2025-10-24
La Salis martella ancora sui genovesi. Dopo l’Imu alza il costo dei trasporti
Silvia Salis (Imagoeconomica)
Rincari del 20% per evitare la bancarotta alla municipalizzata. Ma il nuovo totem della sinistra diceva: «Non toccherò i servizi».L’ex campionessa di lancio del martello ha ripreso in mano l’attrezzo. Sui genovesi. Dopo aver alzato l’Imu sugli alloggi a canone concordato, ha varato un piano di aumento delle tariffe del trasporto pubblico di quasi il 20%, per coprire un buco da alcune decine di milioni di euro che i revisori indipendenti di PricewaterhouseCooopers (Pwc) hanno trovato nei conti della municipalizzata dei trasporti Amt. Non male, in appena cinque mesi da sindaco del capoluogo ligure. Del resto, far emergere ogni possibile magagna appena si prende in mano un’amministrazione, pubblica o privata, è una strategia consolidata di molti manager in carriera. E Salis è molto in carriera, visto che già si parla di lei come possibile sfidante di Giorgia Meloni. Ed è per questo motivo che è interessante vedere come si muove l’ambiziosa ex dirigente del Coni, che dopo una carriera sportiva di tutto rispetto si è presa una laurea in Scienze politiche alla Link Campus University. Mercoledì ha annunciato il nuovo piano tariffario dei trasporti genovesi, costruito in modo da mascherare gli aumenti con una rivisitazione completa dei vari tipi di abbonamento e della tipologia dei servizi offerti. I mezzi rimangono gratis per i minori sotto i 14 anni, mentre chi ha più di 70 anni ora dovrà pagare 120 euro l’anno (a meno che stia sotto i 12.000 euro di Isee). Per incentivare la cosiddetta movida responsabile, biglietti gratuiti dalle 22 alle 5 di mattina. Salta la gratuità della (piccola) metro genovese per i residenti e lo stesso dicasi per ascensori e funicolari. Per chi non ha agevolazioni legate all’età o al reddito, gli abbonamenti urbani ed extraurbano salgono a 305 euro e quelli integrati con il treno vanno a 395 euro. Poi, come sperimentazione, ecco i «city-pass» domenicali gratis, sempre per spingere i genovesi a lasciare a casa la macchina nel weekend. Le nuove tariffe partiranno dal 16 novembre e Salis ha giustificato la manovra con queste parole: «Abbiamo trovato un’azienda che fino a poche settimane fa era presentata come in piena salute, ma la realtà ci ha costretto a intervenire rapidamente per mantenere Amt pubblica, solida e con un servizio adeguato per la cittadinanza». Le associazioni degli utenti, dopo aver incontrato la giunta, hanno fatto notare che ci sono aumenti quasi del 20% e che «il sistema non è stato discusso nell’interesse degli utenti». I sindacati invece sono molto prudenti, anche se sembrano quasi soddisfatti degli aumenti per i cittadini, perché un problema su Amt esiste davvero. In una nota congiunta, le federazioni locali dei trasporti di Cgil, Cisl e Uil sottolineano: «Prendiamo atto delle variazioni tariffarie come primo passo per andare verso il salvataggio dell’azienda che deve essere portato avanti insieme al rifinanziamento da parte degli enti del contratto di servizio». E come seconda considerazione apprezzano il criterio del «chi ha di più paga di più, chi ha di meno paga di meno». E già, la nuova parola d’ordine per far digerire l’aumento dei biglietti è «salvataggio». E la Salis si è mossa con abilità già nelle scorse settimane, preparando il campo esattamente come avrebbe fatto un suo grande mentore, ovvero Matteo Renzi. Lo scorso 2 ottobre, il primo cittadino ha sbandierato un report commissionato a Pwc, dal quale risulta che nel 2023 Amt fosse già in perdita di 20 milioni e che questo «rosso» sia confluito nel bilancio 2024, che non a caso non è stato ancora approvato. E poi c’è una stima da incubo sul 2024, con un passivo che sarebbe compreso tra 46 e 74 milioni, a seconda delle modalità di calcolo di alcune poste dell’attivo. E mercoledì, come aveva annunciato, Salis è andata a portare tutto il dossier Amt alla Corte dei Conti. Intanto l’azienda municipale aderirà allo schema volontario di composizione della crisi, il nuovo istituto per fermare i creditori ed evitare le procedure fallimentari. Trenitalia ha già fatto sapere che dilazionerà i propri crediti con Amt. Il problema è che Salis ha giù usato lo stesso sistema anche per aumentare l’Imu sulla prima casa, a metà luglio, e per dare la colpa al predecessore Marco Bucci. «C’è un buco di 50 milioni e non volevamo tagliare i servizi», disse il nuovo sindaco, che evidentemente non si riferiva ai servizi di trasporto che ora invece ha toccato. La manovra, che è stata criticata in modo veemente da tutte le opposizioni perché contrastava con le promesse elettorali, ha comportato più Imu per 27.000 alloggi a canone concordato. Ovvero, un aggravio fiscale medio di 190 euro per un ceto medio di piccoli proprietari che aveva puntato sulle locazioni più «sostenibili» e che, paradossalmente, ora viene spinto verso gli affitti brevi per recuperare più introiti. Un paradosso totale, perché fino a due mesi prima la sinistra aveva fatto campagna contro le locazioni mordi e fuggi e contro Airbnb. Al netto dei rimpalli di responsabilità, il ritorno del centrosinistra alla guida di Genova in pochi mesi coincide con il ritorno delle tasse. E la Salis, in questo, sembra davvero pronta per sbarcare a Palazzo Chigi.
Getty Images
Nel libro postumo Nobody’s Girl, Virginia Giuffre descrive la rete di abusi orchestrata da Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell e ripercorre gli incontri sessuali con il principe Andrea, confermando accuse già oggetto di cause e accordi extragiudiziali.