2019-08-02
La gara a coccolare i piccoli delinquenti americani
Quando ieri ho scritto che alla fine il colpevole dell'assassinio del brigadiere Mario Cerciello sarà lo stesso Cerciello non mi sbagliavo. Si capiva leggendo i giornali che l'interesse della stampa si era spostato dagli assassini del carabiniere al carabiniere stesso. Perché era lì? Perché era in borghese? Come mai era disarmato? E all'appuntamento con il suo killer per quale ragione è andato con un collega e non con il supporto di altre pattuglie, possibilmente in divisa? (...) (...) E il carabiniere che l'accompagnava come mai non ha sparato e colpito i due americani? Insomma, più passano i giorni e più si capisce che il processo non è a chi ha tolto la vita a un giovane sottufficiale dell'Arma, ma al morto. È lui il colpevole di una serie di imprudenze, non i giovanotti che avevano rubato uno zaino e pretendevano il riscatto, pronti ad accoltellare chiunque li avesse fermati con un pugnale da guerra lungo quasi 20 centimetri. I due balordi, drogati e armati, ormai sono passati in secondo piano: sul banco degli imputati c'è lui, la vittima. In questo ribaltamento di ruoli, di difesa degli indagati (i quali ovviamente grazie a famiglie danarose hanno già ingaggiato fior di avvocati), si indaga sul povero Mario Cerciello, colpevole di essere accorso là dove c'era bisogno di lui e dei carabinieri. La Procura starebbe passando al setaccio tutti gli ordini di servizio, ma soprattutto i turni, per capire se quella notte in cui il vicebrigadiere è stato ucciso era regolarmente al lavoro o se invece non dovesse trovarsi lì. Già, perché, come è noto, un giovane militare novello sposo, anche quando non deve lavorare, le giornate, anzi le nottate, preferisce passarle in giro per la città, a pattugliare le strade, al posto di dormire o di andare a cena con la moglie. Sì, in questo gioco per alleggerire la posizione dei due indagati, il focus si sposta su Cerciello, su ciò che ha fatto quella notte, su come si è comportato e su come ha reagito. Manca poco e diranno che quello drogato, dunque incapace di valutare le proprie reazioni, era lui, mica quell'altro che si era portato da casa, cioè dagli Stati Uniti, un coltellaccio da guerra, come se a Roma fosse pronto per andare in battaglia. Che abbia precedenti (un'aggressione a un altro ragazzo, finita con un ricovero e gravi lesioni), che si facesse fotografare con il pugnale in mano per sottolineare il suo machismo, che fosse abituato a strafarsi di alcol e sostanze, passa tutto in second'ordine. Anzi, adesso gli occhi sono puntati sul dolore dei familiari e sulle loro dichiarazioni. I genitori dei due bravi ragazzi finiti a Regina Coeli sono preoccupati per il trattamento che hanno subito e subiranno dietro le sbarre. Dall'America sono arrivati pieni di buone intenzioni e carichi di ogni ben di Dio, per il comfort dei due giovani detenuti. Cibo, indumenti, libri per rilassarli e dare l'impressione che siano ragazzi dediti allo studio. I genitori sono molto scossi e apprensivi: dopo la foto di uno dei due con una benda sugli occhi, hanno temuto che potessero essere stati torturati. Ma adesso hanno capito che stanno bene. Li hanno visti, hanno pianto, però si sono rassicurati. Forse s'è rassicurato anche l'ex sottosegretario del Pd, Ivan Scalfarotto, che pure si è precipitato a Regina Coeli a dare conforto ai due americanini violenti, dei quali i cronisti riportano ogni sospiro, riferiscono perfino del pane casareccio fatto arrivare dietro le sbarre, mentre lo spazzolino da denti elettrico è dovuto restare fuori. E Cerciello, la vedova, la famiglia, il futuro in una casa vuota riempita solo dal dolore? Tutto dimenticato. Ora si parla del vicebrigadiere solo per gli orari di servizio. Si scava su di lui. Anche se è sepolto. L'ho già scritto, ma lo voglio ribadire. Che abbia dimenticato la pistola o quella sera non fosse il suo turno, a me poco importa. Che qualcuno abbia bendato uno degli arrestati anche se non è prassi dei carabinieri farlo non mi interessa. Per quanto mi riguarda io sto con le vittime, mai con i carnefici.