2018-10-10
Salvini chiude i cieli ma apre ai veri rifugiati
Raffica di incontri bilaterali per il ministro Matteo Salvini al G6 di Lione. Intanto tiene banco la polemica con la Germania, che intende rimandarci per via aerea 10.748 migranti. Però il Viminale punta i piedi. Poi l'annuncio: «Faremo dei corridoi umanitari».Ma quale invasione, i migranti vogliono andare tutti in Germania, dicevano i nemici delle politiche di Matteo Salvini. Salvo poi scoprire che - sorpresa! - Berlino ce li rimanda spesso e volentieri. In gergo li chiamano i «dublinati», cioè gli stranieri sbarcati qui e poi andati all'estero, ma che, secondo il trattato di Dublino, gli altri Paesi della Ue possono rimandarci indietro, visto che l'onere dell'accoglienza spetta al Paese di prima approdo. Nel 2017 i ritorni di «dublinati» dalla Germania all'Italia sono stati 1.004, mentre nel 2018 sono già 2.281. Una bella accelerazione, che tuttavia è nulla se confrontata con i piani tedeschi, che prevedono 10.748 «riammissioni programmate» solo nel 2018. Nel mese di ottobre, Berlino ne avrebbe programmate 2.014. Voli charter, ma anche di linea, come i sette voli che, secondo quanto riportato da Repubblica, nella sola giornata di lunedì avrebbero riportato indietro 46 «dublinati», sbarcati negli aeroporti di Roma, Milano Malpensa e Linate, Verona, Torino, Napoli e Palermo. Ecco spiegato, quindi, il nuovo fronte aperto da Salvini: dopo i porti chiusi, gli aeroporti chiusi. Fonti del Viminale hanno fatto sapere che «giovedì non ci sarà alcun volo in arrivo dalla Germania a Fiumicino (o in altri scali italiani) e non ci saranno aerei di questo tipo nemmeno la settimana prossima». Il Viminale ha sottolineato poi che «la programmazione di questi voli non è frutto di accordi politici sottoscritti dall'attuale governo». La questione tiene banco anche al G6 con i ministri dell'Interno europei in corso a Lione, dove Salvini ha avuto diversi incontri bilaterali: con l'omologo britannico Sajid Javid, con quello polacco Joachim Brudzinski, con l'attorney general del dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, Jeff Sessions e con il vicesegretario americano del dipartimento per Sicurezza interna, Claire Grady. A Lione si è parlato anche di elezioni europee: il titolare del Viminale ha detto che il tema di un «candidato unico dei partiti sovranisti alle europee» è sul tavolo: «Ci ragioniamo e ci lavoriamo. Ne ho parlato anche con Marine Le Pen, in tanti lo chiedono ma siamo ad ottobre e io sto lavorando per l'Italia alla manovra economica. Però è ragionevole che ci sia una prospettiva di Europa diversa. Poi se i popolari avranno Weber, i socialisti non si sa chi e se avranno qualcuno...».Ma è sicuramente il tema immigrazione che domina su tutto. A tal riguardo, Salvini ha peraltro stupito i suoi critici affermando: «Sto lavorando per riaprire corridoi umanitari che possano riportare in Italia via aereo decine di donne e bambini in fuga dalla guerra. Conto entro ottobre di andare ad accogliere i primi che arrivano a Fiumicino». Ma è la contraddizione con la sua linea dura è solo apparente, e lo si capisce seguendo il filo dell'argomentazione salviniana, che infatti continua: «Queste persone meritano di essere aiutate, le altre no». Porte aperte, anzi, spalancate per i veri rifugiati, vie d'accesso serrate per i clandestini. Dopo il consueto scambio di cortesie con Jean-Claude Juncker («Durante il suo mandato come presidente della Commissione europea - sono stati creati 12 milioni di posti di lavoro, di cui quasi un milione in Italia», ha detto il portavoce dell'esecutivo comunitario, Margaritis Schinas; «Posso invitare a cena Juncker, sto meditando di farlo in un ristorante vegano in maniera assolutamente sobria», ha replicato il leader leghista), il ministro dell'Interno fa anche mea culpa per il controverso video da lui condiviso sul caso Riace. Nel filmato, un uomo attaccava l'amministrazione di Mimmo Lucano, ma si è poi saputo che si trattava di un soggetto coinvolto in inchieste sulla 'ndrangheta. «È stata una leggerezza, cercheremo di stare più attenti. Ma io quel video l'avevo ripreso da un autorevole sito italiano», ha commentato Salvini. Scivoloni che non sembrano avere effetto sull'elettorato: secondo l'ultimo sondaggio realizzato da Ipsos, la Lega è data al 33,8% su scala nazionale, con punte del 48,4% nel Nord Est.