2021-06-10
Architetto sorprende due rapinatori in casa: ammazzato con un colpo di pistola
I Carabinieri di fronte alla casa di Roberto Mottura (Ansa)
Roberto Mottura raggiunto da un proiettile in pancia. Nel villino alle porte di Torino c'erano anche moglie e figlio adolescente. È finito in tragedia il tentativo di rapina nei confronti di Roberto Mottura, architetto residente con moglie e figlio adolescente a Piossasco in provincia di Torino. L'uomo, dopo aver sorpreso i malviventi all'interno della sua abitazione, è morto in seguito ad un colpo di pistola che lo ha ferito all'addome. I fatti: sono le quattro del mattino quando i ladri entrano nella sua villetta dal retro, rompendo il listello di una finestra. Poco dopo, però, gli aggressori danneggiano anche un vetro. Circostanza che fa scattare l'antifurto. A questo punto Mottura, che avrebbe festeggiato il suo cinquantesimo compleanno fra pochi giorni, si alza dal letto per capire cosa stia accadendo. Scende dal secondo al primo piano e sorprende in salotto i malviventi che stanno facendo razzia di oggetti di valore. Ne sarebbe nata una colluttazione. I rapinatori scappano, ma nella fuga uno dei due avrebbe esploso un colpo di arma da fuoco che ha ferito mortalmente il proprietario dell'abitazione di via del Campetto 33. È la moglie della vittima che chiama i soccorsi, credendo inizialmente che il marito avesse accusato un malore. Inutili i successivi tentativi di rianimazione. Sul posto intervengono anche i carabinieri, i quali trovano il bossolo del colpo sparato dai ladri. In una scarpata poco distante dalla villetta viene scoperto pure un martello che gli aggressori hanno utilizzato per forzare la finestra. Dalla prima ricostruzione sembra che nessun oggetto sia stata portato via dalla coppia di ladri. Questi i particolari emersi in relazione alle dinamica dell'accaduto, sulla quale sta lavorando il nucleo operativo dei carabinieri di Torino. Inevitabile l'apertura da parte della Procura di un fascicolo di inchiesta, affidato al sostituto Valentina Sellaroli. Intanto proseguono a ritmo serrato i controlli e i posti di blocco dei militari dell'Arma in tutto il Piemonte, per tentare di bloccare i presunti colpevoli dell'omicidio. A poche ore dalla drammatica vicenda Enrico, il fratello della vittima, si è sfogato: «In casa non c'era nulla da rubare, forse un computer. Come stiamo? Male, e domani staremo ancora peggio». E ancora: «Mi ha telefonato mia madre, che abita al piano di sopra (l'abitazione dei Mottura è plurifamiliare, ndr), e mi sono fiondato qui dall'altra parte di Torino. Quando sono arrivato gli stavano facendo il massaggio cardiaco». Poi sulla dinamica: «Hanno detto che è stato colpito al basso ventre, nella parte sinistra, e che è morto per una emorragia interna. Ma non è questo che importa, a noi interessava che respirasse, e invece». Non si dà pace il padre dell'architetto Mottura, Attilio: «Adesso i soldi non si tengono in casa, non riesco proprio a capire che cosa siano venuti a fare». Ma non è finita qui, sempre l'anziano genitore poco prima aveva detto: «Bastardi, qui i ladri avevano già colpito sei volte». La vittima lavorava a Canelli (Asti) presso l'azienda Marmoinox, specializzata in protezioni industriali nel settore dell'imbottigliamento. «Con estremo dolore, oggi perdiamo in un modo inaspettato uno dei nostri. Collaboratore nel lavoro da anni e compagno di pedalate nella vita, non abbiamo parole», hanno scritto su Facebook i colleghi di Mottura, per descrivere quanto è accaduto. «Il nostro affetto», si legge nel post, «va alla moglie Laura e al figlio Tommaso, che faranno sempre parte della famiglia Marmoinox, e a tutte le persone che hanno avuto il piacere e la fortuna di conoscere, anche per un breve istante, la grandezza e la solarità di Roberto Mottura, ispiratore di vita e altruismo». Sul caso dell'architetto di Piossasco è intervenuto anche il capogruppo della Lega in Regione Piemonte, Alberto Preioni: «Ai cittadini deve essere sempre riconosciuto il legittimo diritto di difendere se stessi, i loro affetti e le loro proprietà dalla minaccia di chi deliberatamente sceglie di delinquere e non ha remore a uccidere. Un altro fatto di sangue», ha aggiunto il rappresentante del Carroccio, «scuote le coscienze di tutti i piemontesi, un altro cittadino aggredito nella sacralità della propria abitazione. E questa volta ucciso da banditi senza scrupoli davanti agli occhi dei suoi cari e di un figlio neppure adolescente. Negli ultimi giorni abbiamo assistito a una paurosa recrudescenza di ferocia criminale». Infatti, poco meno di una settimana fa a Rivoli (Torino), un ex gioielliere all'interno della sua dimora è stato ferito ad una gamba da un proiettile. Le indagini hanno ricostruito che nelle fasi più concitate della rissa fra la vittima e i criminali, uno tra i due ha incitato il sodale: «Sparagli a questo bastardo». Il commerciante è stato poi trasportato in ospedale, dove è stato dichiarato guaribile nello spazio di alcune settimane. I militari dell'Arma, oltre ad aver recuperato gran parte del bottino per un valore di circa 40.000 euro, hanno arrestato il primo dei ladri. Un cinquantenne di nazionalità romena. Ancora latitante il sodale.