2019-05-19
Salta il vicecancelliere austriaco. Fatale video con finta oligarca russa
Heinz-Christian Strache, capo del Fpö, alleato della Lega alle europee, si è dimesso per una ripresa del 2017 a Ibiza. Prometteva appalti in cambio di investimenti milionari. Sebastian Kurz annuncia nuove elezioni. Europeisti beffati: Vladimir Putin non c'entra.Golpe internazionale contro i sovranisti oppure semplice bega interna? La vicenda che rischia di distruggere la carriera politica del vicecancelliere di ultradestra Heinz-Christian Strache e gettare Vienna nel caos somiglia più a un caso di palese stupidità politica. Strache, fino a ieri leader del Partito delle libertà (Fpo) e universalmente riconosciuto come il delfino del defunto Jorg Haider, è un politico giovane (49 anni) ma già esperto. Nonostante tutto è riuscito a cadere nella trappola, facendosi infinocchiare dalla sedicente nipote di un'oligarca russo, con la quale senza farsi troppi problemi ha scambiato promesse di favori reciproci e discusso di loschi traffici di denaro per influenzare la stampa locale. L'incontro compromettente svoltosi a Ibiza, in realtà, era tutta una messa in scena orchestrata in tempi non sospetti, da tirare fuori al momento giusto per eliminare dal palcoscenico uno dei principali protagonisti della scena politica nazionale. Del mandante di questa imboscata non si sa nulla: com'era prevedibile i due giornali tedeschi che lo hanno diffuso, la Suddeutsche Zeitung e Der Spiegel, si sono infatti rifiutati di citare la fonte. Ciò che sappiamo per certo è che il video che incastra Strache risale al luglio del 2017 e non è un falso. Ciliegina sulla torta, all'incontro era presente anche Johann Gudenus, futuro segretario del partito.Le scene immortalate dalla telecamera non lasciano spazio a dubbi di sorta: il vicecancelliere e i suoi interlocutori si intrattengono per diverse ore a parlare di affari milionari. Dal canto suo, alla donna che promette di investire 250 milioni di euro in Austria, Strache riferisce l'intenzione una volta salito al governo di mettere una buona parola per la concessione di appalti pubblici per la costruzione di strade in Austria. Spiega inoltre che le eventuali donazioni fatte pervenire al Fpo sarebbero potute transitare per una fondazione no profit, aggirando così i controlli del fisco: «Esistono persone molto ricche che versano dai 500.000 ai 2 milioni di euro». Strache tira in ballo alcuni miliardari austriaci, che nell'arco della giornata hanno puntualmente smentito qualsiasi coinvolgimento con il Fpo. D'altronde, donazioni così grosse avrebbero dovuto essere registrate dalle autorità locali, eppure di esse non v'è traccia nei registri della Corte dei conti nazionale. Ma l'affare più losco messo sul piatto dal politico austriaco è forse quello che riguarda l'acquisizione del più diffuso quotidiano austriaco. «Se lei acquisisce la Kronen Zeitung tre settimane prima delle elezioni e ci mette al primo posto», spiega Strache alla donna, «possiamo parlare di tutto». L'obiettivo dichiarato è quello di «costruire un sistema mediatico simile a quello messo in piedi da Orbán (il primo ministro ungherese, ndr)», anche considerata la forte influenza di cui gode l'informazione in Austria, senza dimenticare però di precisare che «quei giornalisti sono le più grandi prostitute del pianeta».La bufera innescata dall'episodio ha il potere di provocare sconquassi su due distinti piani elettorali, il primo dei quali riguarda ovviamente il versante interno. Alle elezioni del 2017 il Fpo ha raccolto il 26% delle preferenze (terzo partito dietro i popolari di Kurz e i socialdemocratici di Christian Kern), un risultato che è valso a Strache la poltrona di vicecancelliere e ha investito il suo partito del ruolo di asse portante della maggioranza di governo. L'assetto già di per sé piuttosto fragile che si era costituito in occasione delle elezioni rischia ora di crollare sotto gli strali dello scandalo. Nel pomeriggio di ieri, un commosso Strache ha rassegnato le dimissioni dal proprio incarico. Ha chiesto scusa al cancelliere e al presidente, ma soprattutto alla moglie Philippa: «Posso capire che sei offesa e delusa, mi sono comportato come un adolescente ma ero ubriaco». Ma nella conferenza stampa c'è stato spazio anche per la rabbia. Si dice vittima di un «assassinio politico mirato», un complotto ordito dagli oppositori politici e «controllato dai servizi segreti». Nel frattempo, migliaia di persone sono scese in piazza per manifestare contro il governo e chiedere nuove elezioni. Posizione condivisa anche dai socialdemocratici che hanno già escluso l'ingresso nel governo in sostituzione del Fpo. «L'Austria non merita questo governo», ha dichiarato Pamela Rendi-Wagner, presidente del Spo. Nella conferenza stampa tenuta in tarda serata, Sebastian Kurz ha ceduto alle pressioni, ammettendo di aver suggerito al presidente di indire nuove elezioni da tenersi il prima possibile.La vicenda del video di Strache rischia di avere inevitabili ricadute anche sulle imminenti elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, in programma per domenica prossima. La cancelliera Angela Merkel, pur non pronunciandosi espressamente sulla crisi di governo, ha avuto parole piuttosto severe per i populisti accusati di non condividere i «valori comuni condivisi dai Paesi europei». Nei sondaggi il Fpo, che ha dichiarato l'adesione al contenitore sovranista promosso dal vicepremier leghista, è dato al 23% e dovrebbe raccogliere 5 seggi. Ma solo il 27 maggio sapremo se la crisi austriaca sarà stata in grado di dare fastidio alla pattuglia guidata da Matteo Salvini.
Pedro Sánchez (Getty Images)
Alpini e Legionari francesi si addestrano all'uso di un drone (Esercito Italiano)
Oltre 100 militari si sono addestrati per 72 ore continuative nell'area montana compresa tra Artesina, Prato Nevoso e Frabosa, nel Cuneese.
Obiettivo dell'esercitazione l'accrescimento della capacità di operare congiuntamente e di svolgere attività tattiche specifiche dell'arma Genio in ambiente montano e in contesto di combattimento.
In particolare, i guastatori alpini del 32° e i genieri della Legione hanno operato per tre giorni in quota, sul filo dei 2000 metri, a temperature sotto lo zero termico, mettendo alla prova le proprie capacità di vivere, muoversi e combattere in montagna.
La «Joint Sapper» ha dato la possibilità ai militari italiani e francesi di condividere tecniche, tattiche e procedure, incrementando il livello di interoperabilità nel quadro della cooperazione internazionale, nella quale si inserisce la brigata da montagna italo-francese designata con l'acronimo inglese NSBNBC (Not Standing Bi-National Brigade Command).
La NSBNBC è un'unità multinazionale, non permanente ma subito impiegabile, basata sulla Brigata alpina Taurinense e sulla 27^ Brigata di fanteria da montagna francese, le cui componenti dell'arma Genio sono rispettivamente costituite dal 32° Reggimento di Fossano e dal 2° Régiment étranger du Génie.
È uno strumento flessibile, mobile, modulare ed espandibile, che può svolgere missioni in ambito Nazioni Unite, NATO e Unione Europea, potendo costituire anche la forza di schieramento iniziale di un contingente più ampio.
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