2023-11-04
Genialata del Pd: piove governo ladro
Elly Schlein non trova di meglio che fare sciacallaggio sul disastro: «L’esecutivo non fa abbastanza sul cambiamento climatico». Come se quanto successo fosse colpa della CO2 e non piuttosto di mancata manutenzione. Di cui lei era responsabile in Romagna... Ieri Elly Schlein ha dato colpa della pioggia abbondante e delle conseguenti alluvioni in varie parti d’Italia al mancato intervento del governo sul cambiamento climatico. Scegliete voi: sarebbe come dare la colpa dell’innalzamento dei mari al sindaco di Viareggio o dello svuotamento dei seminari cattolici al parroco di Cernusco sul Naviglio. Non ci siamo proprio. Capita ormai spesso che quando apre bocca la segretaria del Pd avvengano brindisi a catena e in tutta Italia da parte dei rappresentanti del centrodestra. Alcuni di loro, pur non essendo dei geni, hanno la grande fortuna di avere la Schlein che copre, con le sue dichiarazioni, tutte le loro magagne. Secondo me qualcuno organizza anche quelle che una volta si chiamavano «novene alla Madonna» con tanto di processioni, ceri e flambeaux. Detto questo, occorre mettere qualche puntino sulle i perché si tratta di un’affermazione talmente fuori dal mondo che sembra provenire da un pensiero confuso, pressappochista e non informato. Basta una parola - come si diceva nella pubblicità della pastiglia Falqui - : fenomeno globale. È ormai noto da anni che la questione del cambiamento climatico è un problema che, ammesso e non concesso che dipenda dall’uomo, o viene risolto a livello globale oppure lo sforzo pur di notevole dimensione di singoli Stati, federazioni di Stati o continenti non solo non serve a niente ma fa ricadere sui Paesi adempienti tutto ciò che producono in termini di inquinamento e global warming i Paesi inadempienti. È un po’ come le tasse: quelle che non vengono pagate da alcuni (molti in Italia), vengono pagate dagli altri. Si tratta esattamente della stessa logica. Allora la domanda che la Schlein si deve porre è : «Si sta facendo a livello globale qualcosa di significativo e soprattutto di efficace per combattere il cambiamento climatico?». Per evitare sforzi cerebrali eccessivi della segretaria rispondiamo noi: no, assolutamente risposta negativa. Esiste la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (United nations framework convention on climate change) che fu firmata nel 1992 a Rio De Janeiro da 154 nazioni. Il trattato entrò in vigore il 21 marzo 1994; da quel momento le parti (cioè i firmatari del Trattato a cui se ne sono aggiunti altri) si sono incontrate annualmente e hanno dato vita alla Conferenza delle parti, le famose Cop. La Cop-1 si svolse nel 1995 poi se ne sono svolte altre 27. Quella che fece più parlare di sé fu quella del 2015, la Cop-21, che dette origine all’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici concluso tra gli Stati partecipanti alla Convezione quadro delle Nazioni Unite del 1992. Tale convenzione fu esaltata da tutti come se il mondo avesse finalmente trovato lo strumento adeguato per combattere i cambiamenti climatici. Ma era una bufala. Questo per tre motivi fondamentali. Il primo: questo tanto osannato accordo di Parigi prevede l’adesione volontaria degli Stati (e fin qui passi). Il secondo: il controllo dell’efficacia dei provvedimenti da assumere in rispondenza all’accordo, cioè la misurazione dei risultati, è demandata ai singoli Stati che la fanno tramite autocertificazione. In parole povere alle Cop successive gli Stati inadempienti, molti e di grandi dimensioni (vedi la Cina), avrebbero dovuto alzare la mano o il dito indice verso l’alto e dichiarare: «Io non ho adempiuto agli accordi». Come disse il grande poeta: «Non so se il riso o la pietà prevale». Terzo: anche qualora una delle parti si accusasse di non aver adempiuto ai termini dell’accordo non vi sarebbe alcuna sanzione. È dalla Antica Grecia che si sa che le leggi hanno un valore educativo ma soprattutto di deterrenza. Poiché, esclusa la Elly Schlein, in questo mondo non siamo tutti angeli dotati di armocromista, l’uomo contiene in sé il bene e il male e la legge dovrebbe aiutare a contenere la parte negativamente sociale dell’uomo e stimolare, incentivare la parte più nobile. Per questo un accordo senza sanzioni è un accordo privo di contenuto perché tutto il contenuto che vi è inscritto non ha alcun valore di pedagogia legale. Ora è vero che il mondo in questa fase ha anche altri grossi problemi: le guerre nel Sud Sahara, la guerra russo-ucraina, la guerra israelo-palestinese. Tutto vero, tremendamente tragico. Ma questo non autorizza a dire scemenze sul cambiamento climatico.Poi c’è un’altra questione. Faccio un esempio legato alla mia regione di origine, la Toscana. Lo straripamento del fiume Bisenzio e i problemi legati alla manutenzione di tali fiumi, alla costruzione di vasche di contenimento, il controllo degli alberi vicino ai fiumi e il controllo della tenuta degli argini, nonché lo stesso discorso per gli affluenti del fiume Bisenzio, è stata fatta? Perché chi parla di cambiamento climatico sembra quasi infastidirsi quando si parla di dissesto idrogeologico. Quando parli con un attivista ambientalista accenni al dissesto idrogeologico ti viene risposto che quello è un problema secondario perché il problema primario è il cambiamento climatico. Bene, vedremo quale era lo stato dei fiumi e dei torrenti nelle zone alluvionate. Vedremo se gli interventi programmati obbligatoriamente da ogni regione sono stati poi messi in pratica. Vedremo se le risorse destinate al dissesto idrogeologico sono state spese per quello e non distratte in altri capitoli di spesa. Vedremo. Non è nostra abitudine scrivere di cose che ancora non sappiamo. Ma se queste alluvioni dipendessero dallo stato di degrado della manutenzione dei fiumi, beh, allora ci sarebbero dei colpevoli. Ne parleremo più avanti. Un’ultima annotazione. Alla signora Schlein che accusa il governo di non aver investito sulla prevenzione del dissesto idrogeologico, andrebbe ricordato che lei, in Emilia Romagna, aveva la delega proprio per quello. E abbiamo visto i risultati. La responsabilità in quel caso non è della Cop, è di chi in quella regione doveva fare e non ha fatto.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.