2023-03-27
Pronti a entrare 83.000 braccianti. «Al lavoro pure gli italiani sussidiati»
Oggi il «click day» per il decreto flussi semplificato. Coldiretti chiede 100.000 stagionali.Scatta oggi il click day, sul portale del ministero dell’Interno, per l’arrivo in Italia dei lavoratori extracomunitari previsti dal decreto flussi con il nuovo dpcm di programmazione transitoria dei flussi. Debuttano quindi le semplificazioni per le 82.705 autorizzazioni, visto che il decreto legge 20/2023, approvato dal Consiglio dei ministri e in vigore dall’11 marzo, rende strutturali gli snellimenti introdotti a giugno 2 dal governo Draghi e ne aggiunge di nuovi, in particolare per il settore dell’agricoltura, che potrà contare su un meccanismo di scorrimento che permetterà ai datori di lavoro «respinti» di non dovere ripetere l’istanza. L’assegnazione restata fuori questa volta avrà priorità rispetto ai nuovi richiedenti nell’ambito dei successivi decreti flussi, che saranno decisi anche in base ai risultati dell’odierno click day, considerando le eventuali domande respinte. Come sottolinea Coldiretti, le quote per lavoro stagionale, attese principalmente nelle campagne, oltre che nel settore turistico alberghiero, ammontano a 44.000 unità (contro le 42.000 dello scorso anno) delle quali 1.500 riservate alle nuove richieste di nullaosta stagionale pluriennale, ingressi che di fatto consentono all’impresa negli anni successivi di non essere vincolata ai termini di pubblicazione del dpcm. Le restanti 38.705 autorizzazioni saranno destinate a lavoro non stagionale e autonomo, di cui 30.105 unità sono riservate agli ingressi per lavoro subordinato non stagionale nei settori autotrasporto, edilizia e turistico-alberghiero, meccanica, telecomunicazioni, alimentare e cantieristica navale. Ma malgrado gli ingressi siano in aumento, 69.700 lo scorso anno, e l’accorciamento dei tempi burocratici che purtroppo non sempre hanno rispettato quelli dettati dalla stagionalità di molte coltivazioni, è proprio la Coldiretti a lamentarsi, perché «sarebbero necessari almeno 100.000 giovani», come ha detto il presidente Ettore Prandini citando i dati del dossiere Idos: «In Italia un prodotto agricolo su quattro viene raccolto da mani straniere, con 358.000 lavoratori provenienti da ben 164 Paesi». Perciò secondo l’associazione questa «è una necessità da affrontare con un decreto flussi aggiuntivo, previsto peraltro dalla legge, ma è importante anche il nuovo sistema di prestazioni occasionali introdotto nella manovra dal governo e sostenuto da Coldiretti, che porta una rilevante semplificazione burocratica per facilitare l’avvicinamento dei cittadini italiani al settore agricolo». Potranno accedervi, si rileva, pensionati, studenti, disoccupati, percettori di Naspi, reddito di cittadinanza, ammortizzatori sociali e detenuti ammessi al lavoro all’esterno. Al lavoratore saranno inoltre garantite le stesse tutele (contrattuali, previdenziali, assistenziali…) previste per gli occupati a tempo determinato. Sono molti i distretti agricoli in cui i lavoratori immigrati, per la maggior parte provenienti da Romania, Marocco, India e Albania, sono fondamentali, come nel caso della raccolta delle fragole nel Veronese, della preparazione delle barbatelle in Friuli, delle mele in Trentino, della frutta in Emilia Romagna, dell’uva in Piemonte fino agli allevamenti da latte in Lombardia. Anche per il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, alle aziende agricole «mancheranno ancora lavoratori sufficienti» mentre gli agriturismi denunciano la forte mancanza di personale. Per quanto riguarda i tempi, il nulla osta al lavoro deve essere rilasciato dallo sportello unico per l’immigrazione entro 30 giorni dalla richiesta mentre il visto d’ingresso dovrà essere rilasciato in 20 giorni.
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