2023-05-29
Salvini approva il ritorno di Figliuolo
Francesco Paolo Figliuolo (Ansa)
Stefano Bonaccini vede allontanarsi la poltrona (e i soldi) di Commissario per l’Emilia-Romagna: governo deciso a richiamare il generale dei vaccini. Il leader leghista apre a un «tecnico».Non serviranno le fantasie di Carlo Lucarelli, giallista organico al Pd, per dipanare la strana storia del commissario Bonaccini e della Romagna allagata. A risolvere il caso ci ha pensato Matteo Salvini, che peraltro apre un altro fronte: è tempo di tornare alla Province del passato. Partecipando a Trento al Festival dell’Economia ha dettato: «L’ente provincia deve tornare a esistere con tutti gli onori e gli oneri, eletto direttamente dai cittadini». Il tema è quello del governo dei territori, anche delle emergenze. Dunque anche per l’Emilia Romagna toccherà a Stefano Bonaccini occuparsi della ricostruzione? Lui ci tiene molto molto e ci tengono le cooperative che in Romagna hanno costruito tutto il costruibile e che, molto in sintonia col Pd, sono pronte ad aprire i cantieri. Ma dal governo e dalla Lega viene un deciso altolà. Proprio ieri Salvini, al termine di un incontro in Prefettura a Bologna, ha ribadito: il governo è orientato verso una scelta tecnica. Il nome? È il generale Francesco Paolo Figliuolo . Lo hanno chiamato al capezzale della Repubblica quando la campagna vaccinale per il Covid era quasi senza speranza (con la s minuscola) e se ne intendeva il giusto. Se lo chiamano ora a rifare strade e ponti, a bonificare terreni, è proprio nel suo. È stato un ministro pd (e dunque le pattuglie di Elly Schlein hanno poco da mordere), Lorenzo Guerini, a nominarlo responsabile del Comando operativo del vertice interforze, che significa dislocare truppe e mezzi sulla mappa di quel Risiko reale che è la cartina d’Italia. Il ragionamento della Lega sul presidente dell’Emilia Romagna non è peregrino: come si fa ad affidare a chi ha e ha avuto la responsabilità di governo dei territori disastrati il compito di rimediare ai guasti che non ha curato? È vero che molti presidenti di Regione, anche quelli di centrodestra, si sono schierati per l’ipotesi favorevole al loro collega, ma sembra una difesa corporativa. Bonaccini ieri a Bologna ha masticato amaro quando Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture, ha scandito: «Prima si nomina il commissario meglio è, ma tutti sono già in grado di lavorare». Come dire: non c’è tutta questa urgenza. Già il presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva chiarito: «Non capisco perché vi interessa tanto questa faccenda del commissario. Prima della ricostruzione è importante trovare i soldi e mettere in sicurezza i cittadini e i territori. Quando arriverà il tempo della ricostruzione ci occuperemo di chi sarà il commissario. Vedremo le funzioni, valuteremo le competenze e sceglieremo il profilo più adatto». E per chi, come Repubblica, ha titolato: «La Meloni tradisce Bonaccini», c’è un chiarimento inequivoco: «Stiamo collaborando con la Regione e non c’è non c’è niente di eccezionale in quello che stiamo facendo». Resta, come nota il premier, che «stiamo purtroppo scontando decenni di scelte mancate e di ritardi e l’idea, errata, che la cura del territorio non fosse un investimento strategico. Bisogna cambiare paradigma». Da lì parte il segretario della Lega.«Il commissario non è Gesù Bambino, non ha poteri salvifici. Se il commissario risolvesse tutti i problemi non avrei un’opera ferma. Ne ho 117 bloccate. Sarà una scelta tecnica. Io non mi occupo di toto nomi: non ho né simpatie né antipatie né pongo e quando il presidente Meloni dice che sta lavorando per trovare i soldi è una riflessione che condivido. La scelta, qualsiasi scelta, che il presidente farà ha tutto il mio sostegno». In corsa c’è pure il nome, un evergreen della Protezione civile, di Guido Bertolaso, ora assessore al Eelfare della giunta lombarda. Ma sostiene Salvini: «Il generale Figliuolo l’ho conosciuto come commissario durante l’emergenza sanitaria, ed è una persona assolutamente degna, ho letto almeno una decina di nomi diversi. Non ne so nulla.»
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.