2022-05-04
Roma è uno zoosafari. Ma Gualtieri vuole legalizzare gli abusivi
Esplode l’emergenza cinghiali in una città sempre più sporca. L’idea: occupanti senza titolo potranno chiedere la residenza.Classico doppio standard: quando il sindaco di Roma era Virginia Raggi, i media (giustamente, e a nostro avviso mai abbastanza) bastonavano l’esponente grillina. E i motivi erano sacrosanti: traffico, strade, rifiuti. Da quando al Campidoglio siede il dem Roberto Gualtieri, si è fatto invece – con rare eccezioni – un gran silenzio: eppure la città versa in condizioni altrettanto devastate.Curiosamente, ad esempio, al primo cittadino è stata subito perdonata la prima megapromessa, quella sulla pulizia di Roma. Appena eletto, a fine ottobre, in un forum su Repubblica, aveva proclamato l’obiettivo di una pulizia straordinaria entro Natale. Ecco cosa disse: «Abbiamo incontrato i vertici di Ama (la municipalizzata romana dei rifiuti, ndr) e stiamo programmando la pulizia straordinaria di Roma. Pensiamo di farcela per Natale, forse prima se riusciremo a essere rapidi. Rimuoveremo i cumuli di rifiuti, spazzeremo e puliremo le strade, sfalceremo l’erba e puliremo le caditoie».Com’è finita? A fine dicembre, è arrivata la più classica delle retromarce (retromarcia su Roma?): «Non c’è stata nessuna promessa, ma un impegno a ripulire la città. Nessuno ha mai detto che in due mesi si poteva risolvere il problema dei rifiuti a Roma. Noi abbiamo dedicato tutte le nostre energie ad un piano straordinario di pulizia della città e per mettere al massimo la struttura attuale e avviare cambiamenti profondi». E intanto siamo arrivati a maggio, mentre esplodono almeno due storie clamorose, entrambe giustamente denunciate dal dorso romano di Repubblica. La prima: oltre ai gabbiani che spadroneggiano, non di rado massacrando e smembrando altri animali (piccioni in testa) nei pressi dei cassonetti stracolmi di immondizia, pare del tutto inarrestabile l’emergenza cinghiali. Ci sarebbe da ridere se non parlassimo di storie potenzialmente tragiche: Marta Santangelo, psicoterapeuta, ha raccontato al quotidiano romano come sia stata aggredita nell’elegante quartiere residenziale della Balduina da un branco di ungulati, difesa solo dal suo cane e letteralmente salvata da un automobilista di passaggio che l’ha caricata su una macchina, sottraendola all’assalto simultaneo di ben otto cinghiali. L’episodio è accaduto verso le 23 del Primo Maggio, quando la dottoressa era scesa per buttare la spazzatura. Sta di fatto che sulle chat di quartiere, diversi abitanti hanno suggerito di autoimporsi una sorta di coprifuoco, e di non uscire dopo le 20.30 nemmeno per portare a spasso il cane. Troppi gli avvistamenti, troppe le situazioni di pericolo nelle ultime settimane e mesi. Curiosamente, a fine aprile, un cinghiale era stato avvistato pure a Monteverde Vecchio, altro quartiere residenziale dove tra l’altro abita lo stesso sindaco: in quel caso, l’animale era stato narcotizzato e portato via dopo la segnalazione dei residenti.Seconda vicenda surreale, perché travolge, in un colpo solo, proprietà e stato di diritto: la maggioranza di centrosinistra guidata da Gualtieri avrebbe intenzione di autorizzare anche gli occupanti abusivi di un immobile a chiedere e ottenere la residenza. Le motivazioni sono le solite evocate a sinistra in questi casi: presenza di minori e anziani, possibilità di allaccio alle utenze di luce e gas, possibilità di accesso ai servizi scolastici. Piccolo dettaglio: gli occupanti in questione non hanno alcun titolo a stare dove si trovano, e una misura del genere rappresenterebbe un oggettivo incentivo alle occupazioni abusive, che già rappresentano un’autentica piaga per la città. La proposta potrebbe essere concretizzata in una mozione a prima firma di Yuri Trombetti (consigliere Pd, presidente della Commissione Patrimonio): e in alcuni passaggi del testo si ammette che Roma Capitale ignora quanti abusivi esistano effettivamente nelle case popolari della città o in altri alloggi.Intanto, nell’incuria generale, il degrado aumenta: ovunque si registrano immersioni e tuffi nelle fontane, trattate dai turisti (che mai si sognerebbero di fare una cosa del genere nelle città straniere di provenienza) come vasche da bagno private. Per paradosso, una cosa giusta (una sola) Gualtieri l’ha decisa nei giorni scorsi, dopo mille esitazioni in campagna elettorale: il sindaco ha infatti annunciato la costruzione di un termovalorizzatore, priorità a lungo negata dai dem. Ma subito dopo si è scatenato l’inferno: non solo, prevedibilmente, da parte dei grillini (i cui ministri sono arrivati in CdM a non votare l’altra sera l’ultimo decreto sulle bollette proprio perché contenente una norma pro inceneritore di Roma), ma perfino da parte di esponenti dello stesso Pd. Il 20 aprile scorso, uno dei primi a sparare era stato l’ex segretario romano del partito Marco Miccoli: «Non so se la giunta comunale e la maggioranza capitolina funzionino come una caserma. So che un partito non può funzionare come una caserma». E a seguire altre bordate contro “la scelta di realizzare un termovalorizzatore (…) fuori dal programma con cui si sono vinte le elezioni”. Caos totale.