2023-07-27
Sala in panne davanti all’emergenza. L’opposizione: «Serve un ente terzo»
Fdi: «Alla Regione l’analisi del verde rimasto». E i comitati contestano Palazzo Marino.C’è qualcosa che non torna nel racconto del sindaco «ambientalista» Beppe Sala, di una Milano «green», pronta a ospitare 3 milioni di nuovi alberi nel 2030. Il nubifragio nella notte tra lunedì e martedì, infatti, ha messo a nudo le gravi carenze del capoluogo lombardo nella manutenzione delle aree verdi pubbliche. Un aspetto, quest’ultimo, che ha contribuito alla distruzione di oltre 400 alberi che, caduti sulle strade, stanno paralizzando in questi giorni la città: ieri ad esempio in piazzale Lodi penzolavano ancora dei rami sui cavi elettrici. A spiegarlo sono le opposizioni, che chiedono che un ente terzo come Regione Lombardia svolga un’analisi sullo stato di salute delle piante superstiti in città. Ma a farsi sentire sono soprattutto i comitati a tutela dei parchi, come Agiamo, quello che si occupa dei giardini Montanelli, tra i più colpiti dalla tempesta. Sulla loro pagina Facebook se la prendono con i regolamenti di Palazzo Marino, che «hanno contribuito alla caduta degli alberi». Nello specifico, i cittadini chiedono un progetto serio di restauro del parco. Enrico Pluda, presidente del comitato Agiamo, spiega alla Verità. «È un giardino senza giardinieri, resterà chiuso a lungo, il lavoro di potatura è ai minimi termini». Un altro comitato, «Forestami e poi dimenticami», aggiungeva ieri sempre su Facebook come potrebbe esserci un collegamento tra i lavori per la M4 e il crollo degli alberi in viale Argonne. «Abbiamo chiesto di istituire un tavolo tra maggioranza e opposizione e affidare a un ente terzo come la Regione un’analisi sullo stato di salute delle piante superstiti», spiega alla Verità Riccardo Truppo, capogruppo di Fdi a Palazzo Marino. Ora tocca a Sala accettare. «Speriamo per il bene della città che accetti una mediazione», aggiunge Truppo. Anche un altro consigliere di Fdi, Marco Bestetti, rincara le accuse al primo cittadino. «Ci risultano ancora adesso molte strade inagibili e linee Atm interrotte», dice alla Verità. «Ringraziamo tutti gli operatori impegnati, ma non possiamo ignorare che l’entità dei danni e dei disagi in città derivi dalle croniche carenze nella manutenzione del verde che denunciamo da anni. Se si fosse dedicata al verde della città la dovuta cura, probabilmente sarebbero bastate una manciata di ore, e non giorni, per ritornare alla normalità». Per sindaco e assessori si tratta di un evento eccezionale, anche se nel 1872 i giornali registrarono una cosa molto simile, con un uragano che si era abbattuto sulla città distruggendo centinaia di alberi. In questi giorni circolare per la città è diventato praticamente impossibile. Ieri l’azienda dei trasporti milanesi, l’Atm, segnalava chiusure e deviazioni dovute ai lavori di sgombero, spiegando che il 60% delle linee è stata ripristinato, ma con diverse modifiche e deviazioni. Per di più chi ieri pomeriggio visitava la pagina Instagram del Comune di Milano si poteva imbattere in un post di lunedì, prima dell’arrivo della tempesta. È dedicato a Milano «Home design». Non c’è alcuna comunicazione ai cittadini milanesi. E sotto c’è chi si lamenta dei parchi chiusi o della mancata manutenzione degli alberi o ancora del fatto che - anche se Area C è stata sospesa per due giorni - i vigili ieri continuavano a fare le multe. «Nonostante gli slogan di Sala sui social, nei confronti di Vigili del fuoco e Protezione civile, a cui rivolgo il mio più profondo ringraziamento, in Giambellino e in via Solari non si è ancora visto nessuno e la linea risulta completamente bloccata, eccezion fatta per la breve tratta Cantù-Cimitero Maggiore», dice l’ex vicesindaco Riccardo De Corato.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz (Ansa)