Ritratti | Ruth, la mamma di Barbie

Il cinquantacinquesimo podcast di Ritratti è dedicato a Ruth Handler. Nata a Denver il 4 novembre del 1916, è figlia dei Mosko, una coppia di ebrei polacchi scappati in America per sfuggire all'orrore del nazismo. Convince il fidanzato della scuola, Elliot Handler, a seguirla, sposarla nel 1938 e studiare design industriale. Nel 1942 i coniugi Handler si associano con Harold Mattson e dalla fusione dei nomi dei due uomini, Matt ed El, nasce il marchio. All'inizio degli anni Cinquanta Ruth guarda la figlia Barbara, Barbie, giocare e le viene l'idea di una bambola adolescente, con tanto di occhi azzurri e seno spettacolare. I maschi la bocciano: "Quale madre vuoi che compri alla figlia una tettona così?”. Nel 1959, Barbie viene presentata in anteprima all'American Toy Fair di New York con uno spot televisivo. Ancora oggi il mito della sua bambola resiste.

Ritratti | Sergio Pininfarina, lo stilista dell’auto

Sergio Pininfarina è stato un vero e proprio 'stilista' dell'auto e il padre dei piu' bei prodotti italiani, dalla Ferrari Testarossa alla Maserati Quattroporte, ambasciatore del made in Italy nel mondo. Il sessantanovesimo podcast di Ritratti è dedicato a lui.

Ritratti | Hedy Lamarr, la star delle invenzioni

Negli anni quaranta, poche attrici di Hollywood erano più famose e belle di Hedy Lamarr. Eppure, nonostante abbia recitato in dozzine di film e sia apparsa sulla copertina di tutte le riviste patinate, poche persone sanno che Hedy era anche – e forse soprattutto - un'inventrice di talento. Grazie a lei abbiamo il GPS, il Bluetooth e il WiFi.

Ritratti | Giorgio Armani, storia di un re

Il dodicesimo podcast di Ritratti è dedicato a Giorgio Armani, re Giorgio come ormai viene definito da anni sulle pagine dei giornali e delle riviste patinate. Il re della moda. Negli anni Settanta ha rivoluzionato il modo di vestire di uomini e donne, in parte vestendoli gli uni come gli altri. Negli anni Ottanta ha ridefinito il look di Hollywood con un fascino più sottile, e negli anni Novanta ha costruito un impero vendendo jeans e abiti eleganti. Prima di Giorgio Armani, non c’era un’industria di moda italiana. C’era un’industria di fabbriche italiane. Poi è arrivato il re. Per il quale la bellezza è tale quando è essenziale, perché diventa senza tempo. L’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare. Il successo di Giorgio Armani diventa globale anche grazie alla fortunata collaborazione con il cinema, una delle sue più grandi passioni.
A Hollywood si fanno carte false per ottenere costumi firmati dal re della moda, e nel 1980 ci riesce il regista Paul Schrader. Che gira una scena di American Gigolò, destinata a fare la storia: Richard Gere passa in rassegna giacche, camicie e cravatte Armani assemblandole con maniacale perfezione, a ritmo di musica. Il guardaroba è tutto firmato Armani, e Giorgio diventa una leggenda . La consacrazione definitiva arriva nel 1982, quando Time gli dedica l’ambita copertina con il titolo “Giorgio’s Gorgeous style”, lo stile magnifico di Giorgio. Questa è la sua storia. Buon ascolto.

  • Colonne sonore: CAKE - I will survive; Ennio Morricone - Metti una sera a cena; Blondie - Call Me; The Beatles - Here Comes the Sun
  • Leggi la guida sintetica
Ritratti | Leopoldo Pirelli, uomo d'impresa

Leopoldo Pirelli a 25 anni entra nell'azienda fondata nel 1872 dal nonno Giovanni Battista ed ereditata dal padre Alberto. Vi resterà 30 anni, prima di lasciarla - nel 1996 - al genero Marco Tronchetti Provera. Il sessantasettesimo podcast di Ritratti è dedicato a lui e alla sua storia. Buon ascolto.

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