miur si preoccupi, piuttosto, che a settembre tutti gli studenti possano seguire le lezioni in classe, senza discriminazioni di sorta, e tutti gli studenti fragili trovino ad attenderli insegnanti di sostegno e dal primo giorno di scuola» ha proseguito Ruiu.

«È un'idea che si tradurrebbe solo in un incentivo per i giovani a praticare la sessualità in età molto precoce - ha concluso il vice presidente della Onlus Jacopo Coghe - e, considerati i contenuti del Ddl Zan, non escluderei che ai bambini e ai ragazzi si voglia anche parlare di non-binary, gender fluid o transgender. Ricordiamo che ogni figlio matura la sua sessualità liberamente e in tempi diversi e che l'educazione all'affettività e alla sessualità non rientra tra le conoscenze sui diritti e i doveri dei cittadini da trasmettere agli studenti e sono da considerare pratiche estranee al mondo educativo, così come altri temi sensibili e che attengono alle coscienze».

«All Her Fault», il thriller Sky che scava nelle crepe della famiglia perfetta
«All Her Fault» (Sky Exclusive)

L’adattamento dal romanzo di Andrea Mara segue la scomparsa del piccolo Milo e il crollo delle certezze di Melissa Irvine, interpretata da Sarah Snook. Un thriller in otto episodi che svela segreti e fragilità di due famiglie e della loro comunità.

All her fault non è una serie originale, ma l'adattamento di un romanzo che Andrea Mara, scrittrice irlandese, ha pubblicato nel 2021, provando ad esorcizzare attraverso la carta l'incubo peggiore di ogni genitore. Il libro, come la serie che ne è stata tratta, una serie che su Sky farà il proprio debutto nella prima serata di domenica 23 novembre, è la cronaca di una scomparsa: quella di un bambino, che pare essersi volatilizzato nel nulla, sotto il naso di genitori troppo compresi nel proprio ruolo professionale per accorgersi dell'orrore che andava consumandosi.

Lagarde esonda: stop diritto di veto sul fisco
Christine Lagarde (Ansa)
Madame Bce la fa fuori dal vaso partecipando alla battaglia politica contro l’unanimità. Che secondo lei frena i progressi dell’Unione. L’obiettivo? «Armonizzare le aliquote Iva». In altre parole, più tasse e meno sovranità nazionale degli Stati.

«L’Unione europea non funziona. Il suo modello di sviluppo è la causa della crisi. Io l’ho detto appena arrivata alla Banca centrale europea. Tanto che mi autocito. Il Consiglio europeo non dovrà più decidere all’unanimità. Ma a maggioranza qualificata. Insomma, ci vuole più Europa». Racchiudo fra virgolette con stile volutamente brutale la sintesi del discorso di Christine Lagarde all’European banking congress di Francoforte. Non ho esagerato, credetemi. Facciamo una doverosa premessa.

Nordio scivola a sinistra e la sinistra lo silura
Carlo Nordio (Ansa)
Il guardasigilli «abbraccia» le teorie progressiste sul patriarcato: «Il codice genetico dell’uomo non accetta la parità». A Pd, 5s e Avs le frasi del ministro non vanno comunque bene e lo impallinano. Eugenia Roccella rincara: «Educare al sesso non fa calare i femminicidi».

Non si sa se siano più surreali le dichiarazioni di Carlo Nordio o le reazioni scomposte del centrosinistra: fatto sta che l’ennesima strumentalizzazione culturale e sociale sugli omicidi contro le donne sembra davvero aver oltrepassato il segno. Il «la» lo ha dato ieri il ministro della Giustizia alla conferenza internazionale di alto livello contro il femminicidio intestandosi, verosimilmente (e auspicabilmente) con ingenuità, la battaglia post femminista sul patriarcato e la mascolinità tossica: «C’è una sedimentazione nella mentalità dell’uomo, del maschio, che è difficile da rimuovere perché si è formata in millenni di sopraffazione, di superiorità. Anche se oggi l’uomo accetta e deve accettare questa assoluta parità formale e sostanziale nei confronti della donna, nel suo subconscio il suo codice genetico trova sempre una certa resistenza».

Nathan Trevallion racconta la storia della sua vita nella natura e grida: ho dato ai bambini una vita sana e felice.

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