2018-07-17
Rutelli presenta il suo Videocittà e Fdi ci vede il conflitto d’interessi
Chiesti chiarimenti al ministro Alberto Bonisoli sul fuorisalone della Festa del cinema di Roma, evento di proprietà di una società di cui è titolare l'ex sindaco che è anche presidente dell'Anica. La replica: «Faccio tutto gratis».Pubblico, privato, personale. Le tre declinazioni dell'interesse sono armoniosamente incrociate nella storia di Videocittà, il fuorisalone della prossima Festa del cinema di Roma, in programma dal 19 al 28 ottobre, fondato, ideato e guidato da Francesco Rutelli. E sul quale un'interrogazione parlamentare di Fratelli d'Italia al nuovo ministro della Cultura, Alberto Bonisoli, chiede sia fatta luce, perché l'ex segretario del Pd è anche presidente di Anica, la Confindustria dell'audiovisivo, e «in questa posizione è ben più facile riuscire a far nascere e crescere un'iniziativa che, però, nella sostanza resta confinata nell'alveo del patrimonio personale di Francesco Rutelli». Un'accusa che però l'ex sindaco di Roma respinge con fermezza: «Faccio tutto gratis e per passione, proprio non capisco perché mi attacchino».L'iniziativa di Videocittà, una rassegna itinerante per Roma che ha lo scopo di far conoscere tutto il mondo dell'industria e dell'artigianato di alto livello che ruota intorno al cinema, era nata nei mesi scorsi quando al Mibact regnava il democrat Dario Franceschini, ma è stata presentata alla stampa lo scorso primo giugno, mentre nasceva il governo gialloblù affidato a Giuseppe Conte. Lo scorso 6 luglio, il giornale online Digital Day ha pubblicato una puntuale ricostruzione della nascita di Videocittà e venerdì scorso è arrivata l'interrogazione al ministro grillino firmata dalla genovese Paola Frassinetti e dai romani Fabio Rampelli e Federico Mollicone, due ex di Alleanza nazionale che con Rutelli hanno un conto aperto fin dai tempi del Campidoglio.L'iniziativa a latere della prossima Festa è nata da Rutelli, che l'ha promossa in prima persona, ma nell'interrogazione parlamentare si fa notare che presiede anche l'associazione delle imprese del settore e quindi sarebbe «evidente come, nella posizione di presidente di Anica, sia ben più facile riuscire a far nascere e crescere un'iniziativa che, però, nella sostanza resta confinata nell'alveo del patrimonio personale di Francesco Rutelli». Inoltre, sempre secondo i tre deputati di Giorgia Meloni, «il marchio Videocittà è di proprietà di Esperienza italiana - Italian experience srl, società a responsabilità limitata interamente posseduta da Francesco Rutelli, che ne è anche amministratore unico, ma tale società non è quella che organizza operativamente l'evento, affidato, invece, a una ulteriore società, denominata Videocittà srl, controllata al 20 per cento da Anica Servizi e all'80 per cento dalla stessa Esperienza Italiana, il cui presidente è ancora una volta Rutelli». Il problema? Secondo Rampelli e soci l'ex ministro, lontano dalla scena politica ormai da sei anni, «per lanciare la sua personale iniziativa mischia, anche a livello societario, interessi privati e interessi associativi, una mossa quantomeno inopportuna, soprattutto per un politico navigato e noto come lui». Del resto anche sul fronte Anica, tra i soci, ci dev'essere qualche scontento perché, come si legge nell'atto ispettivo, «Anica raccoglie fondi per un'iniziativa che però resterà di proprietà esclusiva del suo presidente». Ma questa ricostruzione dei fatti, sulla quale Fdi chiede l'intervento del ministro Bonisoli, viene completamente ribaltata da Rutelli, che alla Verità spiega: «Ho fatto il parlamentare tanti anni, ho firmato anch'io centinaia di interrogazioni e ho il massimo rispetto, ma Videocittà è un'iniziativa che io porto avanti in modo totalmente gratuito». Ma se la nuova manifestazione andrà bene, l'ex senatore ci guadagnerà come azionista indiretto? «Non è vero, perché ho dato in concessione gratuita il marchio all'Anica. Voler rovinare un'idea portata avanti con passione e senza guadagnarci è pura cattiveria». In una nota congiunta emessa in serata, i presidenti delle sezioni Anica, Francesca Cima (Produttori), Andrea Occhipinti (Distributori) e Ranieri De Cinque (Industrie tecniche) negano di nutrire “più di qualche perplessità" sul progetto Videocittà, come sostiene Fdi. Intanto il progetto va avanti e muove un milione e 140.000 euro, in parte pubblici (c'è il coinvolgimento diretto del Mibact) e in parte privati. Oltre a una partnership operativa con la Rai, al momento, tra gli sponsor figurano nomi come Eni, Intesa Sanpaolo, Linkem, Gucci, Fendi, Bulgari, Sky e Canon Italia.
Antonella Bundu (Imagoeconomica)
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