2020-03-17
Prima ci sfottevano. Adesso i francesi svaligiano i negozi e fuggono da Parigi
Emmanuel Macron: «Movimenti ridotti, siamo in guerra». L'esercito vigila sulle strade. Madrid e Londra requisiscono gli ospedali privati.Fino a pochi giorni fa, in Francia regnava lo scetticismo davanti alle mosse dell'Italia per fronteggiare il coronavirus: che sarà mai, un'influenzina, per di più in Italia - si sa, les italiens le provano tutte pur di non far lavorare. Ma qualcosa è cambiato. Basti pensare che la Renault, dopo quelle in Spagna, ha fermato tutte le sue fabbriche anche in Francia e sono stati sospesi i lavori di restauro di Notre Dame. E come accadde a Milano quando trapelò l'intenzione di chiudere la città, ieri molti parigini hanno preso d'assedio le stazioni per lasciare la Capitale appena saputo delle misure all'italiana al vaglio di Emmanuel Macron e appena avvistati i mezzi dell'esercito a controllare le strade.La situazione dell'epidemia nel Paese è «molto inquietante» e «peggiora molto rapidamente», ha detto ieri mattina il direttore generale della Sanità francese, Jerome Salomon, che ha espresso il timore della «saturazione» degli ospedali. «Il numero dei casi raddoppia ogni tre giorni» e «vorrei che soprattutto i nostri concittadini si rendessero conto che ci sono persone malate in rianimazione e in pericolo di vita», ha spiegato.Il Consiglio scientifico francese ha indicato il modello italiano di chiusura al presidente, Emmanuel Macron. Che ieri sera, parlando alla nazione, ha annunciato che da oggi «alle 12 gli spostamenti saranno ridotti, su tutto il territorio saranno consentiti soltanto gli spostamenti necessari» per 15 giorni, dopo aver ripetuto per be sette volte: «Siamo in guerra». Al di là dei toni, sono le misure italiane, ma con una settimana di ritardo. Sospese le riforme, compresa quella contestatissima del sistema pensionistico.Quelle del weekend e di ieri sono state ore schizofreniche in Francia. A dimostrarlo è la difficoltà in cui le televisioni si sono trovate domenica sera, costrette a dover gestire contemporaneamente l'annuncio degli exit poll delle elezioni locali e il bollettino del coronavirus. E proprio il voto di domenica fotografa le contraddizioni francesi: astensione record alle urne, ma presi d'assedio mercati e parchi (chiusi da ieri quelli di Parigi). Tuttavia, nonostante la bassa affluenza (al 46%), lo spostamento di persone è stato significativo. Per questo il primo ministro, Edouard Philippe, aveva proposto il rinvio del ballottaggio delle municipali al 21 giugno, previsto inizialmente per il prossimo weekend. E nonostante i dubbi dei costituzionalisti, il presidente Macron ha deciso per il rinvio, nonostante il flop del suo partito. In palio c'è la salute del popolo, già piuttosto innervosito dalla schizofrenia della politica su un dossier così caldo e dalle urne che domenica sono rimaste aperte. Mentre l'Oms dice di avere «un semplice messaggio per i Paesi: test, test test» e definisce la pandemia di Covid-19 «la grande crisi sanitaria globale dei nostri tempi», ieri per la prima volta, i casi di coronavirus fuori dalla Cina hanno superato quelli nel Paese asiatico. Secondo l'ultimo bollettino della Johns Hopkins university, i contagiati nel mondo sono 87.000 contro gli 80.860 dichiarati dalle autorità cinesi. Anche le persone morte fuori dalla Cina sono di più: 3.241 oggi, contro 3.208 vittime in Cina.In Spagna, passata in una settimana da «pochi contagi, per lo più importati dall'Italia» a secondo Paese Ue più colpito, tra le misure adottate dal governo c'è anche la decisione di mettere la sanità privata al servizio del sistema sanitario nazionale. Una manovra che interessa 464 ospedali privati, più della metà dei 806 presenti in Spagna.Decisione simile anche nel Regno Unito, dove ieri i casi erano 1.543 (1.372 domenica) e le vittime 53 (35). Tra le nuove misure del governo di Boris Johnson c'è infatti la possibilità di utilizzare ospedali dell'esercito, ma è anche prevista la requisizione di hotel e ospedali privati. Dopo le polemiche sulla strategia dell'immunità di gregge, il premier Johnson ha deciso per una svolta raccomandando lo stop di tutti i viaggi non necessari, il lavoro da casa «per chiunque possa» e la rinuncia a contatti pubblici. Le scuole, invece, resteranno aperte. Secondo un documento segreto svelato dal Guardian, si prevede che l'epidemia durerà per un anno, fino alla primavera del 2021. E che in questo tempo l'80% della popolazione sarà contagiata e un totale di 7,9 milioni persone costrette al ricovero negli ospedali. La stima della vittime è tra i 318.660 decessi e i 531.100.La Commissione europea ha proposta lo stop ai viaggi «non essenziali» verso l'Unione. La Svizzera ha dichiarato lo stato di emergenza, la Russia ha deciso la chiusura delle scuole nella Capitale, Mosca, dal 21 marzo al 12 aprile. La Germania ha visto salire i casi di 1.100 a 6.012 (una vittima in più, per un totale di 13) e ha deciso «misure straordinarie» come la chiusure di teatri, mercati e palestre. Negli Stati Uniti, il New Jersey ha proclamato un coprifuoco per fronteggiare l'emergenza (non sarà permesso girare dalle 20 alle 5 del mattino), New York ha chiuso la Statua della libertà e sta valutando il rinvio delle primarie mentre lo Stato di Washington ha deciso che ristoranti e bar saranno aperti solo per take out e consegne a domicilio. Il Canada ha chiuso le frontiere seguendo le mosse di Argentina, Perù e Honduras. Giornata orribile per l'Iran: ieri il record di morti, 130, che portano il numero dei decessi a 853. Infine, l'Africa: giovedì erano dieci i Paesi del continente con casi positivi di Covid-19, da ieri sono 29.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)