Ritratti | Cesare Geronzi, il banchiere di Marino

Il quattordicesimo podcast di Ritratti è dedicato a Cesare Geronzi. Lo hanno definito il banchiere simbolo delle relazioni e dei salotti che hanno tenuto in equilibrio la grande finanza italiana per mezzo secolo. Di certo, è stato per decenni uno dei principali esponenti di quella finanza romana che spesso, per via dei suoi collegamenti con la Chiesa, è stata definita “cattolica”, in opposizione alla finanza delle grandi banche del nord Italia, a lungo soprannominata “finanza laica”. E’ difficile trovare qualcuno che non sia stato in relazioni con Geronzi: ambienti cattolici e sinistra, da Giulio Andreotti a Silvio Berlusconi, che lo elogiò in pubblico come l’“unico banchiere che non vota alle primarie” dell’Ulivo. Con il Cavaliere i rapporti sono stati sempre strettissimi. Al punto da avere un ruolo decisivo, si racconta, nel suggerire il nome di Mario Draghi per l’incarico di Governatore della Banca d’Italia al posto di Antonio Fazio, caduto in disgrazia anche agli occhi di Geronzi che pure ne era stato l’alleato più vicino in tante battaglie. Negli anni novanta Geronzi comincia a comprare una banca dopo l’altra. Nel frattempo, costruisce una fitta rete di relazioni: finanzia partiti, giornali, imprenditori, squadre di calcio. Da An alla Quercia, dagli amici del Manifesto a Forza Italia. Poi fonda Capitalia, una grossa holding per raggruppare tutte le sue banche, che diventa la versione romana della vecchia Mediobanca governata dal mitico Enrico Cuccia. Nel 2007 ne diventerà presidente ma non saranno anni tranquilli, nemmeno quando passerà al vertice delle Generali. Di sé stesso una volta Geronzi ha detto: Grandi demeriti, in verità, non me li riconosco». Questa è la sua storia.
Buon ascolto.

  • Colonna sonora: Gli Intoccabili - Ennio Morricone
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Ritratti | Ruth, la mamma di Barbie

Il cinquantacinquesimo podcast di Ritratti è dedicato a Ruth Handler. Nata a Denver il 4 novembre del 1916, è figlia dei Mosko, una coppia di ebrei polacchi scappati in America per sfuggire all'orrore del nazismo. Convince il fidanzato della scuola, Elliot Handler, a seguirla, sposarla nel 1938 e studiare design industriale. Nel 1942 i coniugi Handler si associano con Harold Mattson e dalla fusione dei nomi dei due uomini, Matt ed El, nasce il marchio. All'inizio degli anni Cinquanta Ruth guarda la figlia Barbara, Barbie, giocare e le viene l'idea di una bambola adolescente, con tanto di occhi azzurri e seno spettacolare. I maschi la bocciano: "Quale madre vuoi che compri alla figlia una tettona così?”. Nel 1959, Barbie viene presentata in anteprima all'American Toy Fair di New York con uno spot televisivo. Ancora oggi il mito della sua bambola resiste.

Ritratti | Guido Carli, il governatore che servì lo Stato

"Nel triennio 1989 -1991, anni difficilissimi per la finanza pubblica, Guido Carli riuscì a difendere la lira armato quasi solo della sua credibilità”, così scriveva il Corriere della Sera del 24 aprile 1993. Il giorno dopo la morte di Guido Carli.

Ritratti | Gentlemen and Marisa (Bellisario)

La carriera di Marisa Bellisario comincia con un corso di formazione a Milano, dove la Olivetti sta muovendo i suoi primi passi nell’elettronica, un settore dominato dagli ingegneri e reputato “da uomini”. Lì Bellisario inizierà la sua avventura, che la porterà a essere la prima grande donna manager italiana. Nel 1981 Bellisario diventa l’amministratore delegato di Italtel, in teoria l’azienda di punta dei sistemi di telecomunicazione italiani, in realtà un carrozzone pubblico sull’orlo del fallimento, appesantito da eccessi di personale e tecnologie obsolete. Dopo faticose trattative con i sindacati, che accettano il taglio di circa un terzo del personale, Marisa Bellisario rilancia gli investimenti nei prodotti e nella ricerca, riuscendo in un miracoloso salvataggio. Dopo soli tre anni Italtel torna in utile. E’ stata spesso criticata per il suo modo di vestire alla moda, per il taglio corto e il colore dei capelli. Troppa personalità, per alcuni inopportuna nel mondo dei manager in grisaglia. Morirà nel 1988 a soli 53 anni, dopo aver fatto da battistrada a una nuova generazione di donne manager. Buon ascolto.

  • Colonne sonore: CAKE - I will survive; Gloria Gaynor - I am what I am; Loredana Berté - Non sono una signora
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Ritratti | Lady Gaga,  imprenditrice pop

Lady Gaga, al secolo Stefani Joanne Angelina Germanotta, non è solo una pop star ma anche un’imprenditrice che sta costruendo un piccolo impero. Deve la sua fortuna a intelligenti investimenti azionari, proprietà e accordi di collaborazione. Il suo patrimonio di è inoltre alimentato dai suoi ruoli nel cinema.

Il cinquantatreesimo podcast di Ritratti è dedicato a lei e alla sua storia. Buon ascolto.

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