2021-02-17
«Primule» appassite, addio all’archistar. E Arcuri fa spallucce: non indispensabili
Ne aveva promesse 1.500, sono arrivate solo quattro proposte. Guai pure da Invitalia, salta la cessione di otto villaggi turistici.«Quante “primule" verranno realizzate dipenderà da quante ne ordineranno le Regioni. Ma i padiglioni disegnati da Stefano Boeri, pensati per la somministrazione del vaccino nella campagna di massa sono sempre state una cosa aggiuntiva rispetto ai centri di vaccinazione individuati da comuni e Regioni. Non sono mai state un elemento principale». L'informazione è stata resa ieri ad alcune agenzie di stampa da fonti vicine all'ufficio del commissario per l'emergenza, Domenico Arcuri. Sottolineando che i padiglioni disegnati dall'archistar Stefano Boeri, pensati per la somministrazione del vaccino nella campagna di massa, «non sono mai stati un elemento principale». Del resto, lo aveva detto anche Arcuri nell'ultima conferenza stampa del 5 febbraio: sono solo dei «luoghi esterni temporaneamente strutturati con qualche evocatività e identità». Evocatività che costerà comunque 8,6 milioni. E che non sembra aver ispirato molte aziende: al bando sono arrivate solo quattro proposte che tengono insieme 31 imprese. Perché spendere questi soldi? E perché a dicembre Arcuri aveva annunciato 1.500 «primule», per poi inserire nel bando una forchetta tra i 21 e i 1.200 e dire adesso quello che già era prevedibile fin dall'inizio, cioè che le regioni non avranno bisogno di preoccuparsi pure delle «primule» perché hanno già cominciato a spese loro a convertire in centri vaccinali fiere, palestre e palazzetti? Forse il commissario dovrebbe spiegarlo. Invece di ammettere a metà febbraio, e con la fase uno già terminata, che «non c'è un piano per farne 100, 200 o 1.000» ma si è solo pronti «per realizzarne quante ne chiedono». Nel frattempo, Arcuri deve fare i conti con altri guai che arrivano dal suo lavoro di amministratore delegato di Invitalia. Sono, infatti, saltate le trattative tra l'Agenzia nazionale per lo sviluppo e il gruppo Human Company per la cessione di alcune attività di Italia Turismo, società controllata di Invitalia. In un comunicato della società alla base dello stop al negoziato c'è il mancato interesse di Invitalia per le proposte ricevute dal potenziale acquirente, scrive in una nota la stessa società guidata da Arcuri. Assicurando che intende «comunque attuare il proprio piano di razionalizzazione e dismissione degli asset immobiliari di Italia Turismo ricercando altre soluzioni di mercato». Per ora restano, quindi, in mano allo Stato otto villaggi turistici per un totale di circa 2.600 camere e 6.900 posti letto oltre ad alcune aree con possibilità di sviluppo turistico in Basilicata, Calabria e Sicilia.Dai banchi a rotelle alle mascherine, dalle «primule» agli investimenti di Invitalia sul capitale di Reithera per un vaccino italiano che se va bene arriverà solo in autunno, il track record degli ultimi mesi del commissario Arcuri peserà sulla sua riconferma da parte del nuovo premier Mario Draghi? Gli ultimi boatos ipotizzano un alleggerimento delle sue deleghe e degli incarichi. C'è chi sostiene che potrebbe essergli tolta la logistica lasciando nelle sue mani solo l'approvvigionamento dei vaccini. Che per altro viaggia con il pilota automatico, considerando che finora le big pharma consegnano le dosi seguendo i contratti firmati con la Ue e programmi predefiniti con Bruxelles. Quanto alla logistica, già oggi sono le forze armate e i subcontraenti – ovvero cioè le Poste con i corrieri Sda – a gestire i trasporti delle fiale. E anche la logistica vaccinale di prossimità viene fatta dalle regioni. Riaccentrare tutto adesso sarebbe un problema organizzativo. Il ministero della Salute avrebbe dovuto, piuttosto, fornire linee guida chiare e puntuali che poi i singoli governatori avrebbero implementato sul territorio. Ma così non è stato. Di certo, il cda di Invitalia e il suo amministratore delegato sono stati rinnovati a dicembre del 2019. Scadrà, quindi, a fine 2022. Quanto all'incarico come commissario straordinario, è compatibile con altri incarichi pubblici o privati, è svolto a titolo gratuito e si conclude «al termine dell'emergenza» che è stata prorogata fino al 30 aprile. L'intera squadra della struttura commissariale fa riferimento ad Arcuri che però riferisce al presidente del Consiglio dei ministri. Il cambio di passo sul fronte dei vaccini annunciato da Draghi riguarderà anche le competenze di Arcuri? Vedremo. Intanto il pressing della politica per una sua rimozione dall'incarico si fa più forte. «Non credo che una persona che ha lavorato come ha lavorato lui possa restare al suo posto. Penso che l'Italia con una persona diversa potrebbe risparmiare qualche risorsa», ha detto ieri la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. «Draghi saprà fare le sue scelte. I vaccini dovrebbero essere garantiti da Arcuri, ma se li garantisce come ha garantito l'apertura delle scuole e le mascherine, allora aiutarlo sarà un dovere», ha detto il numero uno della Lega, Matteo Salvini.Alle agenzie di stampa ieri l'ufficio del commissario ha risposto che «la decisione spetta al governo» ma ad oggi «non è arrivata alcuna comunicazione».