2023-07-25
«Esami ad agosto». La riforma Valditara che spaventa i prof dura solo poche ore
Giuseppe Valditara (Ansa)
Una nota indica nuovi termini per le riparazioni: a rischio le ferie degli insegnanti. Il ministero: è un equivoco, prove a settembre.Niente paura, è sempre e soltanto settembre il mese degli esami di riparazione e nessuno tocca le ferie dei professori. Dopo aver inviato una nota agli istituti in cui si invitava a rispettare il termine per il recupero dei debiti scolastici entro la fine d’agosto, il dicastero guidato dal ministro Giuseppe Valditara ieri si è corretto, confermando che gli esami di riparazione si terranno fino all’8 settembre. Del resto si è rimandati a settembre, mai ad agosto e consultando i dati del Miur si scopre che ogni anno circa il 42% dei ragazzi viene promosso con debiti, e di questi solo 1 su 4 li recupera. Tornando agli esami di riparazione, nessun cambiamento, confermato il tempo di preparazione per gli studenti, il relax per le famiglie, ma soprattutto il periodo di ferie per i professori. La circolare inviata lo scorso 13 giugno aveva creato un po’ di panico anche se prevedeva un anticipo dei tempi reso necessario dal piano di semplificazione per la scuola con la realizzazione di un’unica piattaforma online con tutte le informazioni e i dati utili a studenti e famiglie, compresi orientamento, iscrizioni, pagamenti e comunicazioni. Inoltre si chiariva che per quanto riguarda gli esiti relativi agli alunni con giudizio sospeso, ovvero i rimandati a settembre, la finestra andava dal 16 al 31 agosto e soltanto in casi eccezionali si poteva slittare all’8 settembre. Un termine già previsto dal decreto Fioroni del 2007; tuttavia in passato vi è sempre stata tolleranza fino alla prima settimana di settembre e comunque entro l’inizio delle lezioni. Sembrava dunque che la circolare ministeriale volesse tentare una «mini riforma» anche scompaginando un po’ la programmazione delle scuole ma soprattutto riducendo le ferie dei docenti delle scuole superiori. Il cambio delle date avrebbe accorciato la pausa estiva dei prof di sette giorni, una notevole riduzione considerando i loro impegni durante l’anno, in particolare con gli esami di Stato che si sono conclusi a metà luglio. Le ferie dei docenti, freschi di rinnovo del contratto che prevede un aumento tra i 124 euro e i 190 per i direttori dei servizi generali e amministrativi, oltre all’introduzione del lavoro agile, ammontano a 36 giorni feriali, escluse domeniche e festivi. Per rientrare in servizio il 22, il 23 o il 24 agosto occorre avere terminato gli esami di maturità l’otto o il dieci luglio. E un giorno prima se la festa del santo patrono del Comune della scuola di servizio del docente cade tra luglio e agosto. Peraltro anche sulla chiusura delle scuole italiane c’era stata polemica: 14 settimane, un vero record per i Paesi membri dell’Unione europea. Insomma, pericolo scampato e ferie salve. Ieri il ministero ha rassicurato tutti con una nota. «Per venire incontro alle necessità organizzative e garantire la serenità degli istituti scolastici e delle famiglie, il ministro Giuseppe Valditara ha chiarito che non ci saranno modifiche alla prassi ormai consolidata nelle scuole». Ribadito inoltre che prevedere entro il 31 agosto la verifica del recupero dei debiti scolastici da parte degli studenti era stata già un’idea del ministro dem Giuseppe Fioroni nel lontano 2007 tuttavia «in passato vi è sempre stata tolleranza fino alla prima settimana di settembre e comunque entro l’inizio delle lezioni. Come chiarito nella circolare trasmessa il 15 giugno dal ministero dell’Istruzione e del merito, anche quest’anno la scadenza sarà prorogta fino all’otto di settembre». Resta confermato quanto stabilito dal ministero a proposito dei debiti scolastici ossia che ogni scuola deve impegnarsi nel corso dell’anno a offrire ai propri alunni delle proposte didattiche ed educative volte «a far superare agli studenti le insufficienze che rischiano di compromettere il proseguimento dei loro studi». I corsi di recupero e le attività di sostegno sono regolate da una normativa Miur e devono costituire quindi una parte ordinaria e permanente del piano dell’offerta formativa di ogni istituto, in modo da aiutare a colmare eventuali lacune. Intanto ieri il ministro Valditara con l’obiettivo di «superare il divario territoriale tra Nord e Sud e garantire pari opportunità d’istruzione agli studenti in tutta Italia» ha firmato un nuovo decreto riguardante l’assegnazione a 500 istituti scolastici secondarie di secondo grado delle risorse residue, pari a 95 milioni di euro, del Pon (programma operativo nazionale) «Per la scuola - Competenze e ambienti per l’apprendimento», a valere sul fondo europeo di sviluppo regionale per la programmazione 2014-2020, in chiusura il prossimo ottobre. Gli importi, destinati ad oltre 390.000 studenti, costituiranno per ciascuna scuola un’ulteriore opportunità per la realizzazione di reti locali, cablate o wireless, o per l’acquisto di schermi digitali o strumenti per la trasformazione digitale nella didattica o di attrezzature laboratoriali green. Nell’individuazione delle 500 scuole il decreto dedica una particolare attenzione alle esigenze degli studenti in condizioni di fragilità negli apprendimenti sulla base del rapporto Invalsi 2023 e il 56% dei fondi è destinato alle regioni in cui il fenomeno risulta più accentuato.
Jeffrey Epstein e Donald Trump (Ansa)
L'ad di SIMEST Regina Corradini D'Arienzo
La società del Gruppo Cdp rafforza il proprio impegno sui temi Esg e conferma anche la certificazione sulla parità di genere per il 2025.
SIMEST, la società del Gruppo Cassa depositi e prestiti che sostiene l’internazionalizzazione delle imprese italiane, ha ottenuto l’attestazione internazionale Human Resource Management Diversity and Inclusion – ISO 30415, riconoscimento che certifica l’impegno dell’azienda nella promozione di un ambiente di lavoro fondato sui principi di diversità, equità e inclusione.
Il riconoscimento, rilasciato da Bureau Veritas Italia, arriva al termine di un percorso volto a integrare i valori DE&I nei processi aziendali e nella cultura organizzativa. La valutazione ha riguardato l’intera gestione delle risorse umane — dal reclutamento alla formazione — includendo aspetti come benessere, accessibilità, pari opportunità e trasparenza nei percorsi di crescita. Sono stati inoltre esaminati altri ambiti, tra cui la gestione degli acquisti, l’erogazione dei servizi e la relazione con gli stakeholder.
L’attestazione ISO 30415 rappresenta un passo ulteriore nel percorso di sostenibilità e responsabilità sociale di SIMEST, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite, in particolare quelli relativi alla parità di genere e alla promozione di condizioni di lavoro eque e dignitose.
A questo traguardo si affianca la conferma, anche per il 2025, della certificazione UNI/PdR 125:2022, che attesta l’efficacia delle politiche aziendali in tema di parità di genere, con riferimento a governance, crescita professionale, equilibrio vita-lavoro e tutela della genitorialità.
Valeria Borrelli, direttrice Persone e organizzazione di SIMEST, ha dichiarato: «Crediamo fortemente che le persone siano la nostra più grande risorsa e che la pluralità di esperienze e competenze sia la chiave per generare valore e innovazione. Questi riconoscimenti confermano l’impegno quotidiano della nostra comunità aziendale nel promuovere un ambiente inclusivo, rispettoso e aperto alle diversità. Ma il nostro percorso non si ferma: continueremo a coltivare una cultura fondata sull’ascolto e sull’apertura, affinché ciascuno possa contribuire alla crescita dell’organizzazione con la propria unicità».
Con questo risultato, SIMEST consolida il proprio posizionamento tra le aziende italiane più attive sui temi Esg, confermando una strategia orientata a una cultura del lavoro sostenibile, equa e inclusiva.
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