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Ritratti | Onorina Brion, la stella che faceva brillare radio e tv

Il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità, o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente più grande. Parto da questa citazione di Adriano Olivetti perché è stato forse il primo, più grande, rivoluzionario d’impresa italiano. In questo podcast abbiamo provato a disegnare i ritratti di altri uomini e donne, viventi e non, che hanno lasciato il segno sulle pagine delle storia economica di questo Paese. Alcuni esprimendo un potere di lunga durata, altri portando la direzione di un intero settore produttivo verso la modernità. Quasi tutti hanno avuto grandi maestri ma pochissimi allievi. Una generazione senza eredi, solisti spesso irripetibili. Hanno vissuto da dentro il succedersi dei principali fatti dell’industria e lo sviluppo delle tecnologie più avanzate che hanno caratterizzato la vita economica e sociale dell’Italia. Hanno gestito i successi e i grandi passi avanti compiuti ma hanno anche conosciuto le conseguenze della nostra debolezza strutturale in aree strategiche. Ritratti racconta le storie di personaggi visionari capaci di fare, di realizzare strategie, di convincere sé stessi prima degli altri, di giocarsi la scena per un’idea, di preoccuparsi del dopo e non del prima. Imprenditori, manager, banchieri. Italiani e italiane che, impiegando capitali propri o gestendo capitali pubblici, con metodi, risultati e principi diversi, hanno costruito nei quasi 80 anni della Repubblica un sistema industriale, che pur tra alti e bassi ha collocato l’Italia tra i dieci Paesi più ricchi del mondo. Perché se l’economia è il motore della storia, l’uomo è il motore di entrambe.

In contatto con i jihadisti. L’imam salvato dai giudici
Mohamed Shahin (Ansa)

La Corte d’Appello giustifica il predicatore di Torino, noto anche per favorire la poligamia: «Episodi datati e isolati». Il governo ha cacciato 215 musulmani pericolosi, ma con questa liberazione la sicurezza è a rischio.

Mohamed Shahin è «presente in Italia da oltre 20 anni, nonché perfettamente integrato e inserito nel tessuto sociale del Paese». Lo ha precisato in una nota, ieri, Alessandra Bassi, presidente reggente della Corte d’Appello di Torino, quella che ha bocciato il trattenimento dell’imam nel Cpr di Caltanissetta. La Verità ha scoperto che il predicatore è così ben «integrato e inserito» nel nostro Paese, che nella moschea di via Saluzzo, nel capoluogo piemontese, si mette a celebrare nozze poligame. Vietate dalle leggi nazionali. Le sue imprese, certo, non producono effetti giuridici. E lui rimane un «soggetto completamente incensurato», come hanno sottolineato i magistrati. Ma la sua non sembra una condotta da musulmano rispettoso dei costumi del Paese che lo ospita. E nel suo passato si annidano delle ombre: frequentazioni con noti jihadisti, che tuttavia le toghe hanno considerato irrilevanti.

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I giornali negli Usa si scusano e  i nostri fischiettano
Getty Images
Negli Usa, il «Wall Street Journal» ammette di aver formulato previsioni sbagliate. Qui da noi invece i giornaloni fischiettano.

Il Wall Street Journal ha chiesto scusa. Con un articolo in prima pagina ha riconosciuto che le previsioni fatte a inizio anno sull’economia americana erano sballate. Dazi, occupazione, entrate: alla fine i dati non sono stati così negativi come ci si sarebbe aspettati. O meglio: come ci raccontavano vari commentatori. Bene. Ma in Italia, i giornaloni quando chiederanno scusa per tutte le cose sbagliate che hanno raccontato ai lettori in questi anni? Le vogliamo mettere in fila? Se si parte dal periodo Covid bisognerebbe scrivere un’enciclopedia, tante sono state le balle spacciate per verità. Dai vaccini «garanzia di non contagiarsi e di non contagiare» per finire al green pass come soluzione finale per debellare il contagio.

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Gualtieri tassa il lancio della moneta
Roberto Gualtieri (Ansa)
Dal 7 gennaio prossimo, ingresso a pagamento per i turisti alla Fontana di Trevi. Il Comune di Roma valuta un ticket da 2 euro. Centinaio (Lega): vogliono fare cassa.

Due euro. È quello che dovranno pagare i turisti per poter vedere la Fontana di Trevi a Roma dal 7 gennaio. Eccetto per i romani, loro continueranno a entrare gratis. Una trovata, quella del Comune di Roma, che dovrebbe portare nelle casse urbane 20 milioni di euro, secondo quanto scrive il Corriere della Sera.

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Maomettani resi incriticabili in Uk in nome della lotta contro l’odio
Keir Starmer (Ansa)
Nuovo bavaglio del governo per difendere le «persone percepite come musulmane».

Per anni il Regno Unito si è presentato come una sorta di Eden multietnico che, magicamente, sarebbe rimasto incontaminato da razzismo e discriminazione. Salvo poi accorgersi che la politica delle porte spalancate ha prodotto i consueti frutti dell’immigrazione selvaggia: criminalità, ghettizzazione, terrorismo. La rabbia popolare, com’è noto, è infine esplosa nelle strade e nelle piazze, con proteste di massa che hanno messo Sir Keir Starmer all’angolo.

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