2019-01-16
Schiaffi alla May: la sua Brexit seppellita dai no
Solo 202 voti a favore contro 432: una disfatta. Niente dimissioni, lunedì nuova mozione. Il premier è vincolato a presentarsi alla Camera con un piano B entro tre giorni dalla bocciatura. Ed è anche per questo che ieri il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker ha annunciato che oggi sarà a Bruxelles, pronto a confronti dell'ultimo minuto.A Theresa May servivano 318 voti ieri sera alla Camera dei Comuni per portare a casa l'accordo sulla Brexit. Invece, il pallottoliere del primo ministro britannico si è fermato a 202. L'intesa raggiunta con Bruxelles è stata battuta di 230 voti (i no sono stati 432), un record dagli anni Venti che ha portato gli osservatori a definire quella di ieri sera la sconfitta del secolo.Nella giornata più lunga per l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea, nessuno credeva nella possibilità di un miracolo da parte del premier. L'attenzione era tutta sull'entità della sconfitta per provare a disegnare gli scenari futuri per il Paese, il Partito conservatore al governo e la sua leader. La quale, nonostante la batosta, ha escluso ieri di recarsi in fretta a Bruxelles per rinegoziare l'accordo. Il premier è vincolato a presentarsi alla Camera con un piano B entro tre giorni dalla bocciatura, cioè non più tardi di lunedì. Ed è anche per questo che ieri il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker ha annunciato che oggi sarà a Bruxelles, pronto a confronti dell'ultimo minuto.La May aveva passato le ore precedenti il voto facendo appello ai ribelli del suo partito, invitandoli a pensare a «quando i libri di storia saranno scritti» e al loro ruolo in questo momento critico per il Paese. Perché, diceva, il suo accordo, che essendo un compromesso raggiunto tra Londra e Bruxelles certo non può definirsi perfetto, era l'unico modo per assicurare la Brexit.O il mio accordo o sarà il caos. Un caos che inizialmente nella mente di Theresa May era l'uscita senza accordo. Tuttavia, il premier ha maturato nelle ultime ore la convinzione che il Regno Unito senza l'intesa da lei negoziata non uscirà dall'Unione europea: questo perché il Parlamento, dopo le ultime mosse per rubare potere al governo sul dossier, potrebbe puntare a rinviare in eterno o proprio annullare la Brexit. E ciò sarebbe un tradimento della volontà popolare espressa il 23 giugno 2016.Cosa accadrà ora? I laburisti sperano in un secondo referendum mentre il loro leader Jeremy Corbyn vorrebbe sfiduciare il governo (il premier ha offerto un voto di fiducia già oggi, convinto di reggere l'urto) e andare a elezioni. Nel campo conservatore dipende tutto da cosa farà Theresa May, se deciderà di dimettersi o no, visto che i suoi non possono più sfiduciarla per un anno dopo l'assalto fallito a dicembre. Ma l'Ue ha già aperto a un allungamento dei tempi, posticipando la Brexit fissata per il 29 marzo, al fine di favorire nuovi negoziati.Ma quando Theresa May, o chi al posto suo, si presenterà a Bruxelles dovrà affrontare le stesse difficoltà: il 23 giugno 2016 i britannici preferirono il Leave al Remain, ma sulla scheda non c'erano indicazioni di come fare la Brexit; così, chiunque sia il premier britannico, avrà difficoltà a trovare un'intesa che accontenti sé, il partito, i Comuni e l'Ue.«Più va avanti, più la Brexit diventerà morbida», ha detto ieri un ministro alla Bbc.
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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