2024-01-08
«L’Europa tace sui soprusi di Tusk»
L’ex sottosegretario alla presidenza Marcin Przydacz, esponente di punta dei conservatori polacchi: «Il nuovo premier ha preso fisicamente il controllo di agenzie e tv di Stato con incursioni notturne e senza alcuna giustificazione legale».Marcin Przydacz già sottosegretario alla presidenza del Consiglio in Polonia e viceministro degli esteri. Lei è esponente di spicco del partito conservatore «Legge e Giustizia» (Pis) non più al governo…«Siamo ancora il primo partito del Paese ma non abbiamo raggiunto la maggioranza dei 230 seggi in Parlamento. Siamo in piena coabitazione. Il presidente della Repubblica Andrzej Duda (esponente dei conservatori, ndr) mantiene infatti prerogative e competenze importanti. Abbiamo provato a formare un esecutivo con gli altri partiti. Ma i liberali e la sinistra si sono coalizzati mandando al governo Donald Tusk, liberale e di sinistra. Man mano che passa il tempo sempre meno liberale e sempre più di sinistra, però!».La coalizione ora al governo è unita?«Un unico minimo comun denominatore: l’espressa volontà di non farci governare. Come detto in campagna elettorale. Le tensioni sono continue al loro interno. Una dozzina di partiti, alcuni di estrema sinistra, con un’agenda radicale e progressista non sempre condivisa».Avete commesso errori? «Bisogna essere onesti e chiari. Se non siamo più al governo abbiamo sbagliato qualcosa. Un programma politico forse troppo di destra più che di centro destra. Può avere spaventato una parte di elettorato. Consideri che c’è stata una grande novità: l’aumento consistente dell’affluenza alle urne. Negli ultimi trenta anni si era mediamente attestata al 50%. È arrivata al 70% alle ultime elezioni. Soprattutto hanno partecipato molto i giovani. Che politicamente spesso non sono vicini ai conservatori. Ma stiamo lavorando per recuperare ed ho fiducia».Pis è forte in provincia più che nelle grandi città. È giustto?«Geografia e storia sono determinanti nella distribuzione del consenso. Nelle grandi città è più alta l’incidenza dei liberal rispetto ai conservatori. Consideri anche che una parte importante dei cittadini che non si sono spostati verso l’Europa occidentale durante la dominazione sovietica mantiene ancora una certa simpatia per programmi più di sinistra. Sta a noi convincerli che così non può andare».In Europa, a sinistra e fra i liberali, si è molto parlato di una vostra proposta di riforma della giustizia che avrebbe messo in discussione addirittura lo stato di diritto. Spingendo la Commissione Ue a delle ritorsioni nei vostri confronti nell’erogazione dei fondi europei…«Siamo stati ovviamente criticati perché conservatori, di destra e dell’Europa dell’est. Soprattutto la Germania, che conosce meglio degli altri europei la Polonia, ha influenzato molto questa opinione facendo questa propaganda. È una sciocchezza. Perché in Polonia ci sono state elezioni regolari ed il governo è cambiato. Il passaggio di consegne è stato ordinato. Piuttosto chi ha a cuore la democrazia dovrebbe essere preoccupato oggi. Donald Tusk ha letteralmente e fisicamente preso il controllo della tv pubblica e delle agenzie di stampa con vere e proprie incursioni nel cuore della notte fatte dai suoi uomini. I media liberali in Europa applaudono ma non vi è nessuna giustificazione legale per queste iniziative».La Polonia è considerata l’alleato Nato più affidabile da Washington. Per quale motivo?«Dopo il crollo del regime sovietico abbiamo guardato subito all’Atlantico. Gli Stati Uniti sono una garanzia per la nostra libertà e la nostra democrazia. Ma abbiamo il conflitto alle nostre porte con l’invasione russa in Ucraina. Ed atti di guerra ibrida e di spionaggio di vario tipo di Mosca verso l’Europa sono continui. La posizione della Polonia è cruciale. Per questo gli Stati Uniti sono molto attenti alla nostra stabilità democratica. Non saprei dirle però se come alleati siamo più visibili dell’Italia agli occhi degli Stati Uniti».Quanti rifugiati ucraini avete ospitato in Polonia?«Difficile da dire, perché i rifugiati ucraini quando possono tornano ovviamente a casa loro. Stimiamo flussi di diversi milioni. Al momento è ragionevole ipotizzare che ci siano due milioni di ucraini in Polonia. Un po’ ovunque. Veri e propri rifugiati in cerca di sicurezza».Che prospettiva vede per la guerra in Ucraina?«Gli obiettivi sono la pace e la cooperazione. Impossibili però da raggiungere senza il rispetto del diritto internazionale. Una potenza come la Russia non può invadere i vicini e non rispettare le regole. Deve lasciare i territori occupati e devono essere fermati i crimini di guerra. Non sarà facile negoziare con Putin. Stiamo parlando di un ex ufficiale del Kgb e non di un gentleman che ha studiato a Londra».L’economia polacca come sta andando?«Rispetto a trent’anni fa la nostra economia è di fatto quadruplicata. Non è un’opinione. Dopo la Cina siamo da tempo la seconda economia meglio performante al mondo. Se guardiamo al Pil pro capite a parità di potere di acquisto, siamo praticamente in linea con la media europea. I tassi di crescita media annui hanno superato il 4% o 5%. Nelle classifiche di ore settimanali lavorate, la Polonia è ai primi posti. In altre parole, ci spacchiamo la schiena. Abbiamo costruito una democrazia ed un’economia di mercato libere e moderne in questi anni».Favorevole ad un allargamento dell’Unione europea?«Paesi dell’Europa dell’est o dei Balcani occidentali - magari pronti in termini di stabilità democratica e con un adeguato grado di apertura al mercato della loro economia - perché non prenderli a bordo? Ma sarà un processo lungo. E deve esserci pieno accordo a livello di Unione europea. Devono esserci condizioni geopolitiche che lo rendano fattibile. La prospettiva è desiderabile perché chi entra a far parte dell’Unione europea non potrà essere oggetto di aggressione, ad esempio, di Paesi come la Russia. Ma dobbiamo essere onesti. È una prospettiva desiderabile ma nel medio termine. Non certo domani o quest’anno. Il processo è lungo».In Europa si fa un gran parlare di riforma dei trattati, con conseguente abolizione del principio dell’unanimità e del diritto di veto in capo ad ogni singolo Stato. Presumo che la sua idea di Europa sia diversa…«La nostra idea di Europa è questa: non un superstato ma una comunità intergovernativa di Stati sovrani, ciascuno con la propria individualità che si siedono attorno ad un tavolo per arrivare ad una decisione condivisa. Nessuno che provi a predominare sugli altri. La storia ci insegna che è così che nascono le guerre. E non è mai stato questo lo spirito con cui i padri fondatori hanno voluto realizzare la comunità europea».Il leader ungherese Orban farà parte dei conservatori nel Parlamento europeo?«Ad oggi Orban non fa parte del gruppo dei Conservatori e dei Riformisti. Anche qui voglio essere onesto: in materia di sicurezza e di rapporti con la Russia, ad esempio, Polonia ed Ungheria non hanno la stessa opinione. Ci sono diverse sensibilità. Ma quando si arriva a parlare di visione della comunità europea, Polonia ed Ungheria hanno molte idee simili. A partire del fatto che l’Ue deve essere una organizzazione intergovernativa di Stati sovrani ciascuno con la propria autonomia e con pari dignità. Non vogliamo entrambi che Stati più grandi dentro l’Unione europea possano sopraffare quelli gli altri. E voglio essere chiaro: non mi riferisco ad Italia o Spagna, quando parlo di grandi Stati dentro l’Ue con pretese egemoniche. Ho in mente un altro Stato; anzi due».I vostri rapporti con Giorgia Meloni? La prego non mi dica che va tutto bene!«Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia sono parte del gruppo Conservatori e Riformisti. Giorgia è presidente. La cooperazione Roma-Varsavia è molto buona, sebbene purtroppo in questo momento al governo ci sia Donald Tusk. Con noi al governo ovviamente sarebbe ancora migliore, come lo è stata in passato. Condividiamo con Giorgia lo sforzo che sta facendo soprattutto in materia di politica estera ed anche per contrastare dentro l’Ue la deriva ideologica della sinistra in tutto ciò che viene promosso a Bruxelles: dall’economia, all’agricoltura, all’ambiente». Europa 2024: ci saranno le elezioni europee. Una previsione per la Polonia.«Probabilmente vinceremo le elezioni ma ho bene in testa che cosa è successo alle elezioni politiche e quindi mi aspetto che i liberali e la sinistra otterranno numeri importanti. Ma mi aspetto in generale un’affermazione di molti partiti di centrodestra non soltanto in Italia e Spagna ma anche in altre nazioni. Che ci sia uno spostamento a destra in Europa è fondamentale per respingere la tentazione che affiora da alcune parti verso la creazione di un superstato europeo con l’eliminazione del diritto di veto. Non so voi in Italia, ma noi seguiamo questi temi con grande attenzione qui in Polonia».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.