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2022-12-22
Il profumo del Natale: tortellini e filetto
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Ci siamo, Natale sta arrivando e prepariamoci dunque la pranzo più importante dell’anno. La ragione è intuitiva: il Natale celebra la rinascita, la comunità, il rinsaldarsi degli affetti e della promessa di vita comune. Quando San Francesco progettò a Greccio il 24 dicembre del 1223 (il prossimo anno festeggeremo il millennio di Greccio!) collocò la nascita del bambino Gesù nella comunità. Questo è il senso del nostro pranzo natalizio: riunirci in comunità per rinascere. Stiamo vivendo giorni difficili e dicono le diverse associazioni di consumatori che tireremo la cinghia a tavola. Ci sono alcuni piatti entrati nella tradizione come i tortellini, il cotechino che sembrano irrinunciabili. In realtà si può imbandire la tavola anche senza eccesso di sfarzo ma con concretezza di sapori. Così ecco tre menù, per quattro persone, a 80, 120 e 160 euro vini e dolci esclusi pensati per il pranzo del 25 dicembre. In cucina dunque.
Menù a 80 euro

Cotechino (iStock)
Partiamo con un antipasto veloce e ottimo da preparare: spuma di mortadella.
Ci servono 300 grammi di Mortadella di Bologna Igp, 100 grammi di ricotta vaccina fresca, 100 grammi di Parmigiano Reggiano o Grana Padano grattugiato, un cucchiaio di panna da cucina.
È un piatto che con 6 euro si fa. Basta mettere nel mixer tutti gli ingredienti e frullare a velocità moderata aggiungendo solo in ultimo la panna. Ottimo accompagnamento di questo antipasto possono essere delle fette di pan brioche (spesa aggiuntiva 4 euro) scaldate.
Per il primo piatto non facciamo i tortellini, ma la zuppa imperiale.
Ci servono per il brodo 800 grammi di carne di manzo da brodo, una carota, una cipolla, una costa di sedano, due pomodorini. Per fare il brodo si mette tutto ad acqua fredda e si fa bollire schiumando di quando in quando. Per la zuppa imperiale ci servono 4 uova, 100 grammi di Parmigiano Reggiano o Grana Padano, 140 grammi di semolino, 80 gr di burro, sale e noce moscata q.b.
Fate fondere il burro poi in una ciotola mescolatelo insieme a semolino, uova sbattute, formaggio aggiustando di sale e noce moscata. Dovete ottenere un impasto liscio e abbastanza compatto. Ora imburrate una teglia da forno, stendeteci l’impasto e cuocete in forno a 180° per circa 35 minuti. A cottura ultimata fate raffreddare il panetto e poi tagliatelo a dadini. Cuoceteli nel brodo caldo per un paio di minuti. Sono un ottimo sostituto dei tortellini. Considerando tutto è un primo piatto che non costa più 20 euro. Ricordatevi di tenere da parte la carne perché si presta a tantissime ricette di riuso.
E ora andiamo al secondo piatto. Facciamo il cotechino in crosta. Servono un cotechino, 1500 grammi di spinaci, 150 grammi di prosciutto crudo, 100 grammi di busso, 100 grammi di Parmigiano Reggiano o Grana Padano, una confezione di pasta sfoglia, un uovo, semi di sesamo un cucchiaio, sale e pepe q.b.
Per prima cosa mettiamo a lessare il cotechino (evitate quelli precotti). Avvolgetelo in un panno pulitissimo e fatelo sobbollire per ameno un’ora. Nel frattempo mondate gli spinaci e cuoceteli senza aggiunta d’acqua in una padella grande incoperchiata fuoco dolcissimo. Una volta cotti strizzateli e teneteli da parte. Scolate il cotechino, privatelo della pelle. Distendete la pasta sfoglia e sistemateci sopra le fette di prosciutto. In padella saltate nel burro gli spinaci, salateli appena e profumate col pepe aggiungendo il formaggio grattugiato. Ora prendete una parte di spinaci e adagiateli sopra le fette di prosciutto. Ponete al centro il cotechino e chiudete la pasta sfoglia farcita a mo’ di rotolo. Sbattete l’uovo e spennellate con questo la pasta sfoglia e fate cadere a pioggia i semi di sesamo. Metette in forno a 180 gradi per circa mezz’ora col cotechino in crosta. Accompagnate con gli spianaci rimasti. Il costo di questo piatto si aggira sui 40 euro.
Menù a 120 euro

Gnocco fritto (iStock)
Si parte con un antipasto supergoloso: il e sottolineiamo «il» gnocco fritto. Che di per se è spesa irrisoria ma chiede contorno ricco di salumi.
Per fare il gnocco servono 300 grammi di farina, 100 millilitri metà di latte e metà di acqua tiepida, 35 grammi di strutto o 50 grammi di burro, 4 grammi di lievito di birra fresco, una presa di sale e una di zucchero oltre ad almeno 1,5 litri di olio per frittura (meglio mais alto-oleico). Bisogna sciogliere il lievito di birra in un po’ di latte e acqua tiepidi. In una ciotola si aggiunge lo strutto alla farina e si lavora poi si aggiunge il lievito di sciolto e a filo il latte e l’acqua sempre lavorando. Si impasta bene e in ultimo si mette sale e zucchero. Si lascia lievitare per un’ora e mezza poi si stende una sfoglia alta circa mezzo centimetro si fanno tante losanghe e si friggono. Si accompagnano con almeno un etto e mezzo di prosciutto o di culatello, altrettanto di salame e di mortadella e indispensabile sarebbe la coppa di testa. Il totale fa una ventina di euro. Come primo piatto insostituibili i tortellini in brodo. Ce ne vorranno almeno 800 grammi da comprare già fatti per una spesa di 25 euro a cui si somma la spesa per il brodo con 500 grammi di carne di manzo e almeno un mezzo pollo (altri 15 euro).
Per il secondo un’ottima proposta possono essere dei medaglioni di filetto bardati con contorno di carciofi in tegame.
Per i filetti ne servono 4 da 250 grammi (per una spesa di circa 35 euro) serve un etto di lardo di prima scelta (circa 14 euro) dei rametti di rosmarino, 50 grammi di burro e 6 cucchiai di olio extravergine di oliva, sale e pepe q.b, per i carciofi in tegame ne servono almeno 6 (circa sei euro) 4 spicchi d’aglio, sei cucchiai di olio extravergine di oliva, un ciuffo di prezzemolo un mestolo di brodo di carne. Per fare i filetti basta avvolgerli nel lardo, steccarli col rosmarino e passarli in padella rosolandoli bene e aggiustando alla fine di sale e pepe.
Per i carciofi una volta mondati si sistemano in un tegame con un fondo di olio extravergine di oliva dove fare imbiondire gli spicchi di aglio. S’irrorano con brodo e si portano a cottura incoperchiando. Al momento di servire si aggiunge il prezzemolo tritato.
Menù a 160 euro

Pasticcio di tortellini (iStock)
Come antipasto si può ricorrere ad un classico dei classici: la galantina di pollo con gelatina allo Sherry o al Marsala e insalata russa. La galantina si trova elle gastronomie di alto livello. Ne serviranno almeno 8 fette per circa 400 gr (costo 25 euro). Per la gelatina servono 6 fogli di cola di pesce, un bicchierino di vino secco liquoroso. Basta farla sciogliere in acqua aggiungere il vino e poi andare in frigo diverse ore. Per l’insalata russa servono 2o0 gr di piselli surgelati, tre carote, due patate, un uovo, cetriolini sottaceto, 250 gr di maionese. Si lessano le patate, le carote e i piselli. Si fanno le carote a rondelle e le patate tocchetti e a fettine i cetriolini. In una ciotola una volta che le verdure sono fredde si aggiustano di sale e si aggiunge la maionese.
Come primo, invece dei soliti tortellini in brodo, si può fare il pasticcio di tortellini.
Servono 800 grammi di tortellini artigianali, 500 grammi di carne macinata mista, 80 grammi di funghi porcini secchi, una costa di sedano, una cipollina rossa, una carota, 300 grammi di passata di pomodoro e un cucchiaio di concentrato di pomodoro, 4 cucchiai di farina, 200 grammi di burro, 300 millilitri di latte, 180 grammi di Parmigiano Reggiano o Grana Padano, una confezione di pasta brisè, noce moscata, sale e pepe q.b.
Si procede a lessare molto al dente i tortellini e si tengono da parte irrorandoli con 50 gr di burro fuso per evitare che si attacchino. Si mettono a bagno a rinvenire i funghi, si tritano finemente sedano carota e cipolla e si mettono in un tegame a soffriggere nel burro rimasto. Una vota soffritte si aggiunge la carne, si fa prendere colore alla carne si aggiunge la passata di pomodoro, il concentrato i funghi tritati grossolanamente. Si va a cottura se serve aggiungendo un po’ di acqua calda di quando in quando se serve. Nel frattempo si prepara la besciamella fondendo il burro, aggiungendo la farina il latte caldo e girando energicamente con una frusta per evitare che si formino grumi. Si aggiunge il formaggio grattugiato e si profuma con noce moscata e pepe aggiustando di sale. A questo punto si condiscono i tortellini con sugo di carne e funghi e la besciamella. Si fodera uno stampo a ciambella con la pasta brisè, si accomodano i tortellini. Si richiude a bauletto la pasta brisè e si mette in forno a 180 gradi per una mezz’ora. Il costo di questo pasticcio di tortellini si aggira sui 35 euro.
Per secondo ci concediamo un piatto veramente elegante e lussuoso: i tournedos alla Rossini.
Servono: 4 filetti di manzo alti da 250 grammi l’uno, 200 grammi di foie gras in fette, 50 grammi di tartufo nero, una cipolla, un mazzetto di erbe aromatiche, burro, sale pepe q.b, un bicchiere o di Madeira o di Sherry o di Marsala stravecchio,100 grammi di brodo di carne, quattro fette di pan brioche o anche crostoni di pane.
Si procede così: si fa a fette la cipolla in modo sottile e si fa stufare nel burro. Si rosolano in questo sughetto insieme alle erbe aromatiche i filetti di manzo per una paio di minuti per lato, dopo di che si tolgono e si finiscono di cuocere in forno a 18° gradi per 6/8 minuti. Si sfuma il fondo di cottura con il vino e il brodo di carne sino ad ottenere una salsina densa. Si abbrustoliscono leggermente le fette di pane mentre si saltano in padella per un paio di minuti le fette di foie gras. A questo punto si compone il piatto. Alla base si mettono le fette di pane, poi i filetti di manzo ricoperti di lamelle di tartufo, in ultimo il foie gras e si nappa tutto con il fondo di cottura aggiustando se serve di sale e pepe.
Un contorno possibile è un purè di patate molto leggero fatto con due patate lessate e mantecate in un pentolino con 80 grammi di burro, 100 grammi di formaggio grattugiato, un soffio di noce moscata e una tazza di latte. Il costo di questo secondo si aggira sugli 80/100 euro ma è davvero una festa. A propsoito: Buon Natale!
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Ecco tre menù (80,120,160 euro) per il pranzo del 25 dicembre. Ci sono piatti delle tradizione che ben proposti sono anche economici e fanno davvero la festa della tavola.Ci siamo, Natale sta arrivando e prepariamoci dunque la pranzo più importante dell’anno. La ragione è intuitiva: il Natale celebra la rinascita, la comunità, il rinsaldarsi degli affetti e della promessa di vita comune. Quando San Francesco progettò a Greccio il 24 dicembre del 1223 (il prossimo anno festeggeremo il millennio di Greccio!) collocò la nascita del bambino Gesù nella comunità. Questo è il senso del nostro pranzo natalizio: riunirci in comunità per rinascere. Stiamo vivendo giorni difficili e dicono le diverse associazioni di consumatori che tireremo la cinghia a tavola. Ci sono alcuni piatti entrati nella tradizione come i tortellini, il cotechino che sembrano irrinunciabili. In realtà si può imbandire la tavola anche senza eccesso di sfarzo ma con concretezza di sapori. Così ecco tre menù, per quattro persone, a 80, 120 e 160 euro vini e dolci esclusi pensati per il pranzo del 25 dicembre. In cucina dunque.<div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/profumo-natale-tortellini-filetto-2658998854.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="menu-a-80-euro" data-post-id="2658998854" data-published-at="1671709913" data-use-pagination="False"> Menù a 80 euro Cotechino (iStock) Partiamo con un antipasto veloce e ottimo da preparare: spuma di mortadella.Ci servono 300 grammi di Mortadella di Bologna Igp, 100 grammi di ricotta vaccina fresca, 100 grammi di Parmigiano Reggiano o Grana Padano grattugiato, un cucchiaio di panna da cucina.È un piatto che con 6 euro si fa. Basta mettere nel mixer tutti gli ingredienti e frullare a velocità moderata aggiungendo solo in ultimo la panna. Ottimo accompagnamento di questo antipasto possono essere delle fette di pan brioche (spesa aggiuntiva 4 euro) scaldate.Per il primo piatto non facciamo i tortellini, ma la zuppa imperiale.Ci servono per il brodo 800 grammi di carne di manzo da brodo, una carota, una cipolla, una costa di sedano, due pomodorini. Per fare il brodo si mette tutto ad acqua fredda e si fa bollire schiumando di quando in quando. Per la zuppa imperiale ci servono 4 uova, 100 grammi di Parmigiano Reggiano o Grana Padano, 140 grammi di semolino, 80 gr di burro, sale e noce moscata q.b.Fate fondere il burro poi in una ciotola mescolatelo insieme a semolino, uova sbattute, formaggio aggiustando di sale e noce moscata. Dovete ottenere un impasto liscio e abbastanza compatto. Ora imburrate una teglia da forno, stendeteci l’impasto e cuocete in forno a 180° per circa 35 minuti. A cottura ultimata fate raffreddare il panetto e poi tagliatelo a dadini. Cuoceteli nel brodo caldo per un paio di minuti. Sono un ottimo sostituto dei tortellini. Considerando tutto è un primo piatto che non costa più 20 euro. Ricordatevi di tenere da parte la carne perché si presta a tantissime ricette di riuso.E ora andiamo al secondo piatto. Facciamo il cotechino in crosta. Servono un cotechino, 1500 grammi di spinaci, 150 grammi di prosciutto crudo, 100 grammi di busso, 100 grammi di Parmigiano Reggiano o Grana Padano, una confezione di pasta sfoglia, un uovo, semi di sesamo un cucchiaio, sale e pepe q.b.Per prima cosa mettiamo a lessare il cotechino (evitate quelli precotti). Avvolgetelo in un panno pulitissimo e fatelo sobbollire per ameno un’ora. Nel frattempo mondate gli spinaci e cuoceteli senza aggiunta d’acqua in una padella grande incoperchiata fuoco dolcissimo. Una volta cotti strizzateli e teneteli da parte. Scolate il cotechino, privatelo della pelle. Distendete la pasta sfoglia e sistemateci sopra le fette di prosciutto. In padella saltate nel burro gli spinaci, salateli appena e profumate col pepe aggiungendo il formaggio grattugiato. Ora prendete una parte di spinaci e adagiateli sopra le fette di prosciutto. Ponete al centro il cotechino e chiudete la pasta sfoglia farcita a mo’ di rotolo. Sbattete l’uovo e spennellate con questo la pasta sfoglia e fate cadere a pioggia i semi di sesamo. Metette in forno a 180 gradi per circa mezz’ora col cotechino in crosta. Accompagnate con gli spianaci rimasti. Il costo di questo piatto si aggira sui 40 euro. <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/profumo-natale-tortellini-filetto-2658998854.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="menu-a-120-euro" data-post-id="2658998854" data-published-at="1671709913" data-use-pagination="False"> Menù a 120 euro Gnocco fritto (iStock) Si parte con un antipasto supergoloso: il e sottolineiamo «il» gnocco fritto. Che di per se è spesa irrisoria ma chiede contorno ricco di salumi.Per fare il gnocco servono 300 grammi di farina, 100 millilitri metà di latte e metà di acqua tiepida, 35 grammi di strutto o 50 grammi di burro, 4 grammi di lievito di birra fresco, una presa di sale e una di zucchero oltre ad almeno 1,5 litri di olio per frittura (meglio mais alto-oleico). Bisogna sciogliere il lievito di birra in un po’ di latte e acqua tiepidi. In una ciotola si aggiunge lo strutto alla farina e si lavora poi si aggiunge il lievito di sciolto e a filo il latte e l’acqua sempre lavorando. Si impasta bene e in ultimo si mette sale e zucchero. Si lascia lievitare per un’ora e mezza poi si stende una sfoglia alta circa mezzo centimetro si fanno tante losanghe e si friggono. Si accompagnano con almeno un etto e mezzo di prosciutto o di culatello, altrettanto di salame e di mortadella e indispensabile sarebbe la coppa di testa. Il totale fa una ventina di euro. Come primo piatto insostituibili i tortellini in brodo. Ce ne vorranno almeno 800 grammi da comprare già fatti per una spesa di 25 euro a cui si somma la spesa per il brodo con 500 grammi di carne di manzo e almeno un mezzo pollo (altri 15 euro).Per il secondo un’ottima proposta possono essere dei medaglioni di filetto bardati con contorno di carciofi in tegame.Per i filetti ne servono 4 da 250 grammi (per una spesa di circa 35 euro) serve un etto di lardo di prima scelta (circa 14 euro) dei rametti di rosmarino, 50 grammi di burro e 6 cucchiai di olio extravergine di oliva, sale e pepe q.b, per i carciofi in tegame ne servono almeno 6 (circa sei euro) 4 spicchi d’aglio, sei cucchiai di olio extravergine di oliva, un ciuffo di prezzemolo un mestolo di brodo di carne. Per fare i filetti basta avvolgerli nel lardo, steccarli col rosmarino e passarli in padella rosolandoli bene e aggiustando alla fine di sale e pepe.Per i carciofi una volta mondati si sistemano in un tegame con un fondo di olio extravergine di oliva dove fare imbiondire gli spicchi di aglio. S’irrorano con brodo e si portano a cottura incoperchiando. Al momento di servire si aggiunge il prezzemolo tritato. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem3" data-id="3" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/profumo-natale-tortellini-filetto-2658998854.html?rebelltitem=3#rebelltitem3" data-basename="menu-a-160-euro" data-post-id="2658998854" data-published-at="1671709913" data-use-pagination="False"> Menù a 160 euro Pasticcio di tortellini (iStock) Come antipasto si può ricorrere ad un classico dei classici: la galantina di pollo con gelatina allo Sherry o al Marsala e insalata russa. La galantina si trova elle gastronomie di alto livello. Ne serviranno almeno 8 fette per circa 400 gr (costo 25 euro). Per la gelatina servono 6 fogli di cola di pesce, un bicchierino di vino secco liquoroso. Basta farla sciogliere in acqua aggiungere il vino e poi andare in frigo diverse ore. Per l’insalata russa servono 2o0 gr di piselli surgelati, tre carote, due patate, un uovo, cetriolini sottaceto, 250 gr di maionese. Si lessano le patate, le carote e i piselli. Si fanno le carote a rondelle e le patate tocchetti e a fettine i cetriolini. In una ciotola una volta che le verdure sono fredde si aggiustano di sale e si aggiunge la maionese.Come primo, invece dei soliti tortellini in brodo, si può fare il pasticcio di tortellini.Servono 800 grammi di tortellini artigianali, 500 grammi di carne macinata mista, 80 grammi di funghi porcini secchi, una costa di sedano, una cipollina rossa, una carota, 300 grammi di passata di pomodoro e un cucchiaio di concentrato di pomodoro, 4 cucchiai di farina, 200 grammi di burro, 300 millilitri di latte, 180 grammi di Parmigiano Reggiano o Grana Padano, una confezione di pasta brisè, noce moscata, sale e pepe q.b.Si procede a lessare molto al dente i tortellini e si tengono da parte irrorandoli con 50 gr di burro fuso per evitare che si attacchino. Si mettono a bagno a rinvenire i funghi, si tritano finemente sedano carota e cipolla e si mettono in un tegame a soffriggere nel burro rimasto. Una vota soffritte si aggiunge la carne, si fa prendere colore alla carne si aggiunge la passata di pomodoro, il concentrato i funghi tritati grossolanamente. Si va a cottura se serve aggiungendo un po’ di acqua calda di quando in quando se serve. Nel frattempo si prepara la besciamella fondendo il burro, aggiungendo la farina il latte caldo e girando energicamente con una frusta per evitare che si formino grumi. Si aggiunge il formaggio grattugiato e si profuma con noce moscata e pepe aggiustando di sale. A questo punto si condiscono i tortellini con sugo di carne e funghi e la besciamella. Si fodera uno stampo a ciambella con la pasta brisè, si accomodano i tortellini. Si richiude a bauletto la pasta brisè e si mette in forno a 180 gradi per una mezz’ora. Il costo di questo pasticcio di tortellini si aggira sui 35 euro.Per secondo ci concediamo un piatto veramente elegante e lussuoso: i tournedos alla Rossini.Servono: 4 filetti di manzo alti da 250 grammi l’uno, 200 grammi di foie gras in fette, 50 grammi di tartufo nero, una cipolla, un mazzetto di erbe aromatiche, burro, sale pepe q.b, un bicchiere o di Madeira o di Sherry o di Marsala stravecchio,100 grammi di brodo di carne, quattro fette di pan brioche o anche crostoni di pane.Si procede così: si fa a fette la cipolla in modo sottile e si fa stufare nel burro. Si rosolano in questo sughetto insieme alle erbe aromatiche i filetti di manzo per una paio di minuti per lato, dopo di che si tolgono e si finiscono di cuocere in forno a 18° gradi per 6/8 minuti. Si sfuma il fondo di cottura con il vino e il brodo di carne sino ad ottenere una salsina densa. Si abbrustoliscono leggermente le fette di pane mentre si saltano in padella per un paio di minuti le fette di foie gras. A questo punto si compone il piatto. Alla base si mettono le fette di pane, poi i filetti di manzo ricoperti di lamelle di tartufo, in ultimo il foie gras e si nappa tutto con il fondo di cottura aggiustando se serve di sale e pepe.Un contorno possibile è un purè di patate molto leggero fatto con due patate lessate e mantecate in un pentolino con 80 grammi di burro, 100 grammi di formaggio grattugiato, un soffio di noce moscata e una tazza di latte. Il costo di questo secondo si aggira sugli 80/100 euro ma è davvero una festa. A propsoito: Buon Natale!
Il motore è un modello di ricavi sempre più orientato ai servizi: «La crescita facile basata sulla forbice degli interessi sta inevitabilmente assottigliandosi, con il margine di interesse aggregato in calo del 5,6% nei primi nove mesi del 2025», spiega Salvatore Gaziano, responsabile delle strategie di investimento di SoldiExpert Scf. «Il settore ha saputo, però, compensare questa dinamica spingendo sul secondo pilastro dei ricavi, le commissioni nette, che sono cresciute del 5,9% nello stesso periodo, grazie soprattutto alla focalizzazione su gestione patrimoniale e bancassurance».
La crescita delle commissioni riflette un’evoluzione strutturale: le banche agiscono sempre più come collocatori di prodotti finanziari e assicurativi. «Questo modello, se da un lato genera profitti elevati e stabili per gli istituti con minori vincoli di capitale e minor rischio di credito rispetto ai prestiti, dall’altro espone una criticità strutturale per i risparmiatori», dice Gaziano. «L’Italia è, infatti, il mercato in Europa in cui il risparmio gestito è il più caro», ricorda. Ne deriva una redditività meno dipendente dal credito, ma con un tema di costo per i clienti. La «corsa turbo» agli utili ha riacceso il dibattito sugli extra-profitti. In Italia, la legge di bilancio chiede un contributo al settore con formule che evitano una nuova tassa esplicita.
«È un dato di fatto che il governo italiano stia cercando una soluzione morbida per incassare liquidità da un settore in forte attivo, mentre in altri Paesi europei si discute apertamente di tassare questi extra-profitti in modo più deciso», dice l’esperto. «Ad esempio, in Polonia il governo ha recentemente aumentato le tasse sulle banche per finanziare le spese per la Difesa. È curioso notare come, alla fine, i governi preferiscano accontentarsi di un contributo una tantum da parte delle banche, piuttosto che intervenire sulle dinamiche che generano questi profitti che ricadono direttamente sui risparmiatori».
Come spiega David Benamou, responsabile investimenti di Axiom alternative investments, «le banche italiane rimangono interessanti grazie ai solidi coefficienti patrimoniali (Cet1 medio superiore al 15%), alle generose distribuzioni agli azionisti (riacquisti di azioni proprie e dividendi che offrono rendimenti del 9-10%) e al consolidamento in corso che rafforza i gruppi leader, Unicredit e Intesa Sanpaolo. Il settore in Italia potrebbe sovraperformare il mercato azionario in generale se le valutazioni rimarranno basse. Non mancano, tuttavia, rischi come un moderato aumento dei crediti in sofferenza o gli choc geopolitici, che smorzano l’ottimismo».
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Il 29 luglio del 2024, infatti, Axel Rudakubana, cittadino britannico con genitori di origini senegalesi, entra in una scuola di danza a Southport con un coltello in mano. Inizia a colpire chiunque gli si pari davanti, principalmente bambine, che provano a difendersi come possono. Invano, però. Rudakubana vuole il sangue. Lo avrà. Sono 12 minuti che durano un’eternità e che provocheranno una carneficina. Rudakubana uccide tre bambine: Alice da Silva Aguiar, di nove anni; Bebe King, di sei ed Elsie Dot Stancombe, di sette. Altri dieci bimbi rimarranno feriti, alcuni in modo molto grave.
Nel Regno Unito cresce lo sdegno per questo ennesimo fatto di sangue che ha come protagonista un uomo di colore. Anche Michael dice la sua con un video di 12 minuti su Facebook. Viene accusato di incitamento all’odio razziale ma, quando va davanti al giudice, viene scagionato in una manciata di minuti. Non ha fatto nulla. Era frustrato, come gran parte dei britannici. Ha espresso la sua opinione. Tutto è bene quel che finisce bene, quindi. O forse no.
Due settimane dopo, infatti, il consiglio di tutela locale, che per legge è responsabile della protezione dei bambini vulnerabili, gli comunica che non è più idoneo a lavorare con i minori. Una decisione che lascia allibiti molti, visto che solitamente punizioni simili vengono riservate ai pedofili. Michael non lo è, ovviamente, ma non può comunque allenare la squadra della figlia. Di fronte a questa decisione, il veterano prova un senso di vergogna. Decide di parlare perché teme che la sua comunità lo consideri un pedofilo quando non lo è. In pochi lo ascoltano, però. Quasi nessuno. Il suo non è un caso isolato. Solamente l’anno scorso, infatti, oltre 12.000 britannici sono stati monitorati per i loro commenti in rete. A finire nel mirino sono soprattutto coloro che hanno idee di destra o che criticano l’immigrazione. Anche perché le istituzioni del Regno Unito cercano di tenere nascoste le notizie che riguardano le violenze dei richiedenti asilo. Qualche giorno fa, per esempio, una studentessa è stata violentata da due afghani, Jan Jahanzeb e Israr Niazal. I due le si avvicinano per portarla in un luogo appartato. La ragazza capisce cosa sta accadendo. Prova a fuggire ma non riesce. Accende la videocamera e registra tutto. La si sente pietosamente dire «mi stuprerai?» e gridare disperatamente aiuto. Che però non arriva. Il video è terribile, tanto che uno degli avvocati degli stupratori ha detto che, se dovesse essere pubblicato, il Regno Unito verrebbe attraversato da un’ondata di proteste. Che già ci sono. Perché l’immigrazione incontrollata sull’isola (e non solo) sta provocando enormi sofferenze alla popolazione locale. Nel Regno, certo. Ma anche da noi. Del resto è stato il questore di Milano a notare come gli stranieri compiano ormai l’80% dei reati predatori. Una vera e propria emergenza che, per motivi ideologici, si finge di non vedere.
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Una fotografia limpida e concreta di imprese, giustizia, legalità e creatività come parti di un’unica storia: quella di un Paese, il nostro, che ogni giorno prova a crescere, migliorarsi e ritrovare fiducia.
Un percorso approfondito in cui ci guida la visione del sottosegretario alle Imprese e al Made in Italy Massimo Bitonci, che ricostruisce lo stato del nostro sistema produttivo e il valore strategico del made in Italy, mettendo in evidenza il ruolo della moda e dell’artigianato come forza identitaria ed economica. Un contributo arricchito dall’esperienza diretta di Giulio Felloni, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, e dal suo quadro autentico del rapporto tra imprese e consumatori.
Imprese in cui la creatività italiana emerge, anche attraverso parole diverse ma complementari: quelle di Sara Cavazza Facchini, creative director di Genny, che condivide con il lettore la sua filosofia del valore dell’eleganza italiana come linguaggio culturale e non solo estetico; quelle di Laura Manelli, Ceo di Pinko, che racconta la sua visione di una moda motore di innovazione, competenze e occupazione. A completare questo quadro, la giornalista Mariella Milani approfondisce il cambiamento profondo del fashion system, ponendo l’accento sul rapporto tra brand, qualità e responsabilità sociale. Il tema di responsabilità sociale viene poi ripreso e approfondito, attraverso la chiave della legalità e della trasparenza, dal presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Giuseppe Busia, che vede nella lotta alla corruzione la condizione imprescindibile per la competitività del Paese: norme più semplici, controlli più efficaci e un’amministrazione capace di meritarsi la fiducia di cittadini e aziende. Una prospettiva che si collega alla voce del presidente nazionale di Confartigianato Marco Granelli, che denuncia la crescente vulnerabilità digitale delle imprese italiane e l’urgenza di strumenti condivisi per contrastare truffe, attacchi informatici e forme sempre nuove di criminalità economica.
In questo contesto si introduce una puntuale analisi della riforma della giustizia ad opera del sottosegretario Andrea Ostellari, che illustra i contenuti e le ragioni del progetto di separazione delle carriere, con l’obiettivo di spiegare in modo chiaro ciò che spesso, nel dibattito pubblico, resta semplificato. Il suo intervento si intreccia con il punto di vista del presidente dell’Unione Camere Penali Italiane Francesco Petrelli, che sottolinea il valore delle garanzie e il ruolo dell’avvocatura in un sistema equilibrato; e con quello del penalista Gian Domenico Caiazza, presidente del Comitato «Sì Separa», che richiama l’esigenza di una magistratura indipendente da correnti e condizionamenti. Questa narrazione attenta si arricchisce con le riflessioni del penalista Raffaele Della Valle, che porta nel dibattito l’esperienza di una vita professionale segnata da casi simbolici, e con la voce dell’ex magistrato Antonio Di Pietro, che offre una prospettiva insolita e diretta sui rapporti interni alla magistratura e sul funzionamento del sistema giudiziario.
A chiudere l’approfondimento è il giornalista Fabio Amendolara, che indaga il caso Garlasco e il cosiddetto «sistema Pavia», mostrando come una vicenda giudiziaria complessa possa diventare uno specchio delle fragilità che la riforma tenta oggi di correggere. Una coralità sincera e documentata che invita a guardare l’Italia con più attenzione, con più consapevolezza, e con la certezza che il merito va riconosciuto e difeso, in quanto unica chiave concreta per rendere migliore il Paese. Comprenderlo oggi rappresenta un'opportunità in più per costruire il domani.
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Merito-Dicembre-2025.pdf
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