2019-06-15
Sala piazza il renziano e le fedelissime di Expo
Scattano le nomine per le partecipate del Comune di Milano. Il primo cittadino fa un'infornata che lo rafforza sul territorio. In Mm va Simone Dragone, ultrà del Bullo, e in Fondazione Fiera due donne che lavoravano con lui quando era ad dell'esposizione.Beppe Sala mette il turbo, rafforza di suoi fedelissimi le partecipate del Comune di Milano, con renziani o ex manager di Expo 2015, anticipando così Regione Lombardia sulla nomina dei vertici della Fondazione Fiera, la cassaforte del sistema fieristico più importante in Italia. Giovedì con una lettera inviata al presidente del consiglio comunale, Lamberto Bertolé, il sindaco ha comunicato i nominativi dei componenti sia di Mm Spa sia appunto del consiglio generale della Fondazione. Per la prima ha indicato Simone Dragone, Loredana Barchitta e Alessandro Russo, come presidente e consiglieri di Mm. Per la seconda invece ci sono Dario Frigerio, Maria Chiara Roti e Sandra Perilli, come vicepresidente e componenti del consiglio generale. La mossa era attesa. Ma di fondo scuote una fase di stallo tra Palazzo Marino e Palazzo Lombardia, entrambi scottati nelle scorse settimane dalle inchieste della Direzione distrettuale antimafia di Milano, con arresti e indagini che hanno toccato partiti di maggioranza e anche dirigenti delle partecipate milanesi, come nel caso di Amsa. Ora toccherà ad Attilio Fontana la prossima settimana sciogliere il nodo sul prossimo presidente di Fondazione Fiera, poltrona ora occupata da Giovanni Gorno Tempini. Di nomi al momento ne circolano diversi. C'è anche Enrico Pazzali, già direttore di Fiera Milano e ora amministratore delegato di Eur Spa. Ma a lato del sistema fieristico - anche Camera di commercio avrebbe proposto il nome dell'ex presidente di Expo, Diana Bracco - vanno lette con attenzione le mosse di Sala.La partita su Mm si chiude dopo alcune difficoltà, c'era stato un blocco da parte di Anac sulla presidenza di Russo. A spuntarla è Dragone, volto noto in quella Milano che nel 2014 guardava a Matteo Renzi come nuovo leader politico del Partito democratico. Il nuovo presidente di Mm è una delle anime del circolo della Pallacorda di corso Magenta, quel circolo coordinato da Arabella Caporello, ex direttore generale del Comune, uscita l'anno scorso da Palazzo Marino. Il circolo della Pallacorda è stato un crocevia in questi anni dei rapporti tra Sala e Renzi. Come dimenticare un incontro nel luglio 2016, quando per sostenere il referendum costituzionale di dicembre arrivò l'ex ministro per le Riforme Maria Elena Boschi che insieme con Sala provò a scuotere l'anima riformista milanese sull'onestà della riforma Renzi: all'epoca in prima fila c'era proprio Dragone. Dell'ex segretario del Pd si parla ormai molto poco, è un periodo che la buona borghesia milanese cerca ormai di dimenticare, nell'attesa di trovare un nuovo cavallo su cui salire. Sala dovrebbe essere quello giusto, sempre che il sindaco decida di scendere in campo sul piano nazionale. Di sicuro l'ultima infornata di nomine non fa che rafforzarlo sul territorio, anche perché ormai i manager che siedono nelle municipalizzate non sono più espressione dell'antico mondo dell'ex primo cittadino Giuliano Pisapia. Nel futuro di Mm ci saranno di sicuro le fusioni, in quel progetto per riorganizzare le Autorità di ambito (Ato), che sul territorio sono tre, divise tra capoluogo e provincia, con Mm da una parte, Amiacque e Cap holding dall'altra: è l'obiettivo della Milano città metropolitana e città stato. Tra i componenti in Fondazione Fiera scelti da Sala ci sono non a caso due donne che sono state protagoniste durante la stagione di Expo 2015. Maria Chiara Roti, vicepresidente della Fondazione Francesca Rava, collaborò con il padiglione Haiti dell'esposizione universale. Per quel progetto «Nutriamo le menti per alimentare il Pianeta» ci fu un aiuto anche dalla Fondazione Bracco. Sandra Perilli, invece, è stata ex top legal di Expo 2015, responsabile contratti internazionali e coordinatrice commerciale dell'esposizione: si tratta di una fedelissima del primo cittadino. Per Frigerio, invece, si tratta di una riconferma. Le ultime nomine seguono quelle in Sea del mese scorso, quando al posto di Pietro Modiano fu nominata Michaela Castelli come presidente e Davide Corritore, ex Mm, come vice. La storia della Castelli è singolare, perché si tratta di una delle manager con più incarichi in Italia. Oltre a Sea, infatti, vanta la presidenza di Acea, la municipalizzata romana come anche quella di Nexi, nata dalla fusione tra l'Istituto centrale delle banche popolari (Icbpi) e Cartasì, dove fino a febbraio c'era come numero uno Franco Bernabè. Castelli è poi sindaco di alcune società dei Benetton: Autogrill Europe, Autogrill Italia, Nuova Sidap (presidente); presidente dell'Odv di Teva Srl, La Doria, Becton Dickinson, componente dell'Odv in Autogrill Italia, Autogrill Europe. D'altra parte i rapporti tra Sala e i Benetton sono più che cordiali. C'è una forte sinergia sulla candidatura di Milano-Cortina alle Olimpiadi Invernali del 2026, di cui si scoprirà l'esito il 24 giugno, quando sarà scelta la città ospitante. A restare ancora fuori dal rinnovo dei vertici è Arexpo. L'intero board è in scadenza. Al momento la guida è affidata a Giuseppe Bonomi, manager di area Lega, trait d'union tra Sala e il mondo legato al Carroccio di Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti. C'è forse un motivo per cui si attende di muoversi su Arexpo, perché prima dovrà sciogliersi il nodo della Fondazione Fiera, cercando un delicato equilibrio tra il partito di Sala e quello leghista. Sempre che la Procura non torni a farsi sentire.