Ritratti | Cesare Geronzi, il banchiere di Marino

Il quattordicesimo podcast di Ritratti è dedicato a Cesare Geronzi. Lo hanno definito il banchiere simbolo delle relazioni e dei salotti che hanno tenuto in equilibrio la grande finanza italiana per mezzo secolo. Di certo, è stato per decenni uno dei principali esponenti di quella finanza romana che spesso, per via dei suoi collegamenti con la Chiesa, è stata definita “cattolica”, in opposizione alla finanza delle grandi banche del nord Italia, a lungo soprannominata “finanza laica”. E’ difficile trovare qualcuno che non sia stato in relazioni con Geronzi: ambienti cattolici e sinistra, da Giulio Andreotti a Silvio Berlusconi, che lo elogiò in pubblico come l’“unico banchiere che non vota alle primarie” dell’Ulivo. Con il Cavaliere i rapporti sono stati sempre strettissimi. Al punto da avere un ruolo decisivo, si racconta, nel suggerire il nome di Mario Draghi per l’incarico di Governatore della Banca d’Italia al posto di Antonio Fazio, caduto in disgrazia anche agli occhi di Geronzi che pure ne era stato l’alleato più vicino in tante battaglie. Negli anni novanta Geronzi comincia a comprare una banca dopo l’altra. Nel frattempo, costruisce una fitta rete di relazioni: finanzia partiti, giornali, imprenditori, squadre di calcio. Da An alla Quercia, dagli amici del Manifesto a Forza Italia. Poi fonda Capitalia, una grossa holding per raggruppare tutte le sue banche, che diventa la versione romana della vecchia Mediobanca governata dal mitico Enrico Cuccia. Nel 2007 ne diventerà presidente ma non saranno anni tranquilli, nemmeno quando passerà al vertice delle Generali. Di sé stesso una volta Geronzi ha detto: Grandi demeriti, in verità, non me li riconosco». Questa è la sua storia.
Buon ascolto.

  • Colonna sonora: Gli Intoccabili - Ennio Morricone
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Ritratti | Giorgio Armani, storia di un re

Il dodicesimo podcast di Ritratti è dedicato a Giorgio Armani, re Giorgio come ormai viene definito da anni sulle pagine dei giornali e delle riviste patinate. Il re della moda. Negli anni Settanta ha rivoluzionato il modo di vestire di uomini e donne, in parte vestendoli gli uni come gli altri. Negli anni Ottanta ha ridefinito il look di Hollywood con un fascino più sottile, e negli anni Novanta ha costruito un impero vendendo jeans e abiti eleganti. Prima di Giorgio Armani, non c’era un’industria di moda italiana. C’era un’industria di fabbriche italiane. Poi è arrivato il re. Per il quale la bellezza è tale quando è essenziale, perché diventa senza tempo. L’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare. Il successo di Giorgio Armani diventa globale anche grazie alla fortunata collaborazione con il cinema, una delle sue più grandi passioni.
A Hollywood si fanno carte false per ottenere costumi firmati dal re della moda, e nel 1980 ci riesce il regista Paul Schrader. Che gira una scena di American Gigolò, destinata a fare la storia: Richard Gere passa in rassegna giacche, camicie e cravatte Armani assemblandole con maniacale perfezione, a ritmo di musica. Il guardaroba è tutto firmato Armani, e Giorgio diventa una leggenda . La consacrazione definitiva arriva nel 1982, quando Time gli dedica l’ambita copertina con il titolo “Giorgio’s Gorgeous style”, lo stile magnifico di Giorgio. Questa è la sua storia. Buon ascolto.

  • Colonne sonore: CAKE - I will survive; Ennio Morricone - Metti una sera a cena; Blondie - Call Me; The Beatles - Here Comes the Sun
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Ritratti | Franca Bruna Segre, la signora della finanza sabauda

Il venticinquesimo podcast di Ritratti è dedicato a Franca Bruna Segre. Da sempre vicina a Carlo De Benedetti, lo ha accompagnato nelle più importanti operazioni finanziarie. Insieme ad altre famiglie torinesi, ha fondato nel 1981 una boutique finanziaria - la Banca Intermobiliare (Bim). Negli Anni 70 rilancia la Marxer di Loranzè di Ivrea, azienda chimico farmaceutica, fino a farla diventare leader europeo nella produzione di aminoacidi, mentre negli anni '80 rileva il Caffe' San Carlo, per anni salotto culturale della Citta' della Mole. Ma e' nella finanza che ottiene i maggiori successi, grazie alla partecipazione nella commissionaria di Banca Intermobiliare insieme ad altre famiglie torinesi, che viene trasformata prima in Sim e poi in Banca, quotata in borsa, di cui diventa presidente. Qui vi raccontiamo la sua storia. Buon ascolto.

  • Colonna sonora: CAKE - I will Survive ; Quartetto Cetra - Passeggiando per il centro; Antonello Venditti - Torino
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Ritratti | Sara Blakely, la milionaria “contenitiva”

Per Sara Blakely tutto è iniziato con un collant e un paio di forbici. Nella speranza di avere un aspetto migliore nei suoi pantaloni bianchi aderenti, taglia i piedi di un paio di collant e li sostituisce alla sua biancheria intima. Questo le permette di beneficiare degli effetti dimagranti dei collant e di lasciare i piedi nudi nei suoi bei sandali. “Nel momento in cui ho visto quanto era bello il mio sedere, ho pensato: “Grazie, Dio, questa è la mia opportunità!”, è il suo ricordo. Il cinquantanovesimo podcast di Ritratti è dedicato a lei e alla sua storia. Buon ascolto.

Ritratti | Angelo Rizzoli, dall'orfanotrofio al colosso editoriale

Imprenditore, editore e produttore cinematografico, inizia la sua carriera come tipografo e stampatore. L'impegno nel mondo del cinema lo porta a finanziare un film che susciterà un coro di proteste ma che poi incasserà un enorme successo al botteghino e un premio Oscar: La dolce vita di Fellini.

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