2025-05-29
Salvini scivola su un’uva di Montepulciano
Parlando di vini con il governatore abruzzese, il ministro esonda: «I toscani hanno rotto».Per Bacco! Anche a Matteo Salvini non tutte le battute riescono col buco e il vicepresidente del Consiglio nonché ministro per le Infrastrutture e segretario della Lega stavolta è scivolato su una buccia di vinaccia. Solo che non ha fatto i conti con i toscani, ai quali puoi toccare quasi tutto tranne che il vino. La faccenda ha anche risvolti abbastanza seri perché se il made in Italy pensa di andare in giro per il mondo a vendere facendosi la guerra in casa le prospettive non sono delle migliori, considerando che il vino sta soffrendo e non poco all’export. Ieri il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio di Fratelli d’Italia - e si potrebbe pensare che Salvini sia caduto in un trappolone etilico - s’è lasciato andare ad apprezzamenti non troppo lusinghieri sul vino toscano. Con orgoglio marsicano ha sostenuto che il Montepulciano d’Abruzzo - è il nome del vitigno a bacca rossa più coltivato in quella regione che è all’origine alla Doc e limitatamente alle Colline teramane alla Docg - è più conosciuto nel mondo, è più esportato del Nobile di Montepulciano - una delle migliori Docg italiane, esportata ovunque, si fa in provincia di Siena da Prugnolo gentile che è il nome locale del Sangiovese - e che è un vanto d’Abruzzo. Matteo Salvini ha chiosato: «Ah sì? Bene, perché questi toscani hanno rotto le palle!» Il fatto è che i due dovevano parlare di strade, ponti e ferrovie e non di botti. E Marsilio ha detto anche una fake news. Il Montepulciano d’Abruzzo prodotto in 90 milioni di bottiglie è coltivato su una superficie di 17.000 ettari, ha un prezzo medio di vendita all’estero di 8 dollari ed è esportato al 54%. Il Nobile di Montepulciano produce circa 7 milioni bottiglie su 2.000 ettari e viene esportato per circa il 70%. Il prezzo medio di cessione all’estero è di 18 euro franco cantina. Il Nobile di Montepulciano è citato come «d’ogni vino il re» da Francesco Redi e siamo a metà del 1600 e inoltre è stata la prima Docg (denominazione d’origine controllata e garantita) rilasciata in Italia a partire dal 1980 e porta obbligatoriamente in etichetta la dicitura Toscana. Il Consorzio del Nobile ha duramente protestato con una nota ufficiale ricordando peraltro che nel 2012 vi fu un’intesa - sottoscritta davanti all’allora ministro per l’Agricoltura Mario Catania - per evitare fraintendimenti tra i due vini e implementare una collaborazione che gli abruzzesi evidentemente non hanno intenzione di rispettare. È intervenuto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani (Pd) stigmatizzando l’espressione del vicepremier e di fatto è insorta tutta la sinistra. Matteo Salvini ha provato a smorzare il tasso (alcolico) della polemica dicendo: «Sono sei anni che mangio toscano, bevo toscano e sono circondato con gioia da toscani, io che sono lombardo» facendo riferimento alla sua fiorentinissima compagna Francesca Verdini. Che però non deve averla presa benissimo. Viene un sospetto: non sarà che Salvini è invidioso di Emmanuel Macron preso a schiaffi da madame Brigitte?
Getty Images
Le manifestazioni guidate dalla Generazione Z contro corruzione e nepotismo hanno provocato almeno 23 morti e centinaia di feriti. In fiamme edifici istituzionali, ministri dimissionari e coprifuoco imposto dall’esercito mentre la crisi politica si aggrava.
La Procura di Torino indaga su un presunto sistema di frode fiscale basato su appalti fittizi e somministrazione irregolare di manodopera. Nove persone e dieci società coinvolte, beni sequestrati e amministrazione giudiziaria di una società con 500 dipendenti.