
Il gruppo aveva avvicinato la Open society del miliardario ungherese per ottenere finanziamenti. Senza successo. In seguito Luca Casarini dirà: «Il filantropo? Non so chi sia».Nel 2018, prima di approdare in Vaticano grazie ai buoni uffici di alcuni cardinali, l’ex leader delle Tute bianche Luca Casarini e il suo «socio» Giuseppe Caccia, avevano tentato un’altra strada per varare il loro progetto di solcare il Mediterraneo a recuperare migranti. È il 29 giugno di 5 anni fa quando Casarini inoltra a Caccia alcuni messaggi WhatsApp ricevuti da una certa Sara: «Ciao Sara! Temo che Osf non finanzierà mai attività di ricerca e soccorso: non l’abbiamo fatto finora sulla base del fatto che non sosteniamo azioni umanitarie, e con tutte le bufale attuali di Salvini & C. su Soros che paga i “taxi del mare” non credo che la linea cambierà». Dietro alla sigla Osf si trova la Open society foundations, creata dal multimiliardario George Soros, banchiere e speculatore finanziario di origine ungherese. A commento del messaggio inoltrato, Sara scrive a Casarini che avrà una «riunione fisica con loro a metà luglio». Ma l’ex no global ha fretta di aprire un dialogo con Osf e chiede a Caccia: «Ma noi non riusciamo ad arrivare direttamente a lui?». L’amico cade dalle nuvole e risponde: «Lui chi è?». Casarini spiega: «Non ha scritto ma credo sia o Londra o Bruxelles Open society». Poi chiede: «Prova tu». Dopo una manciata di minuti Caccia risponde dicendo: «Questo è il tuo uomo», e inviando un link alla pagina di Jordy Vaquer sul sito di Osf. Poi suggerisce: «Il telefonino dovresti chiederlo a Marsili, Qui ho il numero del suo ufficio a Barcellona». Il recapito che Caccia invia a Casarini corrisponde ad un’utenza della sede di Osf a Barcellona. Ma è venerdì pomeriggio e sono quasi le 7 di sera, quindi Caccia chiosa: «Prova adesso, ma forse è più facile trovarlo là lunedì mattina». Casarini chiede se il suo interlocutore parla italiano, e Caccia lo rassicura: «Sì, molto bene. Ha studiato qui e sa bene chi sei tu». L’approccio con Open society sembra non aver avuto un seguito, ma nel frattempo l’ipotesi che dietro alla Ong. Mediterranea saving humans si celasse proprio Soros aveva evidentemente iniziato a circolare, tanto che il 29 novembre del 2019 Casarini invia a Caccia il testo di un’intervista (che l’ex tuta bianca definisce «un’altra bella intervista a Pietro Casarini Marrone»), nella quale il giornalista chiede: «In che modo vi finanziate le missioni in mare? C’è chi dice che dietro ci sia lo zampino del filantropo George Soros...». La risposta è lapidaria: «Io non so chi sia questo signore, le confesso che non l’ho nemmeno mai sentito nominare. Se è uno ricco, spero che ci aiuti».
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Il quotidiano rilancia gli mRna (che non bloccano il contagio) alle gestanti rifacendosi a un datato studio sui rischi legati al virus. I medici seri concordano: vengono ignorati i pericoli dell’inoculo per feti e madri.
In due anni il mondo è cambiato. Tregua USA-Cina con l’accordo Trump-Xi. Volkswagen, trimestre in rosso. Rame, i prezzi record preoccupano le fonderie cinesi.
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Il consulente di Roberto Speranza ha rivendicato una delle costrizioni più inique, rivelando la matrice «macroniana» del patentino. E per capire la gravità del virus ha dovuto parlare coi cinesi, che gli hanno suggerito il da farsi. Intanto Roberto Burioni riattacca col morbillo, e Matteo Bassetti spara contro... la plastica.
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