2025-04-29
Ruolo chiave alla «passivity rule» e incognita del voto dell’assemblea
Francesco Gaetano Caltagirone (Ansa)
Per proseguire serve l’approvazione preventiva dei soci: si deciderà il 16 giugno. Generali in ribasso dell’1,1%, Mediobanca dello 0,8% e Banca Mps in rialzo del 2%; Banca Generali, come era prevedibile, balza del 5,1%. È questo il bilancio della prima giornata di Borsa dopo il nuovo colpo di scena nel grande risiko. Tuttavia per portare a termine l’operazione servirà superare un ostacolo normativo e politico fondamentale: la passivity rule.Si tratta della norma che vieta agli amministratori di mettere in atto iniziative difensive senza l’approvazione preventiva dell’assemblea dei soci. L’obiettivo? Garantire la contendibilità delle società quotate, evitando che manovre interne ostacolino l’ingresso di nuovi investitori o l’eventuale successo di un’offerta pubblica.Nel caso di Mediobanca, questo significa che ogni decisione straordinaria dovrà passare da un’assemblea ordinaria. Per ottenere il via libera basterà la maggioranza semplice: il 50% più un’azione dei presenti. Ipotizzando un’affluenza intorno al 70%, basterà il sostegno del 35% del capitale complessivo per far passare la linea di Alberto Nagel.Il momento decisivo sarà l’assemblea già convocata per il prossimo 16 giugno, durante la quale i soci dovranno scegliere tra tre opzioni: approvare l’operazione con Mps, bocciare il progetto oppure puntare su una strategia di crescita indipendente attraverso l’unione con Banca Generali.Nagel potrà contare su un nucleo compatto di azionisti raccolti nell’accordo di consultazione, che oggi rappresenta circa l’11,87% del capitale. Tra questi ci sono nomi storici del capitalismo familiare italiano: la famiglia Doris, i Ferrero, i Lucchini, gli Acutis, Monge e Pecci, con l’aggiunta dei più recenti Falck e Aspesi.A questo blocco, come si è già visto all’assemblea di Generali vinta dalla lista Mediobanca, si aggiunge la platea degli investitori istituzionali, che controllano circa il 35% del capitale. Tra i principali figurano colossi come Blackrock, Fidelity, Vanguard e la Banca di Montreal.Restano però grandi incognite. Delfin (la holding della famiglia Del Vecchio) e il gruppo Caltagirone – che insieme detengono oltre il 28% – si sono già mossi contro Nagel e sono alleati di Mps. Alcune casse di previdenza, come Enpam (1%), sembrano vicine a questa posizione, mentre Benetton (2,2%) potrebbe decidere di astenersi, come già accaduto nell’ultima assemblea di Generali.Mediobanca presenterà nelle prossime settimane le richieste formali di autorizzazione alle autorità competenti, dalla Banca centrale europea all’Antitrust, fino al comitato per il golden power. Le approvazioni sono attese per settembre, e il periodo di adesione all’offerta dovrebbe aprirsi tra la fine dello stesso mese e ottobre. Entro l’autunno, dunque, la partita sarà chiusa, in un senso o nell’altro.Non meno importante sarà la reazione di Generali, che oggi detiene il 50,17% di Banca Generali. Che cosa ne farà la compagnia assicurativa del 6,5% di sue azioni che riceverà da Mediobanca? Dopo lo stop di un anno avrà tre possibilità: annullare i titoli ricevuti; distribuirli per irrobustirne la remunerazione; oppure cederli sul mercato.Il pacchetto potrebbe diventare il nuovo oggetto del desiderio della finanza italiana. Per gli analisti di Intesa Sanpaolo l’operazione ha «senso per Mediobanca, sia da un punto di vista industriale, sia da un punto di vista finanziario».L’offerta ha anche un impatto sulle probabilità di successo dell’offerta di Mps su Mediobanca, «che potrebbe richiedere un premio maggiore per avere successo», proseguono gli esperti della banca.Equita ritiene l'operazione «positiva per Mediobanca», con «un forte razionale industriale, dal momento che rafforza l’istituto nel settore del risparmio gestito» ampliando lo spettro di attività di Mediobanca oggi concentrato nell’attività di banca d’affari, nel credit al consumo e nella piccola rete di sportelli.Il broker aggiunge che «il venir meno del contributo stabile dei dividendi di Generali viene ampiamente compensato dagli utili di Banca Generali che si afferma come leader nel segmento medio-alto della clientela».Su Banca Generali gli analisti restano prudenti (hold) con prezzo obiettivo a 49 euro. Positivi su Mediobanca: la raccomandazione è buy, con target price a 19,5 euro.