2025-11-24
Il ritorno di «Love Bugs»: aggiornato ai social, fedele alle sue origini
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A vent’anni dal debutto, Love Bugs torna con Brenda Lodigiani e Michele Rosiello: una coppia aggiornata ai tempi dei social, ma ancora alle prese con le piccole banalità quotidiane che definiscono l’amore.I primi sono stati Fabio De Luigi e Michelle Hunziker, loro i siparietti preceduti da strani miagolii, a quattro zampe su un letto matrimoniale per vincere con una risata la stanchezza della fidanzata. Quando Love Bugs ha debuttato su Italia 1, correva l'anno 2004 e delle dinamiche di coppia, quelle particolari, estranee all'universalità dell'interazione uomo-donna, si sapeva poco e niente. Non c'era Internet, mancava l'imperativo social, con la sua spinta frettolosa a condividere ogni aspetto del proprio privato. Si vedeva, allora, attraverso le parole, le poche che ci si scambiava gli uni di fronte agli altri. E si vedeva attraverso la serialità televisiva, che nel 2004, in Italia, era agli albori.Love Bugs, dunque, non è stata una fra le tante, anestetizzata da troppi prodotti simili: è stata la prima, la prima a passare la quotidianità di una coppia sotto una lente d'ingrandimento, senza cercare nulla che non fosse annoverabile nella normalità. Fabio e Michelle, spogliati ciascuno del proprio cognome (e della propria notorietà), erano chiunque: fidanzatini senza più farfalle, dopo la fase tonta dell'innamoramento, oltre la passione. In tuta, sul divano di casa, alle prese entrambi con il tentativo di tenere in equilibrio la propria vita di individui e la dimensione di coppia.Love Bugs ha indugiato nella banalità di quella relazione per dichiararla poi normale, diffusa, dotata pure di una sua bellezza. Di quel divertimento che la sit-com è stata brillante nell'enfatizzare. Lo stesso che, a ventuno anni di distanza dall'esordio, ha spinto Sky a rifarla.Love Bugs, con Brenda Lodigiani e Michele Rosiello, scelti fra mille per via di una chimica che le maestranze raccontano essere palpabile, ad interpretare i nuovi fidanzatini, è stata pensata per debuttare su Tv8 nell'access prime-time di lunedì 24 novembre. Nessun «Michelle» pronunciato con tono perentorio. Nessuna intimità violata dallo sguardo curioso dello spettatore.Il nuovo Love Bugs è andato oltre lo scheletro dei primi anni Duemila, per trovare all'interno della propria narrazione tutto quel che concerne la contemporaneità: dunque i social, una retorica (spesso abusata) che mira ad annullare le differenze tra maschile e femminile, un impulso alla condivisione che, nel 2004, pareva impossibile immaginare.«Smartphone, password e social ai tempi del primo Love Bugs non esistevano», ha spiegato nel corso della conferenza stampa Brenda Lodigiani, raccontando di un personaggio, il suo, costruito sull'assioma della milanese, fighetta e polemica. Rosiello, invece, è lo stereotipo del meridionale con il mito della mamma, legatissimo ad una donna che non manca - ad ogni telefonata - di punzecchiare la nuora. Com'era nel 2004 fra Michelle e sua madre, nelle telefonate senza volto. Perché «Non aveva senso guardare i vecchi episodi. È cambiato il modo di scrivere: qui c'è più rom-com che sketch comedy», ma c'è altresì la volontà di mantenere intatta l'ossatura della serie.Tra gruppi WhatsApp e piccole gelosie social, Love Bugs prova a ritrovare il cammino di una coppia ormai rodata, cercando - anche questa volta - di dimostrare che non è necessario un fuoco che bruci in eterno per tenere vivo l'amore, spesso nascosto nelle cose che si credono banali.
(Ansa)
Il ministero degli Esteri «dal primo gennaio sarà anche un ministero economico». È la riforma della Farnesina spiegata dal titolare del dicastero, Antonio Tajani, ieri a Torino nel corso degli Stati Generali di Forza Italia sul commercio internazionale. «Le nostre ambasciate – ha sottolineato il vicepremier prima di partecipare ai lavori – si dovranno trasformare sempre più in piattaforme per favorire le nostre esportazioni e le nostre imprese. Ho deciso di fare una rivoluzione al ministero degli Esteri. Dal primo gennaio cambierà tutto. Per la prima volta nella storia d’Italia il ministero degli Esteri avrà una testa politica ma anche una testa economica».
«Il ministero – ha spiegato Tajani – diventerà un punto di riferimento per tutti gli imprenditori italiani che lavorano al di là dei confini nazionali. Ho dato disposizione a tutte le ambasciate italiane nel mondo di applicare questo concetto».
Nel riquadro, Pierluigi Del Viscovo (IStock)