2024-05-30
La figuraccia social della Schlein sul Ponte
Lo Stretto di Messina. Nel riquadro, un frame del video di Elly Schlein a bordo del traghetto (Ansa)
Il video in cui attacca l’opera sullo Stretto sommerso dalle critiche dei pendolari.Il più classico degli autogol social, con tanto di tempesta di sberleffi giunti nei commenti da parte di centinaia di utenti. È quanto accaduto martedì pomeriggio al segretario del Pd Elly Schlein, che per contestare l’utilità del ponte sullo Stretto ha pensato bene di recarsi sul posto e documentare con una diretta Instagram una traversata a bordo del traghetto. La tesi da dimostrare è che ci sono tante opere più urgenti per i cittadini italiani rispetto a questa, e per rafforzare il concetto mostrare quanto in realtà la traversata in nave sia veloce e agevole. Così, in piedi sull’imbarcazione, con uno sfondo che richiamava vagamente alla memoria alcuni spot anni Ottanta per il tonno in scatola, la Schlein ha iniziato - fogli alla mano - a perorare la causa del no al ponte, parlando anzitutto di «un progetto sbagliato, anacronistico contro gli interessi degli italiani». Il momento clou si è avuto quando il segretario, nelle vicinanze dell’approdo siciliano, ha esclamato: «Ecco, siamo praticamente arrivati, come vedete la traversata è estremamente breve, circa 20 minuti». Un’affermazione che già in diretta ha fatto andare su tutte le furie molti tra quanti seguivano lo streaming, verosimilmente dei pendolari. Tra questi, la maggior parte ha trasecolato di fronte al mancato conteggio dei tempi d’attesa per imbarco e sbarco: «Per attraversare lo Stretto» ha commentato un utente, «quando c’è traffico ci vuole anche mezza giornata», mentre un altro ha eccepito che «il traghetto ci mette 20 minuti ma se scendi in treno da Villa San Giovanni a Messina ci metti due ore». Tranchant un altro «spettatore», per il quale si è trattato «palesemente della prima volta che ha attraversato lo Stretto in vita sua», sottolineando un certo approccio radical chic. «Non si rende conto della differenza di tempo e costi», ha scritto ancora un altro utente, «tra prendere un traghetto e un collegamento diretto su strada e rotaia? Ma dove vive?». A completare la débâcle schleiniana, la pubblicazione di uno studio dell’Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), che in teoria dovrebbe far propendere l’attuale dirigenza dem, così attenta alle tematiche green, per l’ipotesi del ponte. Le emissioni navali, infatti, sono notoriamente più inquinanti rispetto a quelle dei veicoli su ruote, e ovviamente de treni che sono a emissioni zero. È stato stimato che, partendo dagli spostamenti del 2019, annualmente sono 412 le tonnellate emesse di ossidi di azoto (Nox) e 76 di biossido di zolfo (SO2). Quando i mezzi sono fermi, il 72,5% delle emissioni è riferibile alle navi passeggeri mentre nella fase di manovra il 97,2% proviene dalle navi passeggeri. Riguardo al particolato (particolarmente nocivo), sono state stimate 27 tonnellate, di cui il 32% in fase di stazionamento e il 68% in fase di manovra. Ne risulta dunque che sono decisamente più inquinanti le navi passeggeri rispetto a quelle da crociera.
Donald Trump (Getty Images)
Andrea Crisanti (Imagoeconomica)