2020-12-21
Rapine, spaccio, violenza e degrado. Nella Milano di Sala vince l’illegalità
Quello del medico sgozzato in strada è solo l'ultimo dei misfatti. Ora il sindaco chiede più agenti, ma quando la polizia arrivò, gridò alla militarizzazione. Volete vedere cosa succede in Centrale? Vi offro la mia finestraLa redazione della Verità è a poche centinaia di metri dal luogo dell'omicidio. Per arrivare al punto dove hanno assassinato Stefano Ansaldi, ginecologo originario di Benevento in trasferta a Milano, basta infatti procedere diritti, attraversare la piazza che guarda la stazione Centrale, costeggiarla e poi girare a destra. Cinque o dieci minuti in tutto, attraversamenti pedonali compresi, e ci si trova davanti al palazzo impacchettato dove è stato rinvenuto il corpo agonizzante del medico campano. Per raggiungere via Settembrini, luogo dove sempre sabato sera, più o meno all'ora dell'omicidio del dottore, un pensionato è stato gettato a terra e rapinato del telefono e dell'orologio, ci si mette più o meno lo stesso tempo: basta solo procedere in senso contrario. Prendendo un compasso, via Macchi e via Settembrini sulla cartina geografica si possono dunque comprendere all'interno di un cerchio, perché sia l'assassinio del medico campano che l'aggressione al settantenne sono avvenuti nelle strade intorno alla stazione ferroviaria, a poche centinaia di metri dalle vie dello shopping, ossia dal corso più commerciale del capoluogo lombardo, dove nell'ultimo sabato prima di Natale si faceva fatica a passeggiare. Ancora non sappiamo chi abbia ucciso il dottor Ansaldi, tagliandogli la gola con una lama lunga 20 centimetri. Né è chiaro chi siano gli autori della rapina al pensionato. Si cercando due nordafricani, che sarebbero stati visti fuggire verso corso Buenos Aires e che, dopo essersi liberati di alcuni indumenti, si sarebbero dileguati a bordo dei vagoni della metropolitana. Le indagini ovviamente chiariranno che cosa sia accaduto al ginecologo irpino e pure chi siano i responsabili dell'aggressione al settantenne. Se assassini e rapinatori siano le stesse persone oppure no. incuriaTuttavia, al di là dei risultati dell'inchiesta, vorremmo spendere due parole sulla situazione della criminalità a Milano, in particolare di ciò che avviene attorno alla stazione Centrale del capoluogo lombardo. Come detto, il nostro giornale ha proprio la sede di fronte allo scalo ferroviario, e le finestre si affacciano su un palcoscenico dove ogni giorno vanno in scena vari tipi di reato. Basta stare alla finestra per assistere al quotidiano spaccio di droga a opera di bande extracomunitarie mascherate da rider. Sul fare della sera ci sono infatti gruppi di stranieri che si radunano in alcuni angoli della piazza, in attesa dei clienti, senza che nessuno ponga fine al commercio. Altri delinquenti si dedicano invece agli scippi e ai furti con destrezza, prendendo preferibilmente di mira turisti e viaggiatori: il lockdown ha fatto registrare un calo dei «colpi», ma esclusivamente per la mancanza di «polli» da spennare, non certo per l'arresto dei predoni. Tralascio gli episodi di molestie nei confronti dei passanti e anche il degrado urbano, con i bivacchi e cumuli di immondizia ed escrementi lasciati durante la notte. La realtà è che la stazione ferroviaria di Milano, ossia il biglietto da visita della capitale economica italiana, ormai è diventato un biglietto senza ritorno, perché chi arriva non pensa proprio di ritornare.residenti allarmatiNaturalmente, non ho scoperto l'altro ieri, con l'omicidio e l'ennesima rapina, la situazione fuori controllo della città. Anche su sollecitazione degli abitanti della zona, preoccupati per gli episodi di criminalità e di decadenza del quartiere, ho più volte provato a sollecitare le autorità a dimostrare una maggior presenza, ma i controlli si sono limitati ai primi giorni dopo le telefonate, poi le ispezioni si sono diradate, così che spacciatori e delinquenti hanno preso il sopravvento. Ieri il sindaco Beppe Sala ha fatto sentire la propria voce, chiedendo una maggior presenza delle forze dell'ordine. Ma il capogiunta di Milano è lo stesso che, a seguito di una retata nel circondario della stazione, si lamentò pubblicamente per un eccesso di militarizzazione della città. Sì, se chi esce di casa o dall'ufficio in piazza Duca D'Aosta è costretto a fare i conti con mendicanti e trafficanti, facendosi largo in mezzo agli assembramenti, o scavalcando corpi che occupano il marciapiede, non è colpa dell'assenza dello Stato e dei suoi rappresentanti, che ci sono e fanno del loro meglio, ma della connivenza di forze politiche di sinistra, che dal 2011 governano la città e hanno chiuso gli occhi di fronte al crimine organizzato degli spacciatori e anche quello disorganizzato di rapinatori, sfruttatori e profittatori. regressoQuella che un tempo era la città più avanzata d'Italia sta oggi procedendo all'indietro con grande velocità, adeguandosi agli standard negativi del resto del Paese. Ci auguriamo che le indagini scoprano gli autori del delitto di Stefano Ansaldi, ma che si tratti di un assassinio improvvisato o di un omicidio premeditato poco importa. Ciò che conta è che le forze dell'ordine, giorno dopo giorno, cedono il passo ai criminali. E la colpa - lo ribadiamo - non è né dei carabinieri né della polizia, ma di chi avrebbe il compito di garantire la sicurezza dei cittadini. Se un governo, per calcolo e per tener buona la parte più estremista della sua maggioranza, non vuole applicare la legge e l'ordine, la diretta conseguenza è ciò a cui assistiamo ogni giorno nelle nostre città: il declino della legalità. Il degrado è il risultato delle azioni di una maggioranza ideologizzata che ha eletto l'accoglienza a dogma e l'arrendevolezza a principio costituzionale. Il giorno in cui ce ne accorgeremo sarà troppo tardi e se ve ne volete rendere conto, vi offro la mia finestra sul degrado.
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Lo spettacolo Gabriele d’Annunzio, una vita inimitabile, con Edoardo Sylos Labini e le musiche di Sergio Colicchio, ha debuttato su RaiPlay il 10 settembre e approda su RaiTre il 12, ripercorrendo le tappe della vita del Vate, tra arte, politica e passioni.
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