2018-03-30
Scalfari fa diventare eretico papa Bergoglio
Il fondatore di «Repubblica» è recidivo. Interpreta una chiacchierata con il Pontefice e gli fa dire che «non esiste l'inferno». Il Vaticano è costretto a smentire. Resta l'imbarazzo per iniziative che aggravano una crisi già innescata con il «caso Viganò».L'ennesima intervista di papa Francesco al fondatore di Repubblica, messa in pagina nell'edizione di ieri, riportava un virgolettato che avrebbe sbattuto fuori il Pontefice dalla comunione ecclesiale. Anzi, lo metteva in contraddizione anche con le sue parole. Alla domanda su che fine facciano le «anime cattive», Eugenio Scalfari attribuiva una risposta a Francesco per cui semplicemente «non vengono punite». E l'inferno? «Non esiste un inferno, esiste la scomparsa delle anime peccatrici», si leggeva nel virgolettato che un maestro del giornalismo italiano faceva dire nientemeno che al Papa. Poi nel primo pomeriggio di ieri è arrivato il comunicato della Sala stampa vaticana che, a quanto par di capire, dice che Scalfari si è inventato tutto, pura narrativa. «Il Santo Padre Francesco», recita lo scarno comunicato, «ha ricevuto recentemente il fondatore del quotidiano La Repubblica in un incontro privato in occasione della Pasqua, senza però rilasciargli alcuna intervista». Qualcuno dovrà allora avvertire i lettori di Barbapapà, anche perché, continua la Sala stampa, «quanto riferito dall'autore nell'articolo odierno è frutto della sua ricostruzione, in cui non vengono citate le parole testuali pronunciate dal Papa. Nessun virgolettato del succitato articolo deve essere considerato quindi come una fedele trascrizione delle parole del Santo Padre».Contrordine compagni, l'inferno esiste e le anime non scompaiono con il teletrasporto verso il nulla. E anche sul resto della fantomatica intervista lasciate perdere cari lettori di Repubblica, se volete avere un'informazione veritiera sul pensiero del pontefice rivolgetevi ad altre fonti. Questa, infatti, non è farina del sacco del Papa, ma una «ricostruzione» messa in pagina da Scalfari che ha tutta l'aria di assomigliare a una fake news. Ecco servito un altro pasticcio intorno alle parole di un Papa, cosa che in Vaticano ultimamente sembra succedere troppo spesso. Sono questioni di mezze verità, o balle vere e proprie, visto come sono andate le cose con la vicenda della manipolazione nella diffusione di una lettera del papa emerito Benedetto XVI. In quel caso è saltata la poltrona da prefetto della Segreteria per le comunicazioni, anche se per il dimissionario don Dario Edoardo Viganò è stata riservato un ruolo tutto nuovo di Assessore al dicastero. Però la manipolazione o «ricostruzione» delle parole dei pontefici sembra diventato uno sport internazionale praticato a vari livelli, dentro e fuori le sacre stanze.Il comunicato della Sala stampa emesso ieri mette una pezza su un vestito ormai logoro, ma non riesce a coprire una situazione quantomeno confusa. Una disgregazione rappresentata anche fisicamente dalla caduta di alcuni calcinacci all'inizio della navata laterale della basilica di San Pietro, poco più avanti della cappella che ospita la Pietà di Michelangelo (panico ma nessun ferito tra i turisti). Il non credente Scalfari che conversa amabilmente a Santa Marta è recidivo, quella di ieri non è la prima pseudointervista; già nel 2014 l'allora direttore della Sala stampa, padre Federico Lombardi, era intervenuto per dire che «non si può e non si deve quindi parlare in alcun modo di un'intervista nel senso abituale del termine». Questa situazione imbarazzante, in cui si rincorrono parole in libertà su temi che dovrebbero essere molto sensibili per chi ha a cuore le anime dei fedeli, non può nascere per generazione spontanea. La desacralizzazione del papato che molti imputano a papa Francesco produce l'effetto di ridurre il suo parlare e il suo agire a livello mondano, incappando nel tritacarne delle cose del mondo: mezze parole, smentite e contro smentite, frasi aperte e mai chiuse, incomprensioni. Accreditare Eugenio Scalfari come interlocutore principe del papato, al di là delle intenzioni, non può che creare questi imbarazzi in mondovisione con tensioni che crescono anche all'interno del Vaticano.«Il vostro parlare sia: “sì, sì", “no, no"; il di più viene dal Maligno», dice Gesù nel Vangelo, alla faccia delle mezze fake news e delle «ricostruzioni» narrative. Il ruolo del papato chiede di essere rappresentato senza dover ogni volta chiedersi se quello che viene detto o scritto sia veritiero o frutto di una qualche incomprensione, o una bufala totale. Peraltro, l'assurdità delle affermazioni sull'inferno e sulle anime che Scalfari ha messo in bocca a Francesco oltre alla smentita avrebbero meritato una chiarificazione su quello che è l'autentico pensiero della chiesa e del Papa.