2023-02-03
        Cozzolino e Tarabella perdono l’immunità. Il deputato italobelga vota contro sé stesso
    
 
        Andrea Cozzolino e Marc Tarabella (Ansa)
    
L’Europarlamento scarica i due colleghi implicati nel Qatargate. La commercialista Monica Rossana Bellini attende novità sulla sua estradizione.Il Parlamento europeo ha confermato la revoca dell’immunità per Andrea Cozzolino e Marc Tarabella, i due eurodeputati coinvolti nel Qatargate. Ieri gli eurodeputati, riuniti in seduta plenaria, hanno scaricato i due colleghi, approvando la proposta adottata martedì dalla commissione giuridica per revocare le due immunità senza nessun dibattito. Tarabella, presente in Aula, ha votato anche lui in favore della soppressione dell’immunità. Entrambe le votazioni sono avvenute per alzata di mano. La procedura, iniziata a gennaio, sarà completata quando la decisione verrà formalmente comunicata ai deputati interessati e alle autorità richiedenti. E a quel punto il giudice istruttore Michel Claise avrà mano libera nei confronti di Cozzolino e Tarabella, con esisti imprevedibili. Ieri fonti vicine a Tarabella hanno fatto filtrare che l’avvocato dell’eurodeputato belga questa settimana ha contattato tre volte la Procura di Bruxelles per sapere se vi era l’intenzione di sentire il suo assistito, senza però ricevere alcuna risposta. Dopo il voto di ieri Tarabella ha fatto sapere che aspetterà a casa la prossima mossa degli inquirenti e fa sapere che se nulla dovesse accadere nel giro di una o due settimane la sua intenzione è quella di tornare alla sua normale attività parlamentare. Va ricordato che finora Claise ha sempre chiesto (e ottenuto) l’arresto di tutti gli indagati e che Cozzolino e Tarabella sono le prime figure coinvolte nell’indagine a non aver mai subito alcuna misura restrittiva. La procedura per la revoca dell’immunità era iniziata il 16 gennaio: dopo che l’europarlamento aveva ricevuto la richiesta delle autorità competenti, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola aveva annunciato l’avvio della procedura. Come previsto dal Regolamento del Parlamento europeo, le richieste di revoca dell’immunità sono state deferite alla commissione giuridica, che ha adottato le sue raccomandazioni martedì 31 scorso. Anche se Cozzolino e Tarabella avevano deciso di rinunciare all’immunità ieri non sono mancate le polemiche. Gli avvocati di Cozzolino, Federico Conte, Dezio Ferraro, Dimitri De Becó, hanno sostanzialmente accusato l’eurocamera di aver abdicato alla magistratura: «In questa vicenda il Parlamento europeo ha rinunciato ad affrontare, finanche nel dibattito, una questione cruciale per la sua stessa autonomia e indipendenza, pur trovandosi al cospetto di una iniziativa giudiziaria che nasce dall’opaca attività di intelligence dei servizi segreti, soprattutto non europei, e che sta minando in profondità la stessa credibilità politica e istituzionale dell’Unione europea». Per poi rincarare la dose: «Apprendiamo dalla stampa che la richiesta di revoca dell’immunità nei confronti dell’onorevole Cozzolino è stata evasa dalla Commissione Jury, prima, e dal Parlamento europeo dopo, in tempi record e con un iter meramente burocratico, senza nessuna discussione sui temi e sugli interrogativi posti in commissione dall’onorevole Cozzolino sulla matrice e la natura dell’inchiesta, e senza tenere in alcun conto la sua stessa attività parlamentare sui dossier Qatar e Marocco, pur essendo del tutto incompatibile con l’accusa, invero alquanto generica, formulata al suo indirizzo». A coinvolgere Cozzolino nel Qatargate è stato l’ex europarlamentare e sindacalista Pier Antonio Panzeri, arrestato il 9 dicembre scorso e che da alcune settimane ha iniziato a collaborare con gli inquirenti. Già prima di Natale, durante i primi interrogatori Panzeri aveva fatto le prime dichiarazioni su Cozzolino: «Non ho prove ma voi dovreste controllare il presidente attuale della delegazione del Maghreb». Per Panzeri Cozzolino «è il parlamentare di cui Giorgi (Francesco, ex collaboratore di Panzeri anche lui arrestato, ndr) è l’assistente. Tra l’altro questo parlamentare è responsabile di chiedere risoluzioni d’urgenza. Questo non passa da noi, questo passa direttamente da lui, quindi non conosco bene la base ma so che è successo». I due eurodeputati non sono gli unici indagati che attendono di conoscere le mosse della magistratura. Il 9 febbraio la Corte d’appello di Milano si riunirà di nuovo per decidere sull’estradizione di Monica Rossana Bellini, commercialista con studio a Opera (Milano), arrestata il 18. Nell’udienza a porte chiuse di martedì scorso, gli avvocati della donna, Franca De Candia e Liliana Crescimanna, hanno infatti chiesto una «integrazione istruttoria», in particolare su documentazione, trasmessa solo in francese nei giorni scorsi dal Belgio. Per Claise la commercialista avrebbe avuto «un ruolo importante nell’ambito del rimpatrio dei contanti», ossia le presunte tangenti, «provenienti dal Qatar». Le accuse di Bruxelles si basano su una dichiarazione resa da Giorgi: «All’inizio del 2019, credo, Panzeri ha pensato che, invece di prendere contanti sarebbe stato preferibile creare una struttura giuridica all’interno della quale avremmo potuto avere una partecipazione- principalmente lui, perché io avevo il mio lavoro - e quindi gestire il flusso di denaro in modo legale. Per questo Panzeri si è rivolto alla sua commercialista, Monica Bellini che tra l’altro è andata in Qatar con Panzeri durante i mondiali. Una società di consulenza, Equality, è stata fondata in Italia». Il riferimento è alla Equality consultancy srl (la cui esistenza era stata svelata il 19 dicembre scorso dalla Verità) costituita il 28 dicembre 2018, con sede legale a Opera, in provincia di Milano, proprio nello studio della commercialista, che oltre a detenere una quota ricopriva, insieme al fratello di Giorgi, il ruolo di amministratrice.
        Eugenia Roccella (Getty Images)
    
        Carlotta Vagnoli (Getty Images)