2024-07-30
Sabotaggi specialità dei Giochi: dopo i treni tocca alla fibra ottica
I loghi dei principali operatori di telecomunicazioni francesi (Ansa)
Presi d’assalto in modo militare i cavi strategici per le comunicazioni. La Procura apre un’inchiesta, mentre c’è un primo arresto per l’attacco all’Alta velocità. Si tratta di un diciannovenne dell’estrema sinistra.Senna inquinata, annullato anche il secondo test del triathlon. Gregorio Paltrinieri furioso: «Non si può fare la 10 chilometri senza prove». Inutile l’investimento da 1,5 miliardi.Lo speciale contiene due articoli.Sebbene Emmanuel Macron cerchi in tutti i modi di far credere al mondo che le «sue» Olimpiadi siano un successo, i sabotaggi a ripetizione lasciano pensare l’esatto contrario. Dopo gli attacchi alle linee ferroviarie ad alta velocità di venerdì scorso, ieri si è appreso che ignoti hanno danneggiato la rete della fibra ottica. I sabotaggi sono stati compiuti nella notte tra domenica e lunedì, tra l’1 e le 3, in in sette dipartimenti: l’Aude, l’Oise non lontano da Parigi; l’Aude, l’Hérault, la Drôme e le Bocche del Rodano nel Sud; ma anche nella la Meuse, ai confini con il Lussemburgo.Sfr, uno degli operatori interessati dai sabotaggi, ha confermato su X che la rete «di fibra ottica a lunga distanza, nella notte, è stata colpita da atti vandalici». Secondo quanto riferito dall’operatore, gli autori dei gesti criminali avrebbero sezionato dei cavi molto grossi. I danni non hanno interessato solo Sfr ma anche altri operatori, visto che la sua rete è utilizzata anche da Free, controllata da Iliad, Bouygues, Tdf e altri operatori esteri.Il segretario di Stato al digitale, Marina Ferrari, ha denunciato in mattinata gli atti vandalici e ha confermato che «il centro delle comunicazioni elettroniche» stava già collaborando «con gli operatori fino a che non saranno ristabilite la comunicazione». Se, almeno per ora, non sono state diffuse informazioni sui sabotatori, si può affermare con una certa sicurezza che non si tratti di principianti. Questo è particolarmente vero per il sabotaggio compiuto nella Drôme, il dipartimento situato tra Grenoble e Avignone. Qui, secondo una fonte vicina a un operatore telefonico citata da radio France Bleu, sono stati recisi i cavi di alimentazione dei ripetitori. Si tratta di tubi molto grossi, ha riportato l’emittente pubblica, aggiungendo che è materialmente impossibile tagliarli con una semplice cesoia o una sega. Per ottenere un risultato simile servirebbe almeno una sega circolare. Un altro elemento che lascia supporre che l’operazione di disturbo non sia stata improvvisata, arriva ancora da Sfr. Il gestore, ha spiegato a Le Parisien, che «le zone nelle quali sono stati tagliati i cavi, in alcuni casi, sono difficilmente accessibili per i tecnici». La Procura di Parigi ha aperto un’inchiesta per «deteriorazione di beni capaci di minacciare gli interessi fondamentali della nazione». Ma se per gli attacchi alla rete di fibra ottica le indagini sono ancora agli inizi, per il sabotaggio delle linee ferroviarie, gli inquirenti hanno fatto dei passi in avanti. Domenica è stato fermato Valentin M., uno studente diciannovenne originario della regione di Rouen, in Normandia. L’arresto è avvenuto in un sito della Sncf e, secondo una fonte di polizia citata dall’agenzia di stampa France Presse, nel veicolo dell’uomo sono state trovate «delle chiavi che permettevano l’accesso a dei locali tecnici della Sncf», la compagnia ferroviaria pubblica transalpina. Sempre nel veicolo del giovane sono state trovate delle «pinze taglienti», ma anche dei libri considerati fonti di ispirazione per l’ultrasinistra. Valentin M. sarebbe incensurato e avrebbe giustificato la sua presenza sul sito della Sncf, spiegando di aver semplicemente voluto realizzare dei graffiti. La polizia ha smentito l’ipotesi che si tratti di un sabotatore della Sncf.Altre informazioni sui presunti autori del sabotaggio ai treni francesi sono arrivate direttamente dal ministro degli interni dimissionario, Gérald Darmanin. Intervistato da France 2, il capo del Viminale parigino ha detto che gli inquirenti avevano «identificato un certo numero di profili» di persone «che avrebbero potuto compiere dei sabotaggi» come quelli alle linee dell’alta velocità. Darmanin ha confermato che il modus operandi dei sabotatori è quello «dell’ultrasinistra» e ha parlato dell’arresto di 45 membri dell’organizzazione ecologista Extinction rebellion, che sarebbero stati pronti a «compiere azioni di sabotaggio o di protesta radicale» insieme a «un centinaio di altre persone», in occasione delle prime gare olimpiche. Nel frattempo, secondo Le Figaro, la sottodirezione Antiterrorismo è convinta che i sabotaggi ferroviari siano stati organizzati seguendo lo schema di un’«operazione commando» e che sono stati coordinati da una «struttura unica» con delle buone conoscenze della rete ad alta velocità. Restando in tema di problemi ferroviari, va segnalato che, sabato scorso, un tgv proveniente da Nizza e diretto a Parigi ha subito un leggero ritardo. In questo caso non si è trattato di un sabotaggio, ma del furto di 11 borse Hermès ai danni di una cognata di Tamim ben Hamad Al Thani, l’emiro del Qatar. La polizia ha aperto un’inchiesta.Gli attacchi alla rete di fibra ottica e ai treni, non sono stati gli unici compiuti in questo periodo olimpico. Secondo il quotidiano Libération, già nella notte prima dell’inaugurazione delle Olimpiadi, un traliccio con dei ripetitori delle reti cellulari è stato incendiato vicino a Tolosa. Poco distante è stata ritrovata la scritta «No Giochi olimpici».<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/sabotaggi-giochi-treni-fibra-ottica-2668834944.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="senna-inquinata-il-triathlon-affonda" data-post-id="2668834944" data-published-at="1722289018" data-use-pagination="False"> Senna inquinata: il triathlon affonda Negli anni Ottanta imperversava in Italia un cartone animato giapponese intitolato La stella della Senna, avventure di cappa e spada di una spadaccina mascherata in piena Rivoluzione francese. Chissà se si è ispirata a lei Anne Hidalgo, sindaco di Parigi, quando poco prima delle Olimpiadi ha compiuto una temeraria immersione nel fiume cittadino per dimostrare l’efficacia delle ingenti operazioni di bonifica in vista delle prove dei nuotatori. Al momento in pochi le credono, atleti in primis, e il rischio di passare dalle stelle (della Senna) alle stalle è concreto. Ci ha pensato ieri il nostro campione Gregorio Paltrinieri a sintetizzare la situazione: «Siamo preoccupati», ha esordito il ventinovenne nuotatore. «È un luogo che non abbiamo mai provato. Non puoi organizzare una sfida così importante in un luogo che non hai mai testato. Acqua probabilmente fredda, probabilmente c’è corrente perché è un fiume. Molto probabilmente sporco perché non ci sono le condizioni per nuotare, ma sono quasi sicuro che faranno lì la gara perché hanno investito troppi soldi. Mi sembra un po’ una presa in giro». Paltrinieri dovrebbe nuotare nella Senna il prossimo 9 agosto nella gara dei 10 chilometri. Le acque inquinate oltre il limite di sicurezza dei giorni scorsi parevano aver vanificato gli sforzi di pulitura, costati 1,5 miliardi di euro, al punto che ieri sono saltati gli allenamenti di Triathlon. La gara è prevista per il 30 luglio, ma se il fiume rimarrà lercio come pare apparire in questi giorni, potrebbe diventare un Duathlon. Oppure si pensa di posticipare l’evento o disputarlo nel bacino di canottaggio e canoa. Secondo il nostro campione del mondo nei 1.500 metri in vasca corta, alla fine le gare si terranno nella Senna, «perché hanno speso soldi», sebbene «non ci diano garanzie di sicurezza. Mi dispiace, vediamo come va nei prossimi giorni, speriamo nella possibilità di posticipare, abbiamo una finestra temporale di tre giorni». Le previsioni meteo appaiono clementi. I prossimi giorni dovrebbero portare momenti soleggiati, senza il rischio che la pioggia vista alla cerimonia inaugurale trasporti l’inquinamento stradale dentro il fiume, che potrebbe - almeno sulla carta - tornare alla situazione di inizio luglio, quando i valori erano in regola per mantenere la promessa fatta mesi fa dall’amministrazione parigina: un corso d’acqua balneabile come emblema di una città vivibile. Affidarsi però alla benevolenza di Giove Pluvio appare un azzardo raffazzonato, non una mossa figlia di un’organizzazione puntuale. Il rischio è beccarsi batteri non troppo simpatici, primo tra tutti l’Escherichia coli. In buona sostanza: se piove su Parigi, l’acquazzone porta nella Senna la sporcizia accumulata su tetti, strade, marciapiedi. Dopodiché si mescola al sistema fognario e, se le precipitazione sono intense, lo fa tracimare, con le acque reflue che vanno a contaminare il fiume rendendo le Olimpiadi impraticabili. Eppure l’esecutivo transalpino non vuole incappare in un danno d’immagine. Tra le spese più ingenti, la costruzione sotto la stazione ferroviaria Gare D’Austerlitz di un bacino di deflusso di 80 metri di altezza capace di raccogliere fino a 50.000 metri cubi di acqua piovana in eccesso, che può essere pompata nuovamente nelle fogne una volta abbassati i livelli dell'acqua. È stata anche effettuata una revisione del trattamento delle acque reflue in tutta la regione, per garantire che l’acqua arrivi a Parigi in uno stato più pulito rispetto al passato. Ma il tempo stringe. Oggi e domani vedremo che succederà con il triathlon, il 5 agosto con il triathlon misto, l’8 e il 9 agosto con le competizioni di nuoto di fondo. Quelle per cui Paltrinieri storce il naso. Al punto, dicono i bene informati, da lasciarsi scappare una battuta al vetriolo. Prima dell’edizione di Tokyo 2021, il nuotatore fu costretto a rallentare i suoi allenamenti a causa della mononucleosi. «Ora si rischia qualcosa di peggio», avrebbe detto qualcuno vicino al suo staff.
La sede della Corta penale internazionale dell’Aia (Ansa)