2022-06-16
Rigettato il ricorso contro lo statuto. La leadership grillina di Conte è salva
Ma critiche e malumori interni sono feroci. La compagna di Davide Casaleggio lo massacra.Il Tribunale di Napoli ha rigettato ieri il ricorso cautelare presentato da un gruppo di attivisti per sospendere lo statuto e la nomina dei vertici del M5s: una buona notizia per Giuseppe Conte, purtroppo per lui l’unica. «Il Tribunale di Napoli», esulta Giuseppi, «ha respinto il ricorso in sede cautelare contro lo statuto e le democratiche scelte dei nostri iscritti sul futuro del M5s. Andiamo avanti, con forza e determinazione per il rilancio del nuovo corso». Nuovo corso che somiglia terribilmente al vecchio: dopo il naufragio delle amministrative, Conte e i suoi fedelissimi sono letteralmente sulla graticola, e i malumori interni non si contano. A far discutere, a quanto apprende La Verità da fonti parlamentari, è tra le altre cose il ruolo di Paola Taverna, vicepresidente vicaria del M5s, fedelissima di Conte e accusata di non portare alcun valore aggiunto in termini elettorali. A proposito di fedelissimi, ha scatenato una marea di polemiche l’intervista rilasciata dal vicepresidente del M5s, il senatore Mario Turco, alla Gazzetta del Mezzogiorno: «Senza il presidente Conte», sentenzia Turco, «i 5 stelle, di fatto, non esistono». «Parole vergognose», scrive in un post il deputato grillino Sergio Battelli, «dai vertici M5s. Ma stiamo scherzando? Siamo passati dal Movimento 5 stelle al Movimento 1 Conte. Io non ho più parole». «Caro Mario Turco», rincara la dose sui social il deputato Filippo Gallinella, «ricorda: tutti sono importanti ma nessuno è indispensabile». Turco è originario di Taranto ed è stato eletto nel collegio della città pugliese, nella quale domenica scorsa il M5s è crollato al 4%. Un risultato disastroso, che si aggiunge alla valanga di flop che ha travolto i pentastellati guidati da Conte. Malumori e critiche anche per le scelte relative ai referenti territoriali, mentre una fonte parlamentare ci invita a notare che il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, non si è ancora pronunciato sul risultato devastante delle amministrative. «Conte», dice alla Verità un deputato di peso del M5s, «per tentare di risollevarsi continua a lavorare per l’uscita dalla maggioranza, ma la maggior parte dei parlamentari non lo seguirebbero. Siamo allo sbando, di questo passo alle prossime politiche il Movimento non esisterà più». Intanto Enrica Sabatini, socia di Rousseau e compagna di Davide Casaleggio, affida a Facebook una riflessione amara quanto tagliente: «Giuseppe Conte», scrive la Sabatini, «è un grande bluff politico. Lo capimmo durante le interlocuzioni con il Movimento in cui si rifiutava di pagare i debiti con i lavoratori. Le sue dichiarazioni pubbliche erano spesso e volentieri in contrasto con quello che diceva o faceva nel privato delle nostre conversazioni. Quello che divenne chiaro, per tutto il tempo dei nostri dialoghi, era la distanza siderale tra la persona reale e il personaggio creato. Ecco perché non mi ha sorpreso per nulla vedere il Movimento crollato al 2,2%. Nessuno riusciva a immaginare che la forza politica di maggioranza relativa in parlamento», aggiunge la Sabatini, «con una visibilità mediatica immensa, risorse economiche da capogiro e centinaia di parlamentari potesse morire così. Ma era facilmente prevedibile. Oggi se fosse un vero leader metterebbe sul tavolo le sue dimissioni», incalza la Sabatini, «e quelle di tutti coloro che sono responsabili del peggior fallimento elettorale mai visto nel Movimento, ma non lo farà. La realtà sarà manipolata, comunicata, costruita. Ancora una volta. Il personaggio è ormai incastrato sul palco, nella sua stessa sceneggiatura. Anche se ad assistere in platea ormai non c’è più nessuno».