2020-01-18
Processi se difendi i confini, libertà se li violi
Se domani sera vi capitasse di trovarvi davanti a un posto di blocco dei carabinieri che vi intimano l'alt, non preoccupatevi: d'ora in poi si può tirare diritto con la scusa della necessità di salvare vite umane. Nel caso, premuratevi di mettervi accanto un migrante e il giochetto sarà garantito: nessun esponente delle forze dell'ordine e nessun magistrato vi potrà denunciare e neppure arrestare per non esservi fermati. E non vi date pena se ammaccherete l'auto di servizio dell'Arma: anche per quella, se c'è un interesse superiore come la vita umana, si è assolti. Pensate che io stia esagerando o che vi stia raccontando una frottola? Neanche per scherzo. Quello (...)(...) che vi ho appena detto è la logica conseguenza di una decisione della Cassazione, la quale ha dato ragione al giudice per le indagini preliminari e torto ai pm di Agrigento sul fermo della capitana Carola Rackete. Ricordate? Lo scorso anno la giovane tedesca aveva speronato una motovedetta della guardia di finanza che cercava di impedirle l'attracco nel porto di Lampedusa, rischiando nell'operazione di sbarco di ferire i militari a bordo della nave. I magistrati per questo ne avevano disposto l'arresto, ma il giudice - sposando la tesi delle Ong sul soccorso in mare - aveva deciso per il rilascio, dicendo che ragioni di causa maggiore come condurre in porto gli extracomunitari avevano indotto il comandante della Sea Watch 3 a ignorare gli ordini dei finanzieri. Secondo il gip non c'era alcuna resistenza né violenza a nave da guerra. Ora le toghe della suprema corte - cui la Procura aveva fatto ricorso - hanno messo la parola fine, respingendo l'appello dei magistrati dell'accusa e sentenziando che quando si hanno a bordo migranti, soprattutto se recuperati mentre attraversano il Mediterraneo, ci si può infischiare non solo delle disposizioni ministeriali, ma anche di quelle di un uomo delle forze dell'ordine. Una novità giurisprudenziale, che immaginiamo farà scuola, inducendo altre Ong a prendere esempio da Carola Rackete, anche se - viste le intenzioni dell'attuale governo e l'aria che tira sui decreti sicurezza - non crediamo che ce ne sarà bisogno, in quanto nessun altro finanziere o guardacoste si azzarderà più a intimare l'alt a un barcone battente bandiera pro migranti. Se all'orizzonte si staglierà un naviglio con a bordo extracomunitari, le motovedette si scanseranno e agevoleranno l'attracco, perché i loro comandanti altrimenti rischierebbero di sentirsi accusare di non essersi messi al completo servizio dei nuovi arrivati. Sì, insomma, per un anno abbiamo scherzato parlando di porti chiusi: adesso gli scali marittimi sono a completa disposizione dei cosiddetti profughi, pronti ad accogliere chiunque e - ovviamente – presto verrà allestito anche il vecchio circo barnum dell'accoglienza, con il solito giro di cooperative e faccendieri pronti ad ospitare i richiedenti asilo.Che si vada verso un ritorno al passato, almeno fino a quando resterà questo parlamento e agli italiani sarà impedito votare, lo dimostra anche quello che sta succedendo tra Palazzo Madama e Montecitorio. Non solo si vuole smantellare i decreti Sicurezza voluti da Matteo Salvini (in attesa, come sollecita Repubblica, di cancellare direttamente il capo della Lega), ma la prossima mossa sarà consegnare l'ex ministro alla magistratura, affinché lo processi e lo condanni per aver tardato a far sbarcare i migranti a bordo della Gregoretti.Essendo personcine molto per bene e coraggiose, i componenti della maggioranza che vogliono mettere agli arresti Salvini avrebbero però voluto prendere tempo e rinviare ogni cosa a dopo le elezioni. Per tale motivo, dopo aver accusato il leghista di non volersi far processare, hanno fatto qualsiasi cosa per rinviare il voto nella giunta delle autorizzazioni a procedere. C'è chi è partito per missioni all'estero allo scopo di imparare a debellare il fenomeno mafioso dove la mafia non c'è, altri invece hanno semplicemente marcato visita come si usava da militare o da studente. Sta di fatto che scavallare il 26 gennaio, cioè quando ci sono le elezioni per scegliere i governatori dell'Emilia Romagna e della Calabria, era considerato vitale da Pd e 5 stelle. La maggioranza voleva evitare a ogni costo che una decisione su Salvini potesse ritorcersi contro i suoi candidati. Ma nonostante tutti gli escamotage e i malori improvvisi, alla fine la votazione è stata messa in calendario il 20 di gennaio. Allora, per evitare di votare a favore della richiesta dei magistrati contro l'ex ministro, ora la sinistra pensa di astenersi o di disertare l'appuntamento, in modo che Salvini non possa dire di essere stato mandato a processo dagli avversari. Dopo di che, per sbarazzarsi di lui, c'è tempo, in quanto al voto nella giunta delle autorizzazioni a procedere dovrà seguire quello decisivo in Aula. Ed è lì che si regoleranno i conti.Risultato: fuori Carola, dentro Salvini. Dopo di che l'Italia sarà il paradiso: non dei turisti, come dovrebbe essere, ma dei clandestini.
Sergio Mattarella con Qu Dongyu, direttore generale della FAO, in occasione della cerimonia di inaugurazione del Museo e Rete per l'Alimentazione e l'Agricoltura (MuNe) nella ricorrenza degli 80 anni della FAO (Ansa)
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